Proseguire per la propria strada o fermarsi accontentandosi di un provvedimento obiettivamente più mite rispetto alla sentenza di primo grado del Tribunale Federale Nazionale? Nonostante la sentenza della Corte Federale d’Appello che in virtù di venti punti di penalizzazione da scontare nel campionato da poco concluso ha consentito al Palermo di mantenere la serie cadetta scongiurando la C, il Comitato Rosanero in Class Action – Playoff per la Lega-lità ha scelto la prima opzione: insistere. Per rimanere sempre sul pezzo e continuare a mettere pressione alle istituzioni calcistiche. «Spinti dalla richiesta di tanti tifosi – spiega Ninni Terminelli, uno dei legali del comitato di cui fanno parte anche Giovanni Di Trapani e Alessandro Palmigiano – abbiamo deciso di andare avanti. Al di là della battaglia legale che abbiamo intrapreso in seguito all’assurda sentenza di primo grado, mi preme comunque sottolineare il fatto che questa class action sta diventando un vero e proprio luogo di aggregazione e di partecipazione. Non è solo un luogo tecnico-giuridico ma anche uno spazio in cui i tifosi si identificano, si sentono rappresentati (e le oltre mille pre-adesioni relative a questa iniziativa promossa dal consulente finanziario Alessio Cardinale lo confermano, ndr) e si ritrovano per confrontarsi e rivendicare i propri diritti».
Parallelamente alla dirigenza del Palermo che una volta sciolti i nodi sul fronte giudiziario sta per avviare la fase dedicata alla programmazione sul versante tecnico, questi saranno giorni determinanti anche per le manovre di una Class Action alla ricerca di una definitiva identità. Nelle prossime ore i legali si riuniranno con il team dei commercialisti (la ‘squadra’, composta da Carlo Amenta, Maurizio Lipani e Alessandro Polizzotto, prosegue senza soluzione di continuità l’analisi e l’approfondimento dei bilanci di tutte le squadre di B) per capire come muoversi sulla base delle riflessioni fatte in seguito alla sentenza di secondo grado e degli input inviati contestualmente dai tifosi. Le linee guida, comunque, sono chiare: dopo essere partiti, inviando peraltro una diffida pregiudiziale alla Figc e al Consiglio direttivo della Lega di B che ha deciso di far disputare subito i playoff senza aspettare il secondo grado di giudizio del processo sportivo a carico del club di viale del Fante, i conducenti della macchina organizzativa targata Class Action non hanno intenzione di fermarsi.
«Fa piacere – ha aggiunto l’avvocato Terminelli – constatare che questa iniziativa, secondo una modalità credo innovativa nel mondo del calcio, sia una sorta di megafono attraverso il quale il tifoso rosanero, che sente di avere subìto un torto, fa sentire la propria voce. Personalmente, le sensazioni che provo dopo la sentenza della Corte Federale d’Appello dello scorso 29 maggio sono due: quella dello scippo, usando un termine che ha utilizzato anche il sindaco Orlando, perché alla squadra arrivata al terzo posto non è stata data la possibilità di disputare i playoff e nello stesso tempo quella di una magra consolazione perché, quanto meno, abbiamo mantenuto la categoria».
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