Dopo avere ripreso fiato in occasione della sosta, il Palermo è pronto a rimanere in apnea fino al termine del campionato. Durerà la bombola di ossigeno? Le prime risposte le darà la gara in programma domani alle 15 in casa del Chievo (nella dodicesima giornata del girone di ritorno), il primo di otto esami che il sub rosanero dovrà superare per ottenere il brevetto. Fallire l’appuntamento con i clivensi non sarebbe fatale ma avrebbe ugualmente degli effetti devastanti dal punto di vista psicologico. Con un’eventuale sconfitta al Bentegodi, stadio in cui lo scorso 10 gennaio maturò l’ultimo successo in trasferta in occasione del match contro l’Hellas, i rosa inizierebbero il rush finale senza l’attrezzatura necessaria per una immersione così delicata. Per ottenere un equipaggiamento adeguato e scongiurare il rischio di sprofondare negli abissi della zona retrocessione – in questo momento il Palermo è terzultimo con 28 punti e sarebbe in B – servirebbe una vittoria, individuata dagli addetti ai lavori rosanero come la panacea di tutti i mali. Come la molla che ad una squadra come quella di Novellino relegata nei bassifondi darebbe lo slancio per riprendere definitivamente quota.
E la vittoria, evento che non si verifica da nove turni, va costruita durante la settimana, deve essere il prodotto di un lavoro preparato con cura e meticolosità. È il motivo per cui Novellino e il suo staff hanno deciso di partire giovedì e proseguire a Verona la preparazione della sfida di domani. Una strategia studiata ad hoc per mantenere alta la concentrazione del gruppo e creare le premesse psicologiche per invertire il trend negativo. Potrebbero essere le motivazioni a decidere la gara del Bentegodi.
Il Palermo, alla disperata ricerca di punti preziosi in chiave salvezza, sulla carta avrà stimoli superiori rispetto a quelli di un Chievo tranquillo e al riparo da brutte sorprese ma questo è un concetto valido, appunto, sulla carta. I rosa hanno ovviamente molto più da perdere ma affronteranno una squadra (priva di due tasselli importanti come l’infortunato Dainelli e lo squalificato Hetemaj) ancora affamata di punti. Una compagine (a metà classifica con 38 punti e reduce dal successo esterno contro la Sampdoria prima della sosta) che vuole continuare a stupire archiviando subito la pratica salvezza.
L’impegno in casa Chievo, seconda gara esterna di fila dopo la trasferta di Empoli, presenta dunque delle insidie. Novellino, che dovrà valutare i recuperi fisici dei giocatori impegnati durante la sosta con le rispettive Nazionali, in questi giorni ha lavorato tatticamente seguendo due binari paralleli. Il tecnico, intenzionato ad accantonare il 4-1-4-1 con Vazquez falso centravanti, ha provato il 4-4-2 e il 4-3-3, modulo che ha utilizzato Barros Schelotto durante la sua parantesi rosanero e che potrebbe essere riproposto domani con un tridente offensivo composto da Vazquez, Gilardino e Trajkovski, favorito su Quaison. In difesa, la candidatura di Gonzalez , in campo nei giorni scorsi con il Costa Rica, è «insidiata» da Cionek.
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