Reazione immediata. È questo, nell’ambito della missione che ha come destinazione finale la serie A, l’imperativo che accompagna il piano d’azione delineato dal Palermo in vista della gara con il Pescara valida per la trentaquattresima giornata e in programma domani (ore 15) al Barbera. Reduci dalla sconfitta rimediata a Parma, i rosanero sono chiamati a riprendere il filo interrotto in Emilia dopo la vittoria ottenuta il 29 marzo a Chiavari contro la Virtus Entella e a dare un nuovo impulso al proprio cammino orientato verso i primi due posti della classifica che valgono la promozione diretta. Cammino che lunedì sera ha subìto uno stop in una partita condizionata, al netto di alcune sbavature degli uomini di Tedino, dalle discutibili decisioni dell’arbitro Marinelli. Sviste del fischietto di Tivoli, verdetto del campo e code polemiche, tuttavia, fanno ormai parte del passato. Anche se ci sarà un punto di contatto con la sfida del Tardini (Piscopo della sezione di Imperia – ma era proprio necessario? – ovvero l’arbitro designato per il match del Barbera di domani era quarto ufficiale di gara lunedì a Parma), i rosa dovranno essere bravi a premere il tasto ‘reset’ e a trasformare in energia positiva la rabbia accumulata quattro giorni fa.
L’amarezza e la delusione dettate dalla consapevolezza di avere subìto dei torti andranno canalizzate nella giusta direzione e sfruttate in maniera costruttiva nel corso di una partita, quella di domani, da vincere assolutamente. Per legittimare le proprie ambizioni e, contestualmente, per favorire l’operazione sorpasso ai danni del Frosinone, al secondo posto con una sola lunghezza di vantaggio e impegnato domani sul campo del Parma.
Come avvenuto nel recente passato, la gara interna con il Pescara coincide con uno snodo fondamentale nel percorso stagionale del Palermo. I due pareggi per 1-1 maturati nei campionati di serie A 2012/13 e 2016/17 ebbero in entrambi i casi il sapore della condanna per la formazione rosanero costretta, poi, ad ingoiare il boccone amaro della retrocessione. Ecco un motivo in più per cambiare il corso della storia e far sì che l’appuntamento casalingo con gli abruzzesi, ancora a secco di vittorie nel capoluogo siciliano, diventi il trampolino di lancio verso un sogno chiamato serie A. Sogno da coltivare senza soluzione di continuità ma restando sempre con gli occhi aperti. Le trappole, infatti, sono sempre dietro l’angolo.
Sono proprio le partite come quella di domani contro il Pescara, squadra che ha racimolato un solo punto negli ultimi sei turni e finora con il rendimento peggiore del 2018 assieme alla Cremonese, le sfide che nascondono le maggiori insidie. Una di queste, nel caso specifico, è la presenza sulla panchina biancoceleste di un nuovo allenatore. Dopo le fallimentari gestioni targate Zeman ed Epifani, gli abruzzesi (in cerca di punti preziosi per allontanarsi dalla zona playout) al Barbera inaugureranno un nuovo corso. Alle dipendenze di Pillon, allenatore che conosce bene la categoria e che, in virtù di un bagaglio di esperienza piuttosto ricco (impreziosito, peraltro, dal preliminare di Champions League nel 2006 sulla panchina del Chievo), ha le potenzialità per dare del filo da torcere alla formazione di Tedino. «Ci aspetta una partita difficile nella quale faranno la differenza le attenzioni generali – ha sottolineato il tecnico rosanero – affronteremo una squadra molto temibile in avanti e allenata da un tecnico molto bravo e preparato. Tecnico che, peraltro, conosco bene e che ha dato tanto al calcio in termini di approccio e di mentalità. Mi aspetto dai miei giocatori l’atteggiamento giusto – ha aggiunto – sappiamo che dobbiamo puntare alla vittoria ma, per raggiungere l’obiettivo, serviranno al di là della determinazione anche intelligenza e razionalità».
La gara contro il Pescara è la prima di due sfide casalinghe consecutive: «Non voglio fare appelli anche se devo ammettere che al Tardini i boati del pubblico di Parma si sono sentiti. Questo è un momento molto importante per noi e anche per la città e, in termini di quantità e qualità, avremmo bisogno dei nostri tifosi. Detto questo, spetta a noi affrontare tutte le gare con umiltà, dedizione e grande attaccamento ai colori». I convocati sono ventitré. Previste delle novità tattiche rispetto al copione delle ultime settimane. Tedino, consapevole che è proprio questa la fase della stagione in cui tutti gli effettivi devono restare sul pezzo, sembra orientato a rinunciare al 3-5-1-1 e a riproporre il modulo 3-5-2 con il fantasista Coronado, inquadrato in questo caso come mezzala destra, e due punte. Che saranno Nestorovski e La Gumina. Nella linea a cinque di centrocampo, supportata sulle corsie esterne da Rispoli e Aleesami, il bulgaro Chochev ha guadagnato la pole-position per il ruolo di interno sinistro precedendo nella griglia di partenza sia Gnahoré che Murawski.
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