I soldi delle multe pagate dai cittadini di Pachino sarebbero stati usati dall’ex comandante della polizia municipale, Nicola Campo, a fini personali. Secondo le indagini dei carabinieri che hanno notificato cinque avvisi si garanzia – allo stesso Campo, 56 anni, ad altri due agenti della municipale e a due imprenditori – il numero uno dei vigili avrebbe sottratto 125mila euro dal conto corrente del corpo di polizia tra il 2014 e il gennaio 2017. Cosa ci abbia fatto con queste somme non è stato ancora accertato, ma le indagini proseguono. Campo e i due colleghi, di cui gli investigatori al momento non fanno i nomi, sono accusati di peculato e abuso d’ufficio; i due imprenditori di favoreggiamento personale.
L’indagine dei militari dell’Arma della stazione di Pachino nasce nel febbraio del 2017, quando fanno visita al comando della polizia municipale perché chiamati a causa di un apparente tentativo di furto. Lì i carabinieri, però, trovano 25mila euro in contanti. Una somma cospicua e ingiustificata, considerato che la municipale non ha servizio di cassa, e che invece tutte le operazioni finanziarie, comprese le multe che i cittadini pagano, avvengono attraverso le tesoreria comunale.
Da qui nascono gli approfondimenti che portano a verificare come il comandante Campo avesse illecitamente depositato la sua firma all’ufficio postale per agire sul conto corrente della polizia municipale, dal quale avrebbe strappato e incassato numerosi assegni. Anche la commissione dei revisori dei conti del Comune di Pachino, a fine 2016, aveva segnalato delle anomalie su quel conto corrente. A seguito dei risultati di quella verifica straordinaria, il sindaco Roberto Bruno aveva avvisato il consiglio comunale e disposto il trasferimento di Campo. I documenti erano stati inviati anche alla Corte dei conti di Palermo. In quel momento si parlò di «diverse anomalie contabili e gestionali in settori del Comune di Pachino». Compreso quello della polizia municipale. Attualmente Campo è comandante del corpo di polizia municipale di Pozzallo.
Quando gli è stato chiesto conto delle sue condotte, avrebbe risposto che i soldi sarebbero stati usati per saldare fatture che in realtà, all’esito degli accertamenti, sono risultate non pagate. A questo proposito sono coinvolti due imprenditori che, per agevolare gli indagati, avrebbero dichiarato falsamente di avere ricevuto i pagamenti da Campo per lavori, mai effettuali, al comando della polizia municipale di Pachino.
Infine a Campo e a un altro vigile urbano, nella qualifica di ispettore, è contestato di aver annullato alcuni verbali in cui erano stati accertati reati ambientali, «provocando – sottolineano i carabinieri – un ulteriore danno economico al Comune, oltre a quello, già di per sé gravissimo, al territorio».
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