Palermo, Aurelio Scavone: “Presenterò un ordine del giorno per abolire la Tasi”

IL CONSIGLIERE COMUNALE DA SEMPRE VICINO AL SINDACO ORLANDO SFERRA UN ATTACCO AL GOVERNO RENZI E AL GOVERNO CROCETTA: “SONO QUESTI DUE GOVERNI, TASSAIUOLO IL PRIMO E ASCARO IL SECONDO CHE VORREBBERO COSTRIGERE I COMUNI A TASSARE E TARTASSARE I CITTADINI”

Fino a ieri erano tutti silenziosi. Oggi, invece, sulla Tasi che rischia di abbattersi sui cittadini di Palermo, qualcosa si comincia a muovere.

Ieri sera il Consiglio comunale del capoluogo siciliano ha iniziato a discutere sulle nuove tasse da rifilare ai palermitani. Questa notte è stato approvato il regolamento Tasi. E sono state scintille. La battaglia è ancora aperta perché ci sono ancora i margini per non approvare questo nuovo balzello o, al limite, per ridurne l’impatto sui cittadini riducendo l’aliquota.

Dice il consigliere comunale di centrosinistra, Aurelio Scavone, da sempre vicino al Sindaco Leoluca Orlando: “La prossima settimana presenterò un ordine del giorno per abolire la Tasi. I palermitani pagano già troppe tasse. La Tasi, oltre che frutto di una legge incostituzionale, a Palermo va ben al di là delle possibilità economiche delle famiglie”.

“Detto questo, però – aggiunge Scavone – ognuno si deve assumere le proprie responsabilità -. A cominciare dal Governo nazionale di Matteo Renzi, che taglia in modo selvaggio risorse finanziarie a Comuni, invitando i Sindaci a tassare i cittadini. E’ bene che i palermitani sappiano che è il PD di Renzi che sta cercando in tutti i modi di costringere i Comuni a tassare i cittadini”.

“Ci sono anche responsabilità gravissime del Governo regionale di Rosario Crocetta – aggiunge Scavone -. Un Governo ‘ascaro’ che non solo non dice nulla a un Governo romano che taglia le risorse alla nostra Regione, ma che firma accordi contro la stessa Sicilia, rinunciando a risorse che, in parte, erano già della nostra Regione. Sotto questo profilo, debbo affermare che la battaglia che sta conducendo l’avvocato Gaetano Armao è sacrosanta”.

“Il risultato di questo gioco al massacro – conclude Scavone – è che il Governo nazionale e il Governo regionale tagliano i soldi ai Comuni, li affamano e li costringono a tassare i cittadini. La Regione, ad esempio, ha abolito il fondo regionale per le autonomie locali. Una follia. Noi ci opporremo a questo stato di cose. I cittadini di Palermo debbono sapere che il Governo nazionale di Renzi e il Governo regionale di Crocetta stanno facendo di tutto per costringere i Comuni a tassare e tartassare i cittadini”.

Anche qualche dirigente del PD – Partito che è responsabile di tutto quello che sta succedendo in Italia in materia di tasse – comincia a svegliarsi. Scrive in un comunicato stampa il consigliere comunale del PD, Sandro Leonardi: “La Tasi è una tassa inutilmente costosa che graverà ancor di più sulle tasche dei palermitani, che entro il 16 settembre dovranno anche pagare l’acconto Tari. Daremo battaglia in Aula sul contratto di servizio Rap, così da far pagare ai cittadini meno tassa sui rifiuti”.

Intanto entro il 16 settembre i palermitani dovranno pagare l’acconto Tari, pari al 50% della Tares. Il Consiglio comunale ha anche iniziato a discutere del nuovo contratto di servizio Rap, ma i lavori proseguiranno la prossima settimana.

“La pressione fiscale è alle stelle, come se questo Comune fosse già in dissesto – aggiunge Leonardi – e questa Amministrazione, anziché ridurre gli sprechi e rendere efficienti i servizi, pensa solo ad aumentare le tasse. Quando il Consiglio comunale sarà chiamato a votare le tariffe della Tasi, il PD ne proporrà l’azzeramento. Il contratto Rap sarà il primo banco di prova per questa amministrazione, visto che da quello dipenderà quanto chiederemo di Tari ai palermitani. Il PD darà battaglia in Aula per ridurre il più possibile le tasse, vedremo se l’Amministrazione manterrà l’impegno di abbassare la pressione fiscale”.

Nota a margine

Aurelio Scavone ha ragione: il pesce puzza sempre dalla testa. Sono il Governo nazionale e il Governo regionale a costringere i Comuni a tassare i cittadini.

L’amico Leonardi guardi un po’ quello che combina il suo Partito a Roma e qui in Sicilia. Altrimenti rischia di apparire come un demagogo.

 

Redazione

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