GRANDE PARTECIPAZIONE, IERI, ALL’INCONTRO PROMOSSO DAL PARLAMENTARE REGIONALE IMPEGNATO A SOSTENERE I CANDIDATI DI FORZA ITALIA ALLE ELEZIONI EUROPEE. TANTI DIRIGENTI DELL’EX AN PRESENTI ALLA MANIFESTAZIONE
Ieri l’onorevole Riccardo Savona, parlamentare regionale di Forza Italia, si è preso una bella soddisfazione. Ha organizzato una manifestazione elettorale a Palermo per sostenere due candidati alle elezioni europee, naturalmente nella lista degli azzurri: Salvo Pogliese (nella foto sotto) e Salvatore Iacolino (nella foto sotto, a destra).
Le manifestazioni elettorali, in questi giorni, non mancano. Ma organizzarne una da solo e riempire la sala di gente, come ha fatto ieri l’onorevole Savona all’Astoria Palace Hotel di Palermo, beh, non è facile. Soprattutto con i tempi che corrono: tempi di delegittimazione della ‘Casta’, con tanta gente che non ne vuole più sapere di andare a votare.
Ieri, alla manifestazione dell’onorevole Savona, si sono colti vari segnali. Il primo segnale, a nostro avviso non secondario, è che in Sicilia l’operazione di Giorgia Meloni – che, com’è noto, sta provando a ricostruire una forza politica di destra sulle ceneri di Alleanza nazionale – incontrerà non poche difficoltà.
Questo perché ‘pezzi’ importanti di quelli che, nella nostra Isola, hanno costituito, nel passato, il Fronte della gioventù e poi An, ieri, erano presenti alla manifestazione dell’onorevole Savona. Tra questi, Salvo Pogliese – attuale vice presidente dell’Ars e, come già ricordato, candidato di Forza Italia alle elezioni europee – e Nicola Caldarone (nella foto a destra), che proprio insieme con Pogliese ha percorso tutte le tappe nel Movimento giovanile della destra siciliana.
Ed è toccato proprio a Nicola Caldarone, oggi vicino all’onorevole Savona, presentare la manifestazione di ieri. Una manifestazione, lo ricordiamo, che oltre ad essere stata un bagno di folla, ha avuto tra i propri relatori – oltre ai due candidati Pogliese e Iacolino – anche Guido Lo Porto, esponente storico della destra siciliana, il coordinatore di Forza Italia in Sicilia, Vincenzo Gibino, e il capogruppo di Forza Italia all’Ars, Marco Falcone.
Soprattutto per Pogliese, la manifestazione di ieri è stata importante. Parlamentare regionale in carica eletto nel collegio di Catania – dove può contare sull’appoggio di un elettorato di destra che nella città Etnea e nella provincia è sempre stato numeroso – Pogliese ‘entra’ a Palermo e in provincia con uno sponsor forte – Savona – e con una parte della tradizione della destra impersonata da Nicola Caldarone.
Un fatto di ‘peso’, questo, in una competizione elettorale dove non basta – è il caso appunto di Pogliese – essere forti nella propria provincia, ma dove occorre, se non un radicamento, almeno un robusto collegamento con le altre province dell’Isola. Sotto questo profilo, l’appoggio di Savona, per Pogliese e Iacolino, è importante.
Un altro elemento che si è colto nella manifestazione di ieri – soprattutto dalle parole di Marco Falcone – è la gravità del momento che oggi vive la Regione siciliana. A parte la cronaca dei lavori di Sala d’Ercole di ieri – che potete leggere in altra parte del giornale – si è capito che il Governo regionale di Rosario Crocetta non farà ancora molta strada.
Non sempre la politica siciliana – specialmente di questi tempi – riesce a ‘leggere’ i problemi della Sicilia. Ma mettendo assieme i continui strafalcioni del presidente della Regione, i poco partecipati lavori di Sala d’Ercole, le continue polemiche che attraversano il PD, i problemi finanziari della Regione e le soluzioni deboli, se non sbagliate, che il Governo regionale propone per affrontarli, ovvero nuovi indebitamenti senza costrutto, beh, mettendo assieme tutti questi elementi si capisce che alla Regione si potrebbe preparare una svolta. Anche non molto lontana nel tempo.
Finora l’unica arma che Crocetta mette in campo è il fatto che i parlamentari di Sala d’Ercole non vogliono andare a casa (per mandare a casa il Governo Crocetta, in base all’attuale legge, i deputati dell’Ars si debbono dimettere e andare a casa anche loro). Fino ad oggi, questa è stata un’arma forte. E, infatti, Crocetta e i suoi alleati (il senatore Giuseppe Lumia, gli attuali vertici di Confindustria Sicilia e, adesso, anche i renziani del PD) hanno fatto il bello e il cattivo tempo.
Ieri, però, nell’aria, si coglievano – almeno questa è stata la nostra sensazione – segnali di dissolvimento delle ragioni, non esattamente nobili, che fino ad oggi hanno consentito a Crocetta di andare avanti.
Fatti precisi non ne abbiamo. Anzi, la stessa Corte Costituzionale, con un’ordinanza molto discutibile, nei fatti, sta cercando di dare una mano al Governo Crocetta, provando a ‘immobilizzare’ l’Ufficio del Commissario dello Stato. Ma a nostro avviso sta maturando ‘qualcosa’: e questo ‘qualcosa’, ieri, nella riunione promossa dall’onorevole Savona si è avvertito.
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