Unanime il plauso di politica, enti e istituzioni al riconoscimento di Palermo Capitale Italiana del 2018. Arrivano innanzitutto le felicitazioni del presidente del Senato (e palermitano) Pietro Grasso: «Complimenti alla mia Palermo che sarà la capitale italiana della Cultura per il 2018. Ripartiamo dalla bellezza della nostra storia, dei paesaggi, della nostra terra». «Lo siamo da millenni capitale della cultura, in Italia e nel mondo. Oggi arriva il giusto riconoscimento per #Palermo. #CapitaleCultura2018», è il tweet del sottosegretario alla Salute Davide Faraone. Per il presidente del Consiglio Salvatore Orlando questo titolo «riconosce il lavoro svolto in questi anni per rendere Palermo una città sempre più bella e accogliente: la riqualificazione del centro storico, l’istituzione del percorso Unesco Arabo-Normanno, le pedonalizzazioni, gli investimenti sulla mobilità sostenibile (bike, car sharing, piste ciclabili) e le attività culturali».
Daniela De Luca, segretario Cisl Palermo Trapani, la ritiene «una buona notizia, ci auguriamo che la valorizzazione del patrimonio culturale e artistico sia occasione di sviluppo per la nostra città» dato che «i giovani emigrano, cresce la povertà, le imprese faticano: ci auguriamo che un’occasione del genere possa generare progetti che creino lavoro, sviluppo e rilancio per tutta la città e per le realtà economiche». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario generale Cgil Palermo Enzo Campo: «Dobbiamo fare in modo che sia un’occasione di crescita e di sviluppo per tutta la città, con il coinvolgimento di tutti i quartieri di Palermo e anche delle nostre periferie, quella parte di città che nessuno racconta – sottolinea -. Bisogna evitare che sia solo una festa per la città istituzionale, quella dei teatri e dei musei. Deve essere un momento importante aperto a tutti i cittadini palermitani e al mondo del lavoro».
Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone ricorda il percorso che ha portato alla creazione di un percorso pedonale che coinvolge Palazzo dei Normanni e corso Vittorio Emanuele: «Una bellissima notizia che premia le scelte di una città che già da tempo ha deciso di investire nella cultura e soprattutto nel cambiamento culturale. A Leoluca Orlando va il mio apprezzamento perché il progetto con il quale è stata proposta la candidatura tende a valorizzare ancora di più il percorso arabo-normanno nel quale il palazzo Reale, sede dell’Assemblea, e la Cappella Palatina rappresentano un segmento fondamentale. Candidare Palermo è stata un’ottima intuizione perché c’erano tutti i presupposti: storici, artistici e culturali. Bene ha fatto Orlando a coinvolgere nel progetto anche diverse istituzioni, comitati e associazioni. Pertanto, rinnovo al sindaco la mia completa disponibilità e della Fondazione Federico II a proseguire nella collaborazione intrapresa affinché Palermo possa diventare una capitale della cultura… europea».
«È un riconoscimento di cui dobbiamo tutti essere orgogliosi, perché è frutto di un lavoro di squadra della città con i partner istituzionali, tra cui il nostro ateneo che gioca un ruolo fondamentale – commenta il rettore dell’Università di Palermo Fabrizio Micari -. Siamo particolarmente soddisfatti di aver potuto contribuire al progetto mettendo a disposizione il nostro ricco sistema museale, le nostre manifestazioni culturali e la promozione dell’inclusione, elemento che da oltre 210 anni caratterizza il nostro ateneo. In ragione di questo prestigioso titolo – conclude il rettore – estenderemo ancora di più l’impegno di Palermo Città Universitaria, già partito nel 2016 e quest’anno rafforzato in occasione di Palermo Capitale dei Giovani».
«Il M5S – dice il candidato sindaco Ugo Forello – è pronto a raccogliere questa sfida e amministrare una città che possa davvero tornare a ricoprire il ruolo che merita, di capitale della cultura non solo in Italia, ma anche e soprattutto in tutto il Mediterraneo. Non possiamo però non evidenziare che oggi Palermo attraversa una profonda crisi economica e di prospettive. Non si mangia con la cultura, è ovvio, ma un reale e virtuoso sviluppo culturale e turistico, fatto di visione e pianificazione, potrà contribuire a migliorare le condizioni di vita di tanti palermitani e palermitane, creando nuove opportunità di lavoro».
