Palermo Calcio, non ci resta che piangere

La 23esima giornata di Serie A vedeva protagoniste al Renzo Barbera due squadre che  lottavano per la permanenza nella massima serie e che speravano quindi di ottenere in tutti i modi i tre punti in palio. Ma mentre una, l’Atalanta, era ordinata e con le idee chiare l’altra, il Palermo, è sembrata preda dell’angoscia nonostante fossero proprio i padroni di casa a cercare maggiormente il gol del vantaggio fin dai primissimi minuti. La metà campo della squadra bergamasca è stata  completamente occupata dall’undici rosanero  che schierava oltre all’ormai solito Sorrentino, Munoz, Donati e Garcia, visto che mancavano Aronica e Von Bergen, in difesa; i neo arrivati Nelson e Faurlin a centrocampo insieme a Barreto e Dossena; e l’attacco, pesantemente stravolto dall’arrivo dei nuovi, manteneva il solo Ilicic, insieme a Fabbrini e Boselli. L’Atalanta si schierava con poche sorprese, una però non passa inosservato: in attacco, al posto del sanissimo Denis, Colantuono schierava Parra, sostenuto dall’ex Giorgi e Bonaventura. In mediana c’erano Biondini, Radovanovic e Carmona; a difesa di Consigli, Scaloni, Canini, Stendardo e Del Grosso.

La partita è stata anche particolarmente piacevole per tutta la prima frazione con i rosanero, come già accennato, riversati  in attacco, alla disperata ricerca del gol del vantaggio. E lasciando clamorosi buchi in difesa, per 45′ non sfruttati dalla squadra ospite. I nuovi innesti sembravano finanche funzionare, sia da una parte che dall’altra e in special modo, si faceva notare Fabbrini capace di ottimi movimenti lungo tutta la fascia sinistra, e di andare anche vicino al gol in due occasioni, prima grazie ad una azione personale che portava l’ex Udinese a calciare dal limite dell’area; e la seconda  grazie ad una buona sponda di Boselli che trova alle sue spalle pronta la conclusione del compagno, respinta solamente da una gran parata di Consigli. D’altra parte, anche la formazione bergamasca aveva le sue occasioni: poco prima dello scadere dei 45′, infatti, Parra si ritrovava a tu per tu con Sorrentino che riusciva brillantemente a neutralizzare la conclusione dell’attaccante argentino. Terminata in parità la prima frazione, nonostante le due formazioni avessero tentato in più modi di marcare il tabellino, la ripresa riprendeva con gli stessi ventidue di inizio partita e iniziava il festival dell’errore. Cominciava Parra, divorandosi un gol da davanti la porta, non sfruttando così la splendida azione di Bonaventura. A questo punto Colantuono si rende conto di dover inserire Denis e mai scelta è stata più azzeccata. Dopo appena 2′ dal suo ingresso in campo, El Tanche s’involava liberissimo sulla fascia destra, lasciato clamorosamente solo da Garcia e Donati che, a dirla tutta, insieme non sembrano neanche un difensore decente di Serie B. Entrambi infatti sbagliavano gli interventi sulla punta avversaria, lasciandole la possibilità di accentrarsi e servire Radovanovic. Gran destro del giocatore serbo che, deviato, si stampava sulla traversa; la fortuna viene però incontro alla Dea Atalanta poiché la sfera rimbalza in campo e trovava pronto Carmona; troppo facile per il centrocampista metterla dentro e siglare così l’1-0. Vantaggio assolutamente immeritato per l’Atalanta che però, a questo punto, non doveva far altro che difendersi, senza provare nemmeno più ad attaccare. La fortuna però girava completamente dalla parte degli ospiti perché, uno sciagurato passaggio di Faurlin, acquisto di dubbio valore di un disastroso Lo Monaco, primo responsabile del disastro in cui si dibattono in rosa, trasformava Stendardo in Pirlo che serviva liberamente Denis, lasciato solo ancora una volta da Donati. Figurarsi se l’attaccante argentino non coglieva al volo l’occasione, trafiggendo Sorrentino sul primo palo con un destro potentissimo. 2-0 Atalanta e partita ormai chiusa. Incredibile come Donati abbia di nuovo completamente perso la posizione, forse però anche spinto dai suggerimenti di Gasperini, volenteroso di trovare il pareggio. Il match perde quindi d’interesse e a nulla vale il primo gol italiano di Nelson che, a poco più di 5′ dalla fine, sigla il 2-1.

Ancora una volta il Palermo esce sconfitto dal campo, nonostante abbia dimostrato a tratti una certa superiorità nei confronti dell’avversario. I siciliani, tra l’altro, perdono anche la penultima posizione in virtù della vittoria del Siena, arrivando quindi ad essere il fanalino di cosa di questa Serie A. Sembra nelle cose a questo punto, l’allontanamento del tecnico, ma è più in alto il vero errore di Zamparini, dalle parti di un signore così presuntuoso da continuare a non vedere che se il Palermo è incappato nella peggiore stagione di sembra la colpa non è certo di giocatori e allenatori.

 

Palermo (3-4-2-1): Sorrentino; Munoz, Donati, Garcia; Nelson, Barreto, Faurlin, Dossena (12′ st Dybala); Ilicic (33′ st Malele), Fabbrini (23′ st Formica); Boselli . A disp.: Benussi, Brichetto, Morganella, Goldaniga, Anselmo, Rios, Kurtic, Sanseverino. All.: Gasperini

Atalanta (4-3-2-1): Consigli; Scaloni (10′ st Raimondi), Canini, Stendardo, Del Grosso; Biondini, Radovanovic(20′ st Cazzola), Carmona; Bonaventura, Giorgi; Parra (8′ st Denis). A disp.: Polito, Frezzolini, Contini, Cigarini, De Luca, Budan, Moralez, Livaja All.: Colantuono

Arbitro: Damato

Marcatori: 9′ st Carmona, 26′ st Denis (A), 38′ st Nelson (P)

Ammoniti: Formica (P), Radovanovic, Scaloni, Cazzola (A)

 

Alberto Prestileo

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