Cosa fare per battere il Benevento? Ecco una procedura potenzialmente vincente: sul desktop, posizionare il puntatore sulla cartella Palermo-Hellas Verona, aprire il documento e fare «copia e incolla» del contenuto relativo alla prestazione fornita dai rosanero. Replicare il copione del match vinto lunedì al Barbera potrebbe non bastare perché ogni partita è una storia a sé e perché il calcio ha tante variabili che spesso sfuggono al controllo, ma prendendo spunto dalla prova offerta contro gli scaligeri in termini di grinta, atteggiamento e mentalità certamente sarebbe meno ripida per gli uomini di Stellone la strada che porta al successo. Che anche domani sera (il match, valido per la trentatreesima giornata, inizierà alle ore 21) avrebbe un valore doppio perché la compagine guidata da Bucchi, avversaria domani in quello che per i rosa sarà l’ultimo scontro diretto di questo campionato, è un’altra concorrente nella lotta per la promozione. Una squadra tornata in carreggiata in virtù dei sette punti nelle ultime tre gare dopo uno score di tre ko di fila e intenzionata a conquistare l’intera posta in palio per agganciare in classifica proprio i siciliani, terzi con 53 punti e avanti al momento di tre lunghezze.
Gruppo in salute, composto da ottime individualità e supportato da un pubblico caloroso. Sono questi i fattori principali da cui dipende l’alto coefficiente di difficoltà della sfida di domani. Una gara che, nonostante la cifra tecnica dei sanniti, resta comunque alla portata dei rosanero in grado di imporsi su una pari grado (come ha confermato il successo casalingo con il Verona) e in campo allo stadio Ciro Vigorito (ex Santa Colomba) con un importante alleato: la cabala. Nelle cinque partite ufficiali disputate fuori casa contro i giallorossi il Palermo non ha mai perso con un bilancio di tre vittorie e due pareggi e anche il fatto che due di queste tre affermazioni siano arrivate in passato in due stagioni culminate con una promozione (6-0 a Cassino nel campionato di C2 1987/88 e 1-0 in C1 nel 2000/01) può essere un’altra coincidenza di buon auspicio.
Da non sottovalutare, inoltre, la presenza in organico di due giocatori che hanno un particolare feeling con la casa dei sanniti: Puscas e Brignoli, autori rispettivamente del gol che nel giugno 2017 ha sancito la storica promozione del Benevento in A e della rete (che fece il giro del mondo essendo stata realizzata da un portiere) coincisa nel dicembre dello stesso anno con il primo punto dei campani nella massima serie. Stellone, ovviamente, spera che i due ex eroi giallorossi riescano a canalizzare questo fluido positivo verso le esigenze dell’attuale club di appartenenza. Proiettato verso nuovi orizzonti sul fronte societario (negli ultimi giorni ha avuto un’accelerazione la trattativa con il fondo statunitense York Capital con cui il sodalizio di viale del Fante, le cui quote appartengono allo stato attuale a Foschi e alla De Angeli che mercoledì hanno incontrato a Roma il numero uno della Figc, Gravina, sta lavorando per la stesura del contratto preliminare) e, sul campo, a caccia di altri tre punti preziosi in chiave serie A.
«Non dobbiamo pensare assolutamente che potremmo avere due risultati su tre e non dobbiamo fare calcoli – ha dichiarato nel corso della conferenza stampa odierna al Barbera uno Stellone sereno e anche in vena di battute – sappiamo, in ogni caso, che la partita di domani può dire molto in termini sia di classifica che di morale e per noi può valere tanto. Affrontiamo una squadra forte, completa e formata da ottimi giocatori. L’allenatore è molto bravo e fa esprimere ai suoi un bel calcio. Il nostro non sarà un atteggiamento diverso da quello con cui abbiamo preparato la sfida con il Verona. Attaccando con equilibrio possiamo batterli. Ci siamo allenati molto bene e, anche se vincere non è automatico dopo una settimana caratterizzata da allenamenti svolti nel modo giusto, sono fiducioso». La vittoria con il Verona ha aiutato il gruppo a ritrovare certezze e autostima: «Abbiamo lavorato in questi giorni con l’entusiasmo di chi ha vinto una gara importante contro una squadra forte ma consapevoli, nello stesso tempo, di non avere ancora fatto nulla. Se dal punto di vista della determinazione e della convinzione cali un po’ dopo il successo ottenuto lunedì rischi di ricreare il clima che c’era prima del match con i gialloblù e dopo la sconfitta a Pescara».
La squadra, supportata questo pomeriggio allo stadio – prima di salire in pullman e in concomitanza con la partenza dell’Under 12 femminile rosanero destinazione Trapani per la Danone Cup – dai cori di incitamento di circa cento ultras della Curva Nord 12 («Fate come noi, non mollate mai» quello più gettonato) arrivati al Barbera con qualche fumogeno e lo striscione Un’altra battaglia da vincere / Andiamo a vincerla, domani sera salvo novità dell’ultim’ora verrà disegnata nuovamente con il 4-3-1-2. Sul fronte offensivo, Falletti (totalmente recuperato dopo l’infortunio patito contro il Carpi prima della sosta) è favorito su Trajkovski in qualità di trequartista a supporto di Nestorovski, ad un passo da Cavani a quota 36 gol nella classifica all-time dei marcatori rosanero, e Moreo, in vantaggio su Puscas. Nodi da sciogliere sulle corsie laterali in difesa: Salvi, rientrato tra gli effettivi a pieno regime come Falletti, sulla fascia destra sembra leggermente avanti rispetto a Rispoli mentre sull’out opposto il ballottaggio riguarda Aleesami e Mazzotta. Szyminski, impiegabile anche come terzino come avvenuto lunedì con il Verona, con ogni probabilità sarà proposto al centro come alter ego dello squalificato Bellusci al fianco di Rajkovic.
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