«Compravo tutte le copie de I Siciliani, mio padre era suo amico e io l’ho sempre apprezzato. Ma poi chi sarei io per escludere Pippo Fava dalla memoria cittadina?» Salvatore Gallo, sindaco di Palazzolo Acreide, si trova ad affrontare una nuova polemica, scaturita forse da una leggerezza. Una dimenticanza, che però nel centro del Siracusano che ha dato i natali al giornalista ucciso da Cosa nostra, non è passata inosservata. «Stiamo facendo la riqualificazione della villa comunale che era abbandonata e abbiamo pensato di dedicare un viale ai personaggi illustri della nostra cittadina – spiega Gallo – Però ogni cosa che faccio oramai deve diventare motivo per attacchi e polemiche». Nello specifico, in questo caso a non essere andato giù a una serie di associazioni è l’assenza di Fava dai quattro nomi proposti e votati dalla giunta comunale a inizio anno, che saranno ricordati con un busto marmoreo.
«Senza nulla togliere al ruolo e all’importanza che le personalità proposte hanno rivestito per il territorio di Palazzolo Acreide – si legge in una nota firmata da Associazione Culturale Dahlia, la Fondazione Giuseppe Fava e il Coordinamento Giuseppe Fava, il Centro Studi Iblei, il Polo Culturale Ibleo e Italia Nostra Val di Noto – non si può tacere l’indignata disapprovazione nel non vedere annoverato anche il nome di Giuseppe Fava». La scelta dell’amministrazione comunale è ricaduta su Salvatore Bologna, carabiniere ucciso nel ’79 insieme ad altri due militari a San Gregorio, l’ex sindaco e deputato regionale Giovanni Nigro, il filosofo Giuseppe Rovella e l’antropologo e poeta Antonino Uccello.
«Non c’è alcuna bocciatura, né mai potrei pensare di dare giudizi sulla qualità del contributo che figure così importanti hanno dato al nostro territorio e non solo – replica il sindaco – Il viale potrà ospitare decine di busti e la volontà è quella di arricchirlo, quindi chiaramente per Fava un posto ci sarà. Vorrei solo evitare che a furia di alimentare queste polemiche si finisca per fare vittime di mafia di serie a e di serie b. La storia di Salvatore Bologna, per esempio, è quasi dimenticata e invece io spero potremo inaugurare il busto a lui dedicato in occasione dell’anniversario dell’agguato».
Il primo cittadino che a inizio 2020 aderì alla Lega, e il cui rapporto con il Carroccio è dato in fase di forte raffreddamento nonostante la nomina a viceresponsabile per gli enti locali nella Sicilia Orientale, attribuisce proprio al passaggio con i salviniani il motivo che lo ha portato nel mirino delle critiche. «Incredibile come da allora ogni cosa io faccia diventi spunto per attacchi – va avanti Gallo – Le associazioni potranno fare le loro proposte sugli altri personaggi a cui dedicare il busto. Anche se va detto che purtroppo bisogna anche trovare le risorse economiche per realizzarli. Al momento partiremo con quello dedicato a Bologna».
Dal canto loro le associazioni rimarcano come il valore di Fava – come giornalista, artista e intellettuale – «è riconosciuto a livello nazionale e che per difendere valori fondamentali quali la giustizia, la verità e la coerenza è stato ucciso dalla mafia. Consideriamo una gravissima omissione – conclude – non riconoscere pubblicamente tutto ciò che ha rappresentato e continua a rappresentare».
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