Mortificante. E’ un esercizio molto complicato trovare aggettivi diversi da questo per ‘qualificare’ la performance del Palermo sconfitto 4-1 a Foggia nel match valido per la ventisettesima giornata del girone C. Ci sono modi e modi di perdere ma i rosanero hanno ‘scelto’ il peggiore meritando in questo caso la bocciatura sia in campo, come dimostra il punteggio, sia sul piano etico alla luce del fatto che la compagine guidata da Baldini avrebbe certamente fatto una bella figura se subito dopo l’1-1 realizzato al 25′ del primo tempo da Brunori a porta sguarnita con il portiere Volpe (poi uscito in lacrime) fermo al centro dell’area in quanto infortunato avesse restituito il gol agli avversari. Eccessivo puntare il dito contro l’attaccante – a segno per la quarta gara consecutiva e salito a quota 13 reti in questo campionato – perché in occasione del tiro non era scontato accorgersi del problema accusato dall’estremo difensore rossonero ma sicuramente dalla panchina avrebbe potuto fare di più il tecnico Baldini. Che ha perso un’occasione per dare una grande lezione di sportività. Una sconfitta nella sconfitta per l’allenatore toscano che, come ha dimostrato lui stesso con il triplo cambio al 37’ del primo tempo (in campo Crivello, De Rose e Soleri al posto rispettivamente di Felici, Odjer e l’ex di turno Floriano, autore dell’assist in occasione del gol di Brunori), al di là della scelta del 3-4-2-1 ha sbagliato formazione iniziale nell’ambito di una partita in cui è andato palesemente in confusione al pari di una squadra senza capo né coda e che soprattutto in fase difensiva ha evidenziato ancora una volta gravi lacune.
«Se c’è un colpevole quello sono io – ha ribadito più volte il timoniere rosanero nel post-partita – vi chiedo di non addossare colpe ai giocatori perché l’unico responsabile sono io ed è giusto che sia io a metterci la faccia soprattutto in questo genere di situazioni. Questa sconfitta deve servirci da insegnamento in merito al modo in cui vanno interpretate le partite. Noi eravamo bellini, loro molto concreti. Santana (collaboratore tecnico, ndr) ha detto che il Foggia ha avuto più voglia di noi? Non è una questione di voglia ma di mentalità. Il Foggia è stato molto più determinato e rispetto a noi ha avuto il merito di concretizzare le palle gol costruite». Il ko contro la formazione di Zeman, che non vinceva da oltre due mesi, inchioda il Palermo ma Baldini, pur consapevole degli errori difensivi che hanno determinato la sconfitta – clamorose le amnesie in occasione del primo e del terzo gol dei rossoneri firmati rispettivamente Di Paolantonio e Ceravolo, l’ingenuità di Lancini al 35′ nell’azione culminata con il 2-1 di Merola e la superficialità di Fella, Crivello e Marconi alla base del 4-1 realizzato da Curcio al 68′ sugli sviluppi di uno slalom speciale di Nicolao -, riesce ugualmente a individuare delle note positive.
«Credo che non ci sia un gap di tre gol tra noi e loro. La differenza, ripeto, è stata in termini di determinazione e concretezza. E analizzando la gara devo dire che ho visto pure dei segnali molto incoraggianti perché nonostante la serata storta siamo riusciti comunque a creare diverse situazioni pericolose. Peccato solo non avere segnato il secondo o terzo gol perché magari la percezione della sconfitta sarebbe stata differente». Ha fatto discutere il modo in cui è nato il momentaneo 1-1 di Brunori: «Ma quell’azione non ci è stata regalata – ha dichiarato Baldini – non è stato bello ma non capisco cosa avremmo dovuto fare. Per quanto riguarda i giocatori, sono tutti ragazzi per bene e sono molto amareggiati per questa sconfitta ma, proprio perché ho imparato a conoscerli, sono convinto che sabato faranno una grande partita».
Anche Matteo Brunori, che oggi allo Zaccheria ha siglato il sesto gol in quattro partite, ha voglia di voltare subito pagina: «Andamento altalenante tra casa e trasferta? La sconfitta odierna è pesante e se vogliamo puntare in alto in chiave playoff queste cose non devono più accadere. Dobbiamo migliorare e continuare a seguire il mister con l’obiettivo di raggiungere alla fine del campionato la migliore posizione possibile nella griglia dei playoff. Il mio gol? Sono contento ma preferirei parlare della squadra. E’ una sconfitta che fa male ma che secondo me non meritavamo con queste proporzioni numeriche dato che avremmo potuto segnare più di una rete». Singolare la genesi della sua marcatura, a porta vuota in assenza del portiere fermo per infortunio all’altezza del dischetto dell’area di rigore: «Non potevo buttare fuori il pallone come chiedevano. Anche loro non l’avrebbero fatto. Spero che il portiere non abbia nulla di grave, non mi sono accorto che fosse infortunato. Ho solo visto la porta vuota e ho tirato».
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