Uno spiraglio di luce in fondo al tunnel. La fiammella della speranza, in chiave promozione diretta, può essere alimentata in casa rosanero dall’incastro di alcuni risultati. Vincendo domani ad Ascoli, in concomitanza con il turno di riposo del Lecce, e con un successo interno contro il Cittadella all’ultima giornata contemporaneamente ad un flop (pareggio o sconfitta) dei salentini in casa con lo Spezia, il Palermo sarebbe in serie A. Nonostante il sorprendente ko rimediato mercoledì a Padova i giallorossi restano padroni del proprio destino ma il calcio a volte disegna traiettorie imprevedibili. Ed è giusto, dunque, che la compagine di Delio Rossi creda ancora nel miracolo purché, ovviamente, superi domani in trasferta l’ostacolo Ascoli nella gara (fischio di inizio alle 15) valida per la penultima giornata della stagione regolare. Battere i marchigiani, a prescindere dagli sviluppi che avrà la giustizia sportiva in merito al deferimento del club per irregolarità gestionali, significherebbe mettere pressione al Lecce (che sarebbe avanti di una sola lunghezza e costretto poi a vincere con lo Spezia all’ultimo atto del campionato) e, nel frattempo, assicurarsi comunque il terzo posto in caso di playoff.
L’immediato futuro (sportivo) dei rosa dipende dunque da un successo allo stadio Del Duca ma il problema è proprio questo. Il Palermo, che non dà garanzie di affidabilità, riuscirà a portare a termine la propria missione? Sulla carta si tratta di un match abbordabile contro un avversario che a quota 43 punti assieme al Cosenza di fatto non ha più obiettivi essendo ormai salvo e tagliato fuori di fatto dalla corsa per i playoff; ma anche nelle ultime settimane il calendario sembrava essere favorevole e la squadra, che ha pareggiato le ultime tre partite, non ha saputo sfruttarlo. «Stiamo lavorando e facendo tutti i tipi di analisi per cercare di correggere i difetti e capire meglio le cose sulle quali lavorare – ha spiegato Delio Rossi durante la conferenza stampa odierna allo stadio Barbera – ma tutte le valutazioni ed eventuali processi vorrei che si facessero a bocce ferme al termine della stagione. Tiriamo le somme e vedremo dove saremo. Mi riferisco anche all’ambiente. I veri tifosi si vedono nelle difficoltà e sono convinto che in questo rush finale avrà la meglio la squadra che sarà circondata da un ambiente sereno e coeso».
Il tecnico è concentrato sulla sfida di domani ad Ascoli: «L’ho vista giocare a Brescia ed è una squadra organizzata. Faremmo un errore delittuoso se pensassimo di trovare un avversario in festa. Dobbiamo andare lì con l’obiettivo di migliorare e fare meno errori possibili sapendo che si tratta di una sfida importante. Cosa chiederò ai miei giocatori? E’ chiaro che finora non ho giocato a carte e che ho lavorato ma resto dell’idea che, non avendo tempo a disposizione, in questo momento non è possibile stravolgere il lavoro precedente. Bisogna analizzare ciò che si è fatto e andare avanti navigando a vista».
Quello di domani contro la formazione di Vivarini, reduce dalla sconfitta sul campo del Brescia, sarà il terzo appuntamento di un mini-ciclo di gare ravvicinate e, trattandosi appunto della terza partita, Rossi ha preannunciato che modificherà qualcosa. Non sul piano tattico (il modulo con ogni probabilità sarà ancora il 4-3-1-2) ma dal punto di vista degli interpreti. In attacco, intanto, sarà quasi certamente Puscas a sostituire Nestorovski, out a causa di un affaticamento muscolare accusato nella rifinitura di questa mattina. Scalpita anche Trajkovski. Il macedone, che come il centravanti rumeno è partito dalla panchina nelle ultime due gare contro Livorno e Spezia, insidia sulla trequarti il posto occupato da Falletti. Nella linea a quattro difensiva, che ritrova Bellusci (ex di turno) dopo il turno di squalifica, Mazzotta dovrebbe essere preferito sulla fascia sinistra a un involuto Aleesami.
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