Palazzetto dello sport, tre milioni per la copertura Ma la relazione dei danni è un bollettino di guerra

Da otto anni Palermo non ha un palazzetto dello sport. Era il marzo del 2008 quando le raffiche di vento hanno danneggiato la copertura della struttura di via dell’Olimpo, dove già c’erano infiltrazioni d’acqua preoccupanti. Danni il cui ammontare è stato coperti dall’assicurazione, ma che non sono mai stati riparati. Adesso, però, qualcosa si muove. Il Comune ha messo sul piatto i primi tre milioni necessari alla rinascita del palazzetto e indetto la gara d’appalto – che scadrà il 18 maggio alle 13 -. Si tratta solo di una prima tranche di fondi che verrà spesa sulla struttura e che servirà al rifacimento della copertura. A questi si aggiungeranno, in seguito, altri otto milioni di fondi comunali e statali affidati al Coni, per completare il recupero della struttura. Il Comitato olimpico avrà a disposizione inoltre ulteriori 2,5 milioni di euro per gli interventi sul Diamante, lo stadio del baseball che si trova non lontano dal Palasport. Potrebbe così nascere – o meglio, rinascere – la cittadella dello sport pensata per Fondo Patti, per cui è stato stanziato un totale di 13,5 milioni.

A destare particolare preoccupazione, tuttavia, è la relazione tecnica che accompagna il bando, in cui si parla di «situazione apocalittica» dell’impianto, constatata dopo l’ultimo sopralluogo, che «lascia intendere che, dopo il dissequestro giudiziario (ottobre 2011) e successivmente al sopralluogo effettuato dai tecnici del Settore Manutenzione – redattori dell’ennesima versione di progetto preliminare del febbraio 2012 – massicce azioni vandaliche si siano susseguite nel tempo. In questi anni vandali e ladri, indisturbati, sono riusciti ad asportare progressivamente tutto quanto costituiva oggetto d’interesse (in particolare, l’ingente quantitativo di rame presente nell’impianto elettrico), mentre all’interno della struttura, tutto quello che non poteva essere rubato è stato distrutto. Una situazione che si è ulteriormente aggravata da quando è stato effettuato – con molte difficoltà, come descritto nel documento – il sopralluogo del 7 marzo 2013. Nella relazione si mette nero su bianco che, da quella data è iniziato un «processo emorragico di vandalizzazione che certamente aggrava di giorno in giorno ed in maniera inarrestabile le condizioni dell’impianto».

La relazione è un vero e proprio bollettino di guerra. Si parla di «linee esterne di media e bassa tensione […] completamente vandalizzate attraverso il tranciamento di cavi e relativo sfilamento dalle tubazioni interrate»; «devastazione di tutti i quadri elettrici e di tutte le relative apparecchiature di comando e di controllo»; «distruzione dei quadri elettrici, delle placche, dei frutti degli interruttori e delle prese»; «impianti idrico sanitari verificati a campione interamente devastati ed inutilizzabili poiché sono state tranciate le tubazioni per l’acqua fredda e calda sanitaria e sono state asportate le rubinetterie e le cassette di scarico». E dal 2013 a oggi non si contano i raid vandalici all’interno del palazzetto dello sport, non ultimo l’incendio doloso del 2014 che ha distrutto quasi del tutto il parquet. 

 Insomma, appaiono lontanissimi i tempi in cui il palasport era la casa di eventi sportivi di primo piano, che spaziavano dalla boxe al basket, dalla pallamano al volley, che vide la struttura diventare teatro, tra il 1999 e il 2000, di imprese come i due play-off scudetto della Iveco Palermo di Luca Cantagalli e del compianto Vigor Bovolenta, colonne della nazionale maschile di pallavolo che vinse in quegli anni due World League e dell’opposto cubano Osvaldo Hernandez. E non ci si può dimenticare degli eventi extra sportivi, i concerti, con la data italiana del tour europeo dei Deep Purple nel 2007, andata sold out sei mesi prima dello spettacolo. 

Adesso si spera che si possa ripartire e recuperare la struttura. Dopo l’aggiudicazione della gara, una volta stipulato il contratto, la ditta vincitrice avrà sei mesi per completare «lo smontaggio dell’intero pacchetto di copertura, la cui stabilità risulta ormai compromessa, fino al supporto, costituito dallo strato di lamiera grecata; l’integrazione o la sostituzione di porzioni di lamiera grecata; il rifacimento totale del pacchetto di copertura costituito da barriera di controllo del vapore, strato coibente, guaina di Pvc di impermeabilizzazione; l’impermeabilizzazione della vasca antincendio».

Gabriele Ruggieri

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