«Sono due squadre con rose importanti, credo saranno due protagoniste. Credo si giocherà davanti a un pubblico numeroso». Quattro anni al Bari e tre al Palermo, l’ex portiere Alberto Fontana è sicuramente uno dei personaggi più adatti per presentare la sfida di questo pomeriggio al San Nicola (fischio d’inizio alle 17,30). Jimmy, come è soprannominato, però tiene subito a precisare: «Non ci si gioca la promozione – spiega a MeridioNews –, ma è una gara che può voler dire molto sulla consapevolezza nei propri mezzi. Sono gare che a livello psicologico possono dare una spinta importante». Una spinta che potrebbe essere non indifferente in un campionato così incerto come quello cadetto: «Il campionato di serie B è bellissimo dal punto di vista emozionale. Lo si vede ogni settimana, non ci sono mai partite scontate. A mio avviso manca quella squadra che può uccidere il campionato, o per lo meno si vedrà a marzo, quando infortuni e squalifiche determineranno qualche assenza di troppo. È un campionato faticoso, ci sono cinque o sei squadre che possono andare su direttamente e come la storia ci insegna le neopromosse sono fastidiose».
L’ex estremo difensore analizza anche i momenti che stanno attraversando le due squadre: «Il Palermo – continua Fontana – è entrato nella mentalità della serie B, cosa che all’inizio non è facile, perché quando retrocedi dalla serie A ti senti più bravo. Ha la rosa per poter tornare su subito. Visto anche l’entusiasmo dell’allenatore credo che sarà una squadra protagonista fino alla fine. Centrare l’obiettivo non sarà facile, ma il Palermo ha tutte le carte in regola». E se a Palermo si guadagnò anche il soprannome di Nonno volante per via dell’età avanzata in cui ha vestito la maglia rosanero, in Puglia ha parato per quattro anni quando era molto più giovane, negli anni ’90: «Il Bari è una grande piazza che in B stona. Risalire non è facile, purtroppo da qualche anno a metà percorso succede sempre qualcosa che ferma tutto. Come rosa, impianto e città è una di quelle squadre che non credo che possa fallire i play off. Il campionato però è lungo».
A guidare la truppa rosanero è mister Tedino, un tecnico che l’ex portiere dimostra di stimare: «Lo conosco di nome, è un allenatore che ha una carriera lunghissima, dal punto di vista dell’entusiasmo e dell’approccio mi sembra la persona giusta perché a Palermo c’è bisogno di queste caratteristiche. L’ho trovata una mossa azzeccata da parte della società». Tra i giocatori che invece possono fare la differenza, Fontana ne individua uno, il numero 10 rosanero: «Penso che in Italia a livello di tattica, soprattutto in B e in C, gli allenatori siano tutti preparati e la scuola italiana è una garanzia. Quando si è tutti preparati ci vuole qualche giocatore che fa saltare gli schemi. L’anno scorso se Brienza non si fosse fatto male, secondo me il Bari sarebbe andato in A. Quel giocatore che rompe l’equilibrio delle gare fa la differenza. Nel Palermo c’è Coronado: da lui non si potrà mai pretendere una continuità eccezionale, però è uno di quei giocatori che può portare punti pesanti».
Trattandosi di un ex portiere, impossibile non parlare dell’attuale estremo difensore del Palermo, Posavec, spesso criticato dal pubblico: «Intanto bisogna fare i complimenti a chi ha preso Pomini, che quando viene schierato è sempre tra i migliori, mentre quando va in panchina è un uomo spogliatoio. Posavec è un ragazzo che ha delle grandi doti, ma è molto discontinuo. Con le grandi doti voglio dire che può diventare un ottimo portiere, mentre con la discontinuità in Italia alla lunga non giochi titolare. Se questo ragazzo riuscirà a maturare potrà fare molto molto bene». E se la gente becca il portiere, intanto i tifosi sono tornati quantomeno a sostenere la squadra: «Il pubblico è fondamentale – prosegue ancora Fontana – e mi auguro che questo rapporto si possa ricucire. Per un giocatore è troppo bello vedere lo stadio pieno, l’esultanza nei gol e l’applauso nei momenti difficili. Ci sono stati dei problemi, ma mi auguro che anche la figura di Tedino possa essere importante. Forse bisognerebbe fare un po’ tutti un passo indietro: la gente ama la maglia del Palermo e ci sono state delle incomprensioni con la società. Sono cose che succedono, ma spero che lo stadio possa tornare a riempirsi».
Tornando invece alla gara del San Nicola, vero e proprio big match di questa diciottesima giornata di serie B, Fontana non si sbilancia più di tanto: «Penso che alla fine terminerà in pareggio, forse qualche giocatore di talento potrà spostare l’esito della partita. Sono due squadre che se la giocheranno – conclude Fontana –, se una delle due dovesse vincere non sarà importante solo per i tre punti, ma soprattutto a livello mentale».
Sono in corso delle indagini su un raid all'interno dell'istituto di anatomia patologica del Policlinico…
Auto vendute con un chilometraggio taroccato, ovvero scalato per avere un valore di mercato superiore,…
Quaranta miliardi di euro. Sarebbe questo il giro d'affari delle mafie in Italia. Un numero…
Una processione vissuta in preghiera con la sospensione di tutti i segni festosi. Niente banda…
Un uomo, 29enne originario del Bangladesh, è stato accoltellato la scorsa notte a Palermo, nel mercato…
La Polizia, a Catania, ha denunciato un 20enne responsabile del furto di un borsello all’interno…