Il Palermo non è ancora in vacanza. I rosanero non hanno alcuna intenzione di tirare i remi in barca in questo rush finale e lo hanno dimostrato vincendo oggi a Cagliari per 1-0 nella terzultima giornata di campionato. Anche se il traguardo stagionale (la salvezza) è stato raggiunto, la compagine di Iachini non fa sconti e con un gol di Vazquez (il nono stagionale del “Mudo”) ha conquistato l’intera posta in palio condannando i sardi alla retrocessione in serie B. Le residue speranze di salvezza della squadra guidata da Festa sono state mortificate dal successo del Palermo, il terzo ottenuto in trasferta in questo campionato. Un’affermazione che consente ai rosa di agganciare il Milan a quota 46 punti e creare le premesse per chiudere in bellezza una stagione comunque positiva nonostante qualche rimpianto.
Uno degli obiettivi della squadra era quello di dimostrare di essere viva e ancora «sul pezzo» pur non avendo pressioni dettate dalla classifica. La missione è stata compiuta e lo testimonia il piglio con cui i rosa sono scesi in campo. Il tratto distintivo del Palermo è emerso anche oggi: la formazione di Iachini lascia molto spesso il segno nella prima porzione del match e il gol al 9’ del trequartista italo-argentino, abile a superare Brkic con una conclusione di sinistro a giro dal limite dell’area, conferma questo trend. L’acuto del numero 20 suona subito come una condanna per i padroni di casa. Il Cagliari saluta la serie A ma i sardi non sono certamente retrocessi oggi contro un Palermo che ha fatto regolarmente il proprio dovere onorando la partita. I rossoblù, semmai, devono recitare il mea culpa per le occasioni sprecate in una stagione impostata in maniera inadeguata e senza la mentalità tipica delle squadre che devono lottare per non retrocedere. Sul fronte rosanero ci si aspettava delle riposte dopo la sconfitta interna contro l’Atalanta e i segnali, da contestualizzare nell’ambito di una gara di fine stagione giocata dalle due squadre senza particolari tatticismi, sono comunque arrivati.
Le mosse di Iachini sono proiettate verso il futuro. Rientrano in questa logica l’inserimento di Quaison, schierato inizialmente con alterne fortune sull’out destro del centrocampo a cinque anche in virtù della presenza sulla corsia opposta di un laterale più difensivo come Daprelà, e il ritorno tra i pali di Sorrentino. La società ha deciso di puntare nella prossima stagione sull’esperto portiere campano (per il quale soffia aria di rinnovo) e di sacrificare Ujkani. La titolarità odierna di Sorrentino, tornato a disposizione dopo la contusione al polso destro rimediata in seguito ad un recente tamponamento stradale, ha un significato anche in ottica futura e consolida la base sulla quale il numero 70 rosanero può impostare le proprie certezze. Nel duello interno tra i due portieri rosanero l’inerzia psicologica è a favore di Sorrentino che infatti ha risposto in campo molto bene salvando più volte il risultato e coprendo con un paio di ottimi interventi i buchi difensivi lasciati da una retroguardia che, soprattutto nel primo tempo, ha concesso troppe occasioni all’avversario.
In attacco, i riflettori erano puntati in particolare su Belotti, confermato al posto di Dybala al quale Iachini concederà la passerella finale domenica prossima al “Barbera” contro la Fiorentina nell’ultimo appuntamento casalingo della stagione. L’impegno non è mancato ma il «gallo», chiamato a riscattarsi dopo il rigore fallito contro l’Atalanta, ha faticato ad incidere mostrando ancora poca lucidità in fase realizzativa. La punta dell’Under 21 ha fallito il raddoppio in un paio di occasioni “seguito” nella ripresa anche da Quaison che, in due circostanze, non ha saputo mettere il punto esclamativo sull’incontro. Nelle battute conclusive del match Iachini ha dato spazio anche a Bentivegna. Un’altra piccola iniezione di fiducia per il centrocampista classe ’96 entrato ormai in pianta stabile nell’orbita della prima squadra.
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