In questo Palermo farebbe certamente la differenza. Con la sua classe e la sua eleganza (dagli addetti ai lavori era chiamato lo Zidane della B) avrebbe certamente alzato il tasso qualitativo della squadra. In un modulo con il trequartista, oltretutto, perfettamente compatibile con le sue caratteristiche. La compagine di Tedino non ha in organico un giocatore come Lamberto Zauli. Che era in grado con una invenzione di decidere una partita e che anche durante l’esperienza alle pendici di Monte Pellegrino (dal 2002 al 2005 e impreziosita da traguardi prestigiosi come la storica promozione in A e la prima qualificazione in Coppa Uefa) era riuscito a distinguersi per equilibrio e lucidità. Le stesse virtù con le quali, nella veste di doppio ex, analizza ai microfoni di MeridioNews i temi della gara Palermo-Cremonese in programma questa sera al Barbera.
«Il Palermo resta una delle formazioni costruite per un campionato di vertice – ha spiegato il quarantasettenne allenatore della Primavera dell’Empoli – sulla falsariga dell’anno scorso i rosanero hanno i titoli per puntare in alto ma anche la Cremonese (nella quale ha militato nel 2007/08 in C1 collezionando 24 presenze condite da 4 gol, ndr) è una squadra forte. Ho vissuto la prima fase dell’era Arvedi (proprietario del club lombardo, ndr), conosco la proprietà e so che ha allestito un gruppo competitivo. Un gruppo che, a mio avviso, può essere una delle sorprese di questo torneo cadetto. Già nella scorsa stagione mi sarei aspettato qualcosa in più dai grigiorossi. Quest’anno possono alzare l’asticella e recitare un ruolo importante». Al Palermo questa sera non basterà una prestazione normale. Gli uomini di Tedino, ancora in rodaggio, dovranno superarsi per battere l’undici di Mandorlini: «Conosciamo la serie B, un campionato duro e nel quale non esistono partite facili. Sarà un match complicato per i rosa perché la Cremonese è composta da buonissimi giocatori e ha un allenatore che si presenta da solo. Detto questo, il Palermo deve vincere tra le mura amiche anche per riportare entusiasmo».
Determinante, in questo contesto, potrebbe essere il contributo dei volti nuovi Falletti e Puscas: «Coronado e La Gumina – osserva Zauli – hanno disputato una grande campionato ma secondo me sono stati sostituiti in maniera adeguata. Il Palermo, che nella passata stagione ha lottato ad armi pari con le altre big, è stato costruito bene e non va dimenticato che non è in serie A per un soffio. Nella massima serie adesso c’è il Frosinone ma il posto dei ciociari poteva essere occupato tranquillamente dai rosanero. La B è difficile ma il Palermo ha una struttura importante e un tecnico che conosce l’ambiente». Chiamato, tuttavia, in questo suo secondo mandato a smaltire qualche scoria legata alla scorsa stagione e a recuperare la fiducia di un gruppo che ad un certo punto ha viaggiato su una lunghezza d’onda diversa dalla sua: «Ma Tedino non è l’unico allenatore che a Palermo ha guidato la stessa squadra in due periodi diversi – conclude Zauli – è un tecnico capace e ha giocatori dotati di personalità. Non è ancora il momento di delineare gerarchie ma sono convinto che presto emergeranno i reali valori delle squadre e il Palermo confermerà di avere le carte in regola per disputare un torneo di alto livello».
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