«Sono convinto che il Palermo vincerà il campionato con dieci punti di distacco. L’altra volta (nel 2013, ndr) avevo detto con 14 e con quanti abbiamo vinto? Se andate a vedere i titoli dei giornali di questo periodo, tutti diffidavate di Dybala, Vazquez e altri. Tanto che Vazquez è rimasto fuori perché sembrava un’invenzione di Zamparini. Quest’anno vedrete il nuovo Vazquez, che è Balogh». Maurizio Zamparini ne è più che convinto. La squadra rosanero quest’anno non farà soltanto bene, ma ammazzerà il campionato cadetto. Il patron del Palermo è arrivato questa mattina nel ritiro austriaco alla SportArena di Bad Kleinkirchheim, dove la squadra ha cominciato la preparazione. L’investitura pesante, però, non è soltanto quella per l’attaccante ungherese: infatti distribuisce oneri e onori anche ad altri protagonisti: «Nella squadra ci sono leader, mentre nello spogliatoio non ci devono essere punti di riferimento. Il punto di riferimento è l’allenatore. In campo invece il leader si sente, penso che Nestorovski sia un leader naturale, anche perché quando non era capitano andava sempre lui a protestare con l’arbitro. Penso proprio che i nostri leader possano essere Rispoli e Nestorovski».
Al primo giorno di ritiro in Carinzia, il patron friulano dice la sua sulla condizione della squadra: «L’ho trovata come una squadra reduce dalle vacanze. Cominciamo da oggi, abbiamo parlato con l’allenatore e il direttore sportivo, l’intento principale è quello di fare gruppo. Io sono convinto di avere un’ottima squadra, malgrado voi scriviate il contrario, vi invito a vedere le altre squadre di serie B». Per chi non fosse contento, Zamparini snocciola a memoria, ruolo per ruolo, quasi tutta la rosa del Palermo: «In difesa abbiamo Cionek nazionale, Struna nazionale, Goldaniga diventerà nazionale, Rajkovic nazionale e ne stiamo cercando un altro che ci manca. A centrocampo abbiamo Aleesami nazionale, Jajalo nazionale, Chochev nazionale, abbiamo preso Gnahoré e ne aspettiamo ancora un altro. Abbiamo anche Rispoli e Morganella che sono ottimi giocatori. In avanti abbiamo Balogh nazionale, Nestorovski nazionale, Trajkovski nazionale. Andate a vedere quante squadre hanno tutti questi nazionali. Sarà un grande problema quando ci saranno impegni internazionali. A me fa male quando scrivete che il Palermo è una squadra largamente incompleta».
Tema centrale durante l’estate è senza dubbio il calciomercato, ma anche qui Zamparini non si tira indietro: «Io ho rifiutato quindici milioni per Nestorovski, sto rifiutando quattro milioni per Balogh e sette per Aleesami. Sono giocatori che non andranno via, lo faccio perché ho rispetto per me stesso e per la squadra che penso tornerà in serie A». In entrata potrebbero invece esserci presto delle novità: «Stiamo trattando lo slovacco (Lobotka, ndr), ma su di lui ci sono una squadra spagnola e una inglese. È un nazionale anche lui, non è una scartina. Lo Faso sarebbe andato via soltanto in caso di arrivo di Marcel dal Nizza, altrimenti no. Al Nizza abbiamo fatto un’offerta di tre milioni, ma su di lui c’è anche il Tottenham e per una squadra di serie B non è facile competere. Stiamo comunque costruendo una squadra di valore, vorrei che la stampa di Palermo seguisse gli sforzi che stiamo facendo con Tedino e con Lupo». Su alcuni giocatori già in rosa, invece, il numero uno del club è chiaro: «Certamente Goldaniga non penso che andrà via, ma se dovesse arrivare un’offerta per lui o per Rispoli si vedrà. Non posso accontentare le richieste di tutti i procuratori, l’importante è che con i soldi dell’eventuale cessione io possa acquistare un sostituto di altrettanto spessore».
Il Palermo ha portato in ritiro anche molti giocatori giovani che sono a disposizione del tecnico per essere visionati e valutati: «In serie B esordiscono ogni anno giocatori che poi diventano da serie A, come Insigne con il Pescara. Noi abbiamo dieci giocatori che l’allenatore vuole vedere bene in ritiro. Soltanto dopo deciderà se abbiamo bisogno di altri giocatori. Lui vedrà il livello a cui sono i vari Pirrello, Accardi e altri. Dobbiamo apprezzare i nostri giocatori che arrivano dal nostro vivaio, Pezzella è andato via perché voleva andare via lui». Tra i giocatori convocati per il ritiro, anche quattro portieri: Alastra, Fulignati, Marson e Posavec. «Lo staff – spiega Zamparini – vuole valutare bene tutti i quattro portieri che abbiamo durante questo periodo, poi vedremo». Tra i giocatori che dovrebbero restare c’è anche Nino La Gumina, giovane che lo scorso anno ha vestito in prestito la maglia della Ternana: «La Gumina me l’ha chiesto tutta la serie B, però non deciderò io, ma l’allenatore. Se lui vuole una punta si prenderà una punta. Tutti i giocatori che abbiamo preso sono indicazioni dell’allenatore che di calcio ne capisce. Per il giocatore slovacco che ci ha segnalato faremo un grande sacrificio, perché pagare tre milioni e mezzo un giocatore in serie B è una follia, ma Tedino mi ha detto che è molto forte».
Altro tema scottante e di recente attualità è senza dubbio il passaggio di proprietà. Zamparini non vuole tenersi il Palermo e non fa nulla per nasconderlo: «Spero tra sette o otto giorni di non essere più il presidente di questa squadra e trovare chi mi sostituisca. Se sono qui è perché la mia competenza, malgrado tutti gli errori, permette a questa squadra di essere ancora qui e di lottare per tornare in serie A». Il possibile acquirente potrebbe essere quel Frank Cascio che l’anno scorso non convinse il patron con la sua offerta: «A giorni incontrerò Cascio che arriverà dagli Stati Uniti. Lui voleva venire a fine luglio, io gli ho detto di venire un po’ prima per sederci intorno a un tavolo e capire quali sono le esigenze del Palermo. Nella lettera che gli ho mandato gli ho scritto ‘Vedi Cascio, se io rimango da solo in serie B, il Palermo ha la necessità di fare cassa, per cui certi giocatori devono andare via e devo fare venti milioni di plusvalenza’. Lui mi ha detto che non c’è nessun problema e di non dare via Nestorovski e i migliori giocatori perché sarebbe arrivato e non vuole che si muova nessun giocatore». Il presidente, poi, svela altri dettagli dell’accordo poi sfumato con Baccaglini: «Con Baccaglini avevamo un accordo preciso, non abbiamo mai trattato l’intero club: io sarei rimasto al trenta per cento della società che lui aveva fondato in Inghilterra. Era scritto nel contratto. Certo, per quanto riguarda Cascio, se avesse la possibilità di farlo, sarei felice che prendesse l’intero club, pur capendo che per i primi mesi devo stargli dietro fino a quando non trova le persone adatte che gli stiano attorno. Non voglio mollare la squadra così, credo che la mia competenza di trent’anni di calcio serva».
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