Palermo, l’esclusione dalla B è un danno Il club perderà un patrimonio di 30 milioni

La revoca dell’affiliazione alla Figc in seguito alla mancata iscrizione al prossimo campionato di B (l’unico a crederci, negando la realtà, è rimasto il direttore finanziario di Arkus Network, Salvatore Tuttolomondo, che a Tuttomercatoweb ha dichiarato: «La squadra come tutti i creditori sarà soddisfatta. Il primo obiettivo è assicurare l’iscrizione, c’è ancora adeguato spazio temporale») avrà per il Palermo un impatto traumatico anche sul piano economico. Nel momento in cui verrà sancita la fine dell’attuale società i giocatori saranno liberi da ogni vincolo contrattuale. E il Palermo perderà un patrimonio che, numeri alla mano, si aggira intorno ai 30 milioni facendo riferimento alla somma dei valori di mercato dei singoli calciatori.

A prescindere da chi sarebbe comunque andato via a parametro zero come Rispoli (seguito in A da Spal e Lecce) o Aleesami (il Bologna sembra una pista percorribile) con il contratto in scadenza, fa ‘rumore’ la perdita di quel tesoretto che il club di viale del Fante avrebbe potuto recuperare con la vendita di alcuni elementi dell’organico attraverso i quali sarebbe stato possibile generare anche piccole plusvalenze. Profili come Brignoli e Moreo, vicini all’Empoli, magari avrebbero consolidato la base su cui costruire il Palermo targato Marino ma la scomparsa della somma di denaro che sarebbe arrivata dalle probabili cessioni di Nestorovski (monitorato dalla Stella Rossa di Belgrado e in serie A da Lecce e Torino), Trajkovski (nel mirino di club turchi) e Puscas è certamente una ferita che brucia. E a proposito dell’attaccante rumeno, il cui riscatto dall’Inter doveva in termini di pagamento essere ancora perfezionato, il rammarico aumenta tenendo presente che la dirigenza avrebbe potuto cederlo per una cifra intorno ai quattro-cinque milioni in virtù della sua brillante parentesi con la Romania tra Nazionale maggiore e Under 21 con la quale si è messo in luce agli Europei di categoria in corso di svolgimento realizzando quattro gol (di cui tre su rigore) e fornendo ottime prestazioni.

Ripartire da zero significa anche fine del settore giovanile. La mancata iscrizione al prossimo torneo cadetto comporterà una perdita di molte risorse su cui si sarebbe potuto investire dal punto di vista della valorizzazione tecnica e, in ottica futura, anche in termini di cessioni strategiche. I protagonisti della miracolosa salvezza della Primavera guidata da Scurto stanno per uscire dai radar del club di viale del Fante: i classe ’99 Santoro e Rizzo, entrambi centrocampisti, potrebbero seguire l’ex tecnico rosanero Tedino a Teramo, opzione concreta pure per il centravanti di origini rumene Birligea. L’esterno sinistro Antonino Gallo (del 2000) piace al Napoli ma anche lui potrebbe finire al Teramo girato in questo caso dal Lecce, club interessato – a proposito di giovani del vivaio o provenienti dalla cantera rosanero – anche a Lo Faso, trequartista classe ’98 reduce da una stagione caratterizzata da una serie di infortuni.

Sporting Network, intanto, fa sapere di aver inviato a Figc, Lega B e Covisoc – con copia al sindaco e al prefetto – una lettera «con cui si fa definitiva chiarezza, anche in punto documentale, sulle ultime vicende relative all’iscrizione del club calcistico al prossimo campionato professionistico di serie B e se ne conferma la richiesta, per i comprovati motivi esposti, di definitiva iscrizione». La proprietà rosanero, inoltre, smentisce «categoricamente» le circostanze «infondate nei fatti e in diritto» in merito alla presunta richiesta di intervento economico della società o dei suoi esponenti all’ex patron, Maurizio Zamparini, così come «l’asserita intenzione del ricorso del Palermo a una ‘liquidazione, con conseguente concordato’», diffidando «ancora una volta chiunque si renda responsabile della diffusione di notizie del tutto infondate».

Antonio La Rosa

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