Affermazioni cui replica in modo polemico un altro candidato allo scranno di Palazzo delle Aquile, Ismaele La Vardera: «Affermare che con la cultura non si mangia equivale a fare morire millenni di storia e cultura che cullano la nostra città, con la cultura non solo non si mangia ma ci si strafoga. Una politica che fa della cultura la sua principale mission potrà creare non solo un popolo ricco, ma anche libero. Il clima competitivo della campagna elettorale – prosegue – non deve farci perdere l’onestà intellettuale di affermare che questo riconoscimento è avvenuto anche grazie all’apporto dell’amministrazione Orlando, e che per Palermo questa sarà una vetrina straordinaria per esprimere al meglio le proprie potenzialità. Nel nostro programma politico, che presenteremo in conferenza stampa nei prossimi giorni, abbiamo ritagliato uno spazio centrale, nonché cruciale per la cultura che rappresenta il vero elemento di riscatto per la nostra città».
«Il fatto importante è che al centro del progetto che ha favorito la selezione di Palermo – dichiarano i/le portavoce di Sinistra Comune – ci sia non soltanto la straordinaria bellezza dell’arte e della cultura che da sempre la nostra città offre al mondo, ma anche e soprattutto Palermo intesa come spazio dei diritti e dell’inclusione, delle differenze e dell’accoglienza delle persone migranti e rifugiate. Questo riconoscimento si aggiunge alla scelta di Palermo come Capitale dei Giovani per il 2017 e come sede di Manifesta 12, una delle biennali di arte contemporanea più importanti al mondo, per il 2018. Sarà quindi internazionale, e non solo nazionale, il palcoscenico sul quale Palermo potrà presentare la sua identità di città dell’accoglienza: ciò rende giustizia ad un lavoro che negli ultimi anni, grazie ai progetti sulla mobilità, alla Carta di Palermo e al riconoscimento del percorso Arabo Normanno come Patrimonio dell’Umanità, sta ridefinendo l’anima della città».
«La scelta è caduta su una città che porta avanti come suo progetto quello di accogliere e di includere, una città in cui tutti si sentano diversi ma uguali – esulta il sovrintendente del Teatro Massimo, Francesco Giambrone -. Per questo sono particolarmente contento ed emozionato, per le motivazioni con cui Palermo ha vinto. Non ha vinto un singolo teatro, non ha vinto un singolo museo ma una comunità, che potrà crescere ulteriormente attraverso questo bel percorso». «Siamo orgogliosi che il riconoscimento più atteso sia andato a Palermo – dice Giorgio Pace, sovrintendente dell’Orchestra Sinfonica Siciliana -. Il capoluogo siciliano è stato scelto come capitale italiana della cultura per il 2018 da una giuria qualificata che ha sottolineato il ruolo svolto da Palermo come città dell’accoglienza, multietnica. Un ruolo che assume un significato ancora più pregnante e simbolico in tempi di muri e baluardi eretti da chi rifiuta la logica del dialogo e degli scambi fra i popoli. Il sindaco Leoluca Orlando ha detto che dovremmo attrezzarci tutti per narrare le nostre bellezze. Noi lo stiamo già facendo e siamo a disposizione per qualsiasi iniziativa».
«A prescindere dai ruoli politici e dai metodi di approccio ai problemi della città – dice il capogruppo dei Comitati Civici in Consiglio, Filippo Occhipinti -, la proclamazione di Palermo come capitale italiana della cultura 2018 è una notizia bella e che, come si suol dire, fa morale». «È un’ottima notizia, ma soprattutto un’occasione da non perdere per lo sviluppo turistico ed economico della nostra città – dice Mario Attinasi, presidente di Confesercenti Palermo -. L’anno prossimo Palermo ospiterà Manifesta, la biennale d’arte, e sarà anche capitale della cultura: un binomio che si tradurrà in un aumento dei visitatori e degli investimenti, ma a cui dovremo farci trovare pronti. Complimenti all’amministrazione, a cui però adesso chiediamo un piano straordinario di interventi che riguardi anche il percorso Unesco e faccia arrivare la città pronta all’appuntamento».
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