M’illumino di meno quest’anno travolge Palermo. A spegnere le luci, oltre a tutti i monumenti del percorso Arabo Normanno diventato patrimonio dell’umanità Unesco, aderisce anche il Negozio leggero di via Cusumano, che oggi ha svolto la sua attività a lume di candela. Così l’evento, che è diventato una festa in cui il risparmio energetico è interpretato con manifestazioni a tema su tutto il territorio, coinvolge anche la piccola bottega che vende circa mille prodotti sfusi.
Negozio leggero a Palermo nasce a maggio del 2015, è un franchising nato dall’idea di un ente di ricerca torinese: EcoLogos, che apre il primo punto a Torino nel 2009. Vende prodotti che spaziano dal cibo alla cura della persona, tutti selezionati in base a precisi principi etici che coinvolgono tutto il ciclo produttivo della merce, da dove nasce fino alla vendita. Nel negozio è tutto rigorosamente sfuso: «piuttosto che ragionare su come smaltire i rifiuti – spiega la fondatrice del punto palermitano, Federica Messina – si pensa a monte e cioè a come produrne di meno riusando i contenitori». Dal 2009 la rete si è andata allargando sono nati otto punti vendita a Torino, poi Milano Roma nel 2015 arriviamo anche a Palermo poi arrivano anche i punti vendita a Bra, Bergamo e Lugano.
«Ho vissuto per un periodo a Roma e poi sono tornata per costruirmi un futuro qui e ho guardato Palermo con occhi diversi, ho cercato di capire quello che mancava, – aggiunge Messina – non c’era niente in zona centrale che vendesse prodotti sfusi con questa grande varietà». Il progetto nasce da un’idea di ricerca sul rispetto ambientale: «Invitiamo i nostri clienti a portare i loro contenitori. – continua – ogni cosa che è qui dentro ha una ragione per essere qui. Per esempio i bagno schiuma vengono da un progetto di integrazione lavorativa per le donne del Burkina Faso. Tutti i prodotti che sono qui seguono criteri di rispetto ambientale e ci sono progetti sociali dietro”.
Negozio Leggero ha subito aderito con entusiasmo a M’illumino di meno perché perfettamente in linea con il core business dell’attività. «Vogliamo creare qualcos’altro oltre alla vendita di prodotti – dice Messina – con un calendario di eventi: incontri informativi sulla sostenibilità e sull’alimentazione, presto ci saranno anche le consegne in bici. Vogliamo sposare un concetto di sostenibilità più di ampio respiro che promuova uno stile di vita alternativo al consumismo». Da quando è nato non hanno fatto nessun tipo di comunicazione pubblicitaria, ma «Devo dire – conclude – che c’è stata un’ottima risposta grazie al passaparola. Si è capito che c’era l’esigenza e la necessità di un posto come questo. La gente viene con i contenitori da casa, la città era pronta».
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