La Digos di Palermo ha individuato l’autore dell’atto vandalico con cui è stato imbrattato il murales realizzato all’esterno dello stadio Renzo Barbera. L’opera era coincisa con i festeggiamenti della promozione in serie B dei rosanero. La polizia è riuscita a risalire al responsabile tramite la visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza.
Questa mattina a dare notizia dell’accaduto era stato lo stesso club: «Ci sono voluti tre anni di lavoro, tra permessi, progettazione, ostacoli della pandemia e organizzazione generale. E ci sono voluti pochi secondi per rovinare tutto – si legge in un post pubblicato su Facebook -. C’è qualcuno in questa città che vorrebbe che le cose non cambiassero mai, ed esercita la sua missione con il ricatto, la prevaricazione violenta e criminale, il vandalismo e un’attività militante votata alla distruzione del bello e del buono. La gente di Palermo – continua lo scritto – ha già dimostrato a queste persone che per loro non c’è futuro, e che il futuro invece lo costruiamo noi sognatori. Noi che abbiamo tutti lo stesso sguardo del bambino dipinto ieri da Rosk, con i nostri colori sulle guance. Noi che non smetteremo mai di dire a questi falliti che Palermo e il Palermo siamo noi. E che per loro non c’è speranza: siete già estinti, e non lo sapete».
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