Diversi indizi sono sufficienti per formare una prova. Ci sono due Palermo: una squadra che in trasferta fa fatica e che ancora non ha trovato la chiave necessaria per compiere il salto di qualità e una, invece, che in casa sta costruendo un percorso importante collezionando ottimi risultati. Il Palermo formato casalingo conosce il significato del verbo stupire: pur continuando a zigzagare tra cose fatte più o meno bene ed errori tecnici dovuti molto spesso anche ad una tangibile paura di sbagliare, i rosanero tra le mura amiche sanno andare oltre l’ostacolo e vincere anche partite complicate come quella contro la Virtus Francavilla. Un match (1-0 il risultato) particolarmente spigoloso e che alla mezzora si era messo in salita per gli uomini di Filippi alla luce dell’espulsione del difensore Perrotta per un intervento scomposto punito dall’arbitro Emmanuele, direttore di gara dal rosso facile ieri sera come dimostrano pure le quattro espulsioni rimediate dagli ospiti tra giocatori in campo (l’attaccante Perez e il portiere Nobile entrambi nella ripresa) e componenti della panchina.
«Noi dobbiamo solo pedalare senza mai rilassarci, non ce lo possiamo permettere – ha sottolineato il tecnico Filippi – faccio un elogio ai miei ragazzi per la dedizione e la voglia. Abbiamo ottenuto un risultato determinante per il nostro cammino». E che consente all’allenatore rosanero di respirare un po’ dopo l’affanno provocato domenica dalla pesante sconfitta a Torre del Greco: «Io mi sento sempre in discussione anche perché capita anche di vedere allenatori esonerati dopo una vittoria. Per quanto riguarda la partita, vorrei mettere in evidenza la coesione della squadra che è emersa nel momento di difficoltà e nella voglia di lottare. Abbiamo affrontato un avversario tosto, quinto in classifica e con una difesa impermeabile e siamo stati bravi a crederci fino in fondo sfruttando con efficacia la palla gol che ci è capitata. Palermo dai due volti in casa e in trasferta? Non so se vedere il bicchiere mezzo pieno o mezzo vuoto – ha aggiunto – so solo che dobbiamo dare continuità ai nostri risultati e che andiamo in difficoltà nel momento in cui non giochiamo da squadra. Essere costanti e soprattutto lucidi mentalmente. Ecco le nostre priorità».
Il gol vittoria porta la firma dell’attaccante Brunori, autore al 12′ del secondo tempo del suo quarto centro in questo campionato. Una marcatura, siglata in qualità di subentrato, nata da una grave sbavatura del difensore Caporale: «Ho creduto che il pallone potesse arrivare lì e sono felice che sia entrato in rete – ha dichiarato il numero 9 rosanero – non mi sento il bomber della squadra ma un giocatore che dà tutto per il bene del collettivo». Da un punto di vista psicologico è stato un vantaggio tornare subito in campo dopo il passo falso contro la Turris: «Era fondamentale dare un segnale, siamo stati bravi a reagire e a crederci sempre. E’ una vittoria molto utile anche in termini di consapevolezza dei nostri mezzi. Dobbiamo, in ogni caso, essere più costanti e mettere su tutti i campi la stessa voglia e la determinazione con cui siamo riusciti a vincere e a disputare una grande partita in dieci uomini». Partita che in inferiorità numerica i rosa hanno giocato davvero con il coltello tra i denti esaltandosi in un contesto ‘da battaglia’ tipico, soprattutto in serie C, di sfide elettriche come quella contro la compagine guidata da un nervosissimo Taurino.
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