Palermo e dintorni: allarme per acqua e cibi dopo l’incendio di Bellolampo?

Palermo e centri vicini alla discarica di Bellolampo: è pericoloso, dopo tempesta di veleni che si è abbattuta dalle nostra parti, bere l’acqua e mangiare frutta e ortaggi? L’allarme lo lancia in un comunicato il Movimento 5 Stelle.  

“A ormai più di 10 giorni dall’inizio dell’incendio e visto le discutibili modalità di rilevamento dei dati – dice Claudia Mannino, referente del gruppo ambiente del Movimento 5 Stelle – crediamo sia fondamentale applicare quanto suggerito dal Consiglio Nazionale dei Chimici, ovvero l’immediata predisposizione di un piano di monitoraggio dei prodotti ortofrutticoli, acque ed alimenti rientranti nella zona di ricaduta ed il controllo strumentale dei fanghi e delle acque generati dagli impianti di depurazione”.

“Inoltre – si legge sempre nel comunicato – pensiamo che, per fare una stima dei quantitativi e delle tipologie dei materiali presenti in discarica (materiali che sono andati in fiamme) sia sufficiente analizzare i CODICI CER che ogni autocompattatore che entra in discarica deve consegnare compilato”.

Il Movimento 5 Stelle si rivolge all’amministrazione comunale di Palermo: “L’amministrazione – si legge nel comunicato – deve spiegare con quali protocolli di campionamento si è fin’ora determinata, per l’uomo, gli animali e per l’ambiente, la non pericolosità dei fumi di un incendio avente materiale misto (oltre rifiuti indifferenziati è molto probabile che vi siano RAEE, rifiuti speciali, metalli di varia natura)”.

Nel comunicato si chiede al Comune di Palermo di “riferire sul sistema di impermeabilizzazione della vasca interessata (si tratta della vasca della discarica di Bellolampo interessata dal fuoco ndr) che potrebbe essere stata danneggiata dall’incendio”.

Il Movimento 5 Stelle sostiene il recupero momentaneo della stessa vasca, un recupero “finalizzato all’attivazione di una gestione in proprio del servizio di raccolta differenziata ormai improrogabile come stabilito dalla CE 98/08”.

Segue una proposta operativa: “Reputiamo opportuno requisire i prodotti agricoli e gli animali, a campione, che gravitano intorno all’area che va da San Lorenzo alla zona a valle di Carini, così come anche l’area a sud di Bellolampo, al fine di eseguire degli accertamenti e provvedere a mappare immediatamente le aziende ed i percorsi di distribuzione dei prodotti agricoli e di derivazione animale (tracciabilità), che vengono messi in commercio provenienti dalla suddetta Zona di Ricaduta (individuazione CSC, concentrazione soglie di contaminazione)”.

“Nell’interesse della collettività – si legge sempre nel comunicato – il Movimento 5 Stelle pretende da questa amministrazione un Piano di Comunicazione Diretta (che non sia affidata solamente al webmaster come indicato nell’ordinanza del Sindaco n. 151/05), ma che interessi un’ampia rosa di mezzi di informazione, non escluse le scuole, teso ad informare puntualmente sugli sviluppi dei rilevamenti, come suggerito dal D.lgs. 195/2005 in materia di informazione ambientale che sancisce un diritto all’informazione ambientale come vero e proprio diritto soggettivo pubblico”.

“Il Movimento 5 Stelle Palermo – conclude il comunicato – partendo dalla necessità di ridurre i rifiuti a monte, ha proposto all’amministrazione diverse iniziative che si possono avviare immediatamente ed a costo zero, come: avviare una seria campagna di informazione sul compostaggio domestico e sulla raccolta differenziata; promuovere una campagna di Raccolta Differenziata Spinta; attivare l’Impianto di Selezione di Partanna Mondello”.

 

Redazione

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