Uno ha già spalancato le porte della storia, l’altro sta scrivendo dei capitoli di un romanzo destinato, soprattutto a titolo personale, ad avere il successo di un best seller. Palermo-Hellas Verona, gara in programma domani alle 15 al Barbera e valida per la seconda giornata del girone di ritorno, non è solo Toni-Dybala. Ma il confronto tra i due attaccanti è certamente uno dei temi dominanti, la ciliegina su una torta composta anche da altri ingredienti.
Al Barbera troveranno un punto di incontro passato e presente della storia rosanero. Due dimensioni temporali che si sovrappongono, producendo l’effetto speciale di una sfida a distanza tra due giocatori che, pur avendo una carta d’identità diversa, conoscono entrambi il modo più efficace per lasciare il segno: il gol. Da una parte il trentasettenne bomber emiliano, ex di turno ormai costantemente fischiato dal pubblico rosanero ma grande protagonista, con 50 gol in due campionati tra serie B e A, all’inizio della parabola ascendente del Palermo. Dall’altra la Joya argentina, gioiello di 21 anni con un grande presente (dieci i gol realizzati finora in questa stagione) e un futuro assicurato da top player, conteso dalle migliori squadre nel panorama internazionale. «Toni è un campione che può risolvere la partita – spiega il tecnico Iachini – è arrivato a Palermo al top ed era un giocatore maturo con i presupposti giusti per esplodere definitivamente. Paulo si sta affacciando adesso in maniera importante e ci auguriamo possa avere uno sviluppo di carriera che faccia felici lui stesso, i compagni, i tifosi e la società. Toni e Dybala hanno caratteristiche diverse ma per me sono due centravanti».
Il confronto Toni-Dybala, però, è solo un tassello da inserire in un puzzle più ampio. Un elemento da contestualizzare nell’ambito di una partita ricca di spunti interessanti. Sarà un banco di prova importante per la compagine di Iachini che, a secco di successi da tre giornate, vuole riassaporare il gusto della vittoria per ipotecare l’obiettivo salvezza e alimentare ancora il sogno europeo. Un’ambizione reale legittimata peraltro dalla classifica (i rosa sono ottavi a 27 punti con l’Udinese) ma la trappola gialloblu non va sottovalutata. Il Verona, sulla carta, è inferiore ai rosanero. La la formazione veneta, però, ha giocatori di qualità e, nonostante la partenza di qualche big, anche una precisa fisionomia delineata dal tecnico Mandorlini. Il quale, ormai da diversi anni, porta avanti un certo tipo di progetto lavorando all’insegna della continuità. Oltretutto, il successo casalingo ottenuto la scorsa settimana contro l’Atalanta ha risollevato gli scaligeri, che potranno scendere in campo senza l’assillo del risultato a tutti i costi.
Resta da capire, sul fronte rosanero, se la delusione dettata dal gol regolare non concesso a Morganella contro la Sampdoria avrà lasciato scorie. Il rischio di un condizionamento psicologico esiste ma, conoscendo la forma mentis di Iachini che non ama vittimismi, la squadra certamente volterà subito pagina e farà il possibile per trasformare in energia positiva la rabbia accumulata in seguito al torto subìto.
Come avvenuto per tutto il mese di gennaio, anche la gara contro il Verona si incastrerà inevitabilmente con gli sviluppi legati alla finestra di mercato. Una sessione che, contestualmente ai rinnovi – in settimana sono stati ufficializzati i prolungamenti di Vazquez fino al 2019, Maresca (2016) e Andelkovic (2017) – il Palermo ha sfruttato per puntellare alcuni reparti. Le new-entry sono il ventiseienne centrocampista croato Mato Jajalo, svincolatosi dal Rijeka, e il difensore paraguaiano classe ’92 Danilo Ortiz, acquistato in prestito con diritto di riscatto. Sbarcato ieri mattina in città, il giocatore sudamericano (con passaporto comunitario) ha effettuato le visite mediche e oggi, sul sintetico del Comunale di Santa Flavia, ha sostenuto il primo allenamento con i nuovi compagni. Ortiz, in ogni caso, non figura nell’elenco dei convocati (sono 24, out Feddal bloccato dall’influenza) diramato da Iachini alle prese, in vista del match di domani, con un rebus a centrocampo privo dell’indisponibile Maresca. Con Rigoni e Barreto sicuri di una maglia, resta da assegnare nella batteria centrale la terza ed ultima casella disponibile, contesa da Bolzoni (al momento in pole-position), Della Rocca (che agirebbe da playmaker con il ritorno di Rigoni nel ruolo di interno destro) e Chochev, adattabile sia a destra che a sinistra.
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