La prima news del 2018 proveniente dall’infermeria rosanero non è una buona notizia per Tedino e il suo staff: Rispoli salterà certamente le prossime due gare di campionato contro Spezia e Brescia. La lesione subtotale del muscolo adduttore lungo della gamba sinistra, evidenziata dagli esami strumentali ai quali si è sottoposto l’esterno destro campano, infortunatosi lo scorso 28 dicembre durante il match casalingo contro la Salernitana, significa stop di circa trenta giorni. Accompagnato da un mix di ottimismo e positività che è sicuramente di buon auspicio nonostante il responso degli esami («Verso il recupero, ritornando a volare» – ha scritto ieri su Instagram), il numero 3 rosanero proseguirà nei prossimi giorni il percorso riabilitativo iniziato subito dopo l’infortunio.
Durante la recente sosta ai box di Nestorovski era stato proprio Rispoli ad indossare la fascia di capitano. Tornata nell’ultimo appuntamento del 2017 sul braccio del bomber macedone, nuovamente a disposizione dopo l’infortunio rimediato alla vigilia della sfida interna con il Venezia del 2 dicembre. «Ora sto bene, l’infortunio è ormai alle spalle – ha confermato l’attaccante in un’intervista rilasciata al sito ufficiale – non è stato facile restare in tribuna per alcune partite senza potere dare una mano ai compagni che lottavano in campo. I gradi di capitano? È normale che la fascia dia più responsabilità ma questa pressione non mi crea dei problemi». Nestorovski ha sensazioni positive: «Sono contento perché ho fatto dieci gol, voglio riportare il Palermo dove merita. La mia ricetta per la A? Dobbiamo rimanere uniti e continuare a dare tutti il cento per cento in ogni partita. È questa la strada giusta per la promozione».
Strada che molto probabilmente diventerebbe ancora più agevole se la squadra fosse spinta dal calore del pubblico: «I nostri tifosi sono il dodicesimo uomo in campo. Sono convinto, e l’ho detto tante volte, che se al Barbera ci fossero 20 o 30 mila persone vinceremmo ogni partita con tre o quattro gol di scarto». Parole pronunciate da un leader che, a dispetto dei rumors di mercato (sulle sue tracce c’è sempre il Torino), ha voglia di lasciare il segno con la maglia del Palermo, il club che lo ha lanciato in Italia: «Devo molto al calcio italiano grazie al quale, ad esempio, sono migliorato molto dal punto di vista tattico. Voglio stare bene e andare in A con il Palermo».
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