Loro si sono cacciati in questa situazione e adesso tocca a loro cercare di uscirne nel più breve tempo possibile. Il pronome ‘loro’ è riferito ai giocatori e al tecnico Boscaglia. Tutti colpevoli, tutti responsabili dell’undicesimo posto in classifica del Palermo e, senza ipotetici alibi riconducibili ad esempio alle incognite legate agli sviluppi futuri sul fronte societario (secondo quanto riportato da calciomercato.com il presidente Mirri avrebbe ricevuto una mail esplorativa da parte dell’imprenditore siculo-americano Antonio Cauzo) o alle pressioni della piazza, chiamati a dare in campo risposte concrete. E anche immediate, a partire dalla gara interna con il Bisceglie in programma alle 14,30 e valida per la ventiquattresima giornata del girone C del campionato di serie C. Match nel quale i rosanero hanno a disposizione un solo risultato (la vittoria) se vogliono realmente legittimare l’ambizione di puntare ad una posizione favorevole nella griglia dei playoff e dare un senso ad una stagione che senza un’inversione di rotta rischia seriamente di scivolare via sui binari dell’anonimato.
Contro i pugliesi terzultimi a quota 17 assieme al Potenza, che all’andata si sono imposti per 2-1 su un Palermo ancora in fase di rodaggio e che sono reduci da due pareggi consecutivi (contro Avellino e Turris) in concomitanza con l’insediamento del tecnico Papagni al posto dell’esonerato Bucaro, un risultato diverso dalla vittoria potrebbe delineare nuovi scenari. Dopo un digiuno casalingo che dura dal 13 dicembre e una striscia di cinque partite senza successi (tre pari e due ko), un pareggio o peggio ancora una sconfitta autorizzerebbe la dirigenza a fare delle riflessioni sull’operato e sulla posizione di Boscaglia, che finora non è mai stato in discussione anche per ragioni di natura economica, e ridimensionerebbe le certezze acquisiste dal gruppo con la prova convincente fornita al Barbera con la capolista Ternana e il buon primo tempo disputato nella sfida persa di misura ad Avellino.
«Alla fine della partita eravamo delusi e abbattuti ma ci sta dopo una gara del genere che, a mio avviso, non meritavamo di perdere e che è stata decisa da un episodio sfortunato – ha sottolineato Boscaglia – ma chi ha personalità, cultura del lavoro e sa il modo in cui gestire questo tipo di situazioni riesce a rialzarsi. E noi dobbiamo farlo subito nel match con il Bisceglie, una gara importante e da vincere, peraltro in maniera convincente cercando di tirare fuori una prestazione importante e far vedere chi siamo. Noi non siamo quelli che nelle ultime partite hanno raccolto così poco». Il tecnico gelese non si lascia condizionare dal momento negativo e suona la carica: «Cosa mi aspetto? Non mi aspetto nulla nel senso che noi dobbiamo solo scendere in campo per macinare l’avversario e vincere la partita. Non voglio sentir parlare di serie negative, problema del gol o altro. Il Palermo avrà una faccia arrabbiata (il termine usato più volte è anche più colorito, ndr). Dobbiamo essere arrabbiati per ciò che non stiamo raccogliendo e dobbiamo dimostrarlo contro il Bisceglie in una partita nella quale voglio vedere un veleno che finora non c’è stato. Un messaggio ai tifosi? Devono sapere, al di là della mancanza di risultati, che tutti noi stiamo mettendo il cuore e l’anima per il Palermo e che non stiamo lasciando nulla al caso cercando ogni giorno di dare il massimo con grande professionalità».
Sono ventitré i convocati. Nell’elenco, di cui fanno parte Santana e Corrado (indisponibili in occasione dell’ultima partita) oltre a Marconi che è tornato ad allenarsi in gruppo in seguito allo stop forzato dovuto alla distrazione di primo grado al gemello mediale destro patita nel match prenatalizio con il Bari, non figurano né Almici né Doda. Il primo martedì pomeriggio al Pasqualino di Carini ha accusato un piccolo problema al ginocchio sinistro, lo stesso dell’infortunio rimediato ad inizio dicembre. Il terzino albanese, invece, è ai box – comunica il sito ufficiale del club di viale del Fante – a causa di una «lesione distrattiva di secondo grado nella regione miotendinea del bicipite femorale sinistro». Out anche il centrocampista Odjer alle prese con una gonalgia (infiammazione da sovraccarico) ad un ginocchio avvertita sabato scorso a Rende alla vigilia della gara esterna con l’Avellino. Due le soluzioni per ovviare alla sua assenza: in mediana Boscaglia potrebbe ridare fiducia a Broh nella cerniera a tre completata da De Rose (in cabina di regia) e Luperini confermando Palazzi in difesa al fianco di Somma o schierare Lancini assieme all’ex Deportivo La Coruna affidando a Palazzi il ruolo di mezzala destra. In attacco, intanto, torna Lucca dopo avere scontato un turno di squalifica. Il centravanti classe 2000 è favorito su Saraniti al centro del tridente anche se, nell’ambito di un’esercitazione piuttosto sperimentale, i due sono stati provati insieme mercoledì mattina in allenamento. Segnale da collegare a possibili novità tattiche? Difficile ma non impossibile tenendo conto pure delle motivazioni di chi ultimamente è rimasto più in seconda fila (Rauti per fare un esempio) e che, in caso di impiego dal primo minuto, potrebbe offrire soluzioni diverse dal 4-3-3.
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