«Essere qui è un grandissimo piacere. Tornare a Palermo è una grande emozione e ringrazio Zamparini per questo incarico che prendo con grande entusiasmo». Aladino Valoti, nuovo direttore sportivo del Palermo, spiega così il suo arrivo nel corso della rituale conferenza stampa di presentazione. «Tutto è successo molto in fretta. Io farò il massimo – spiega Valoti – perché ho grandi motivazioni e cercherò di condividere quest’esperienza con la famiglia del Palermo. È la prima volta che subentro in corsa, ma accetto la situazione e la vivo come una nuova esperienza». Il nuovo ds ha preso il posto di Fabio Lupo, che Zamparini ha deciso di mandare via: «Per me è sicuramente un’opportunità importante. Finora ho lavorato sempre vicino a casa, ma questa è una realtà diversa e sono convinto di poter fare bene. Dobbiamo fare il meglio possibile, il Palermo sta facendo un buon campionato e la squadra sta bene. Bisogna cercare di andare in serie A». Trattandosi dei primi giorni in rosa, al momento Valoti sta lavorando in un modo ben preciso: «Al momento sto raccogliendo informazioni, confrontandomi con la proprietà e conoscendo Tedino e il suo staff. Non ho mai lavorato con lui, mentre il suo staff lo conosco bene».
Valoti passa poi a parlare di quelli che devono essere gli obiettivi della squadra: «Bisogna andare in serie A: il mio arrivo è una scelta del patron per continuare questo percorso. Tutte le squadre in B hanno momenti di difficoltà, il Palermo ha avuto prestazioni buone e meno buone, ma nel complesso il cammino è stato positivo». Il suo modo di lavorare sarà ben preciso: «Cerco sempre di essere vicino a staff e giocatori per esaminare i problemi quotidiani, anche in modo diretto. Sicuramente sarà diverso da quando ero giocatore. Voglio essere presente e far sentire ai ragazzi la presenza anche sul piano emozionale. A questo aspetto che fa la differenza siamo tutti legati». Il ds passa poi a svelare un retroscena, quello degli ultimi giorni non è stato l’unico contatto tra le parti: «Il presidente mi aveva contattato già la scorsa estate. Conosco Gianni Di Marzio, sono passato da lui solo per sapere che Zamparini mi cercava. La scorsa estate alla fine non si fece niente e andai al Sudtirol. Poi Gianni mi ha detto che Zamparini voleva incontrarmi, è stata più di una semplice chiacchierata. Non conosco l’agente croato, so che lavora bene e avrò il piacere di incontrarlo». Insieme a Valoti arriva in rosa anche un mental coach, Andrea Cannavacciuolo: «Il mental coach non è una richiesta di Zamparini. Cannavacciuolo è già stato con me in passato, lavora sulle risorse collettive e collabora con i vari reparti, stando però sempre al suo posto».
Come detto, il nuovo ds prende il posto di Fabio Lupo, a cui Zamparini ha rimproverato la poca grinta e la poca vicinanza alla squadra: «Ho sentito Lupo, è un professionista serio e ho apprezzato molto i suoi consigli. Penso sia una soddisfazione avere questo feeling con la squadra. Bisogna lavorare tanto, in modo tranquillo e normale, chiedendo ai giocatori la massima disponibilità sul piano fisico e motivazionale, ma anche sul gioco. Questi sono aspetti fondamentali». Con Valoti, è arrivato anche Claudio Bordon che ricoprirà il ruolo di responsabile dei preparatori atletici: «L’aspetto fisico – prosegue ancora Valoti – è stato al centro dei colloqui con Zamparini. Lo staff è ottimo e sta lavorando bene, Bordon può dare dei consigli per migliorare e avere delle performance migliori. A Palermo bisogna ambire alla promozione diretta, ma la B è lunga e piena di insidie. Dobbiamo comunque puntare all’obiettivo massimo, pensando alla prossima sfida col Parma».
Da calciatore indossò la maglia rosanero per una sola stagione, ma il ds non ha dimenticato quell’esperienza: «Di Palermo ho un ricordo da giocatore indelebile. Giocare qui è stata una fortuna, in tutta la mia carriera ho sempre dato il massimo ma ero un giocatore normalissimo. Qui sono stato apprezzato più che altrove. Se qui si lavora in un certo modo, si lascia qualcosa». Infine, il nuovo ds dice la sua sull’ultima gara, quella contro l’Ascoli: «L’altra sera ho visto una squadra competitiva. Questa rosa può fare bene. Mi sono confrontato con Tedino che conoscevo già, ma da avversario. Ha sempre espresso una grande qualità di gioco, è preparato e ha idee chiare. Lavoreremo sul feeling da ricreare quotidianamente, il rapporto con l’allenatore è determinante e lui è un tipo determinato. Non ci saranno problemi – conclude Valoti – tra me e lui».
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