Le
impalcature in ferro che partono dal marciapiede di piazza Stesicoro, e coprono da anni le facciate ottocentesche di palazzo del Toscano e palazzo Bicocca, «sono un obbrobrio». Lo ammette l’amministratore del secondo dei due edifici, confermando che a breve il prospetto sarà liberato dalle strutture metalliche. Gli operai si sono rimessi al lavoro in entrambi i cantieri, ma più lungo pare l’iter per palazzo del Toscano. Ingabbiato dal 2009, ha ottenuto circa 1,8 milioni di euro dal Comune. Ma adesso è la stessa amministrazione comunale a dichiararsi «vittima delle lungaggini della ristrutturazione».
Le protezioni sono state posizionate per evitare le conseguenze di possibili cedimenti. «Ci sono delle parti pericolanti che stiamo mettendo in sicurezza», dice
Antonino Aloisi, l’amministratore di palazzo Bicocca, i cui balconi si affacciano sull’anfiteatro romano. Per il restauro vero e proprio «servono oltre 100mila euro, troppi per le tasche dei pochi condomini», spiega. I lavori che sono iniziati il 3 maggio permetteranno intanto di liberare il marciapiede dalle impalcature – presenti dal 2012 – agevolando i passanti, ma pure gli inquilini, che non dovranno più pagare al Comune la costosa concessione del suolo pubblico. «Presto la facciata sarà di nuovo visibile e godibile», almeno in parte: saranno posizionate delle reti contenitive, in corrispondenza dei balconi. «Un’immagine, comunque, certamente migliore di quella attuale», commenta l’amministratore.
Diverso è il parere espresso dai gestori della pagina Facebook Piazza Stesicoro liberata: «Siamo felici per la rimozione dell’impalcatura, ma non possiamo esserlo per la scelta di coprire i balconi con dei teloni bianchi – scrivono – Sono inadatti per il centro storico e continuano a deturpare il palazzo. Bisogna fare in modo che questa non diventi una soluzione permanente». Di certo c’è che per il momento pare scartata solo la possibilità che la facciata del palazzo ospiti dei cartelloni pubblicitari, per finanziare almeno in parte la ristrutturazione definitiva: «Di solito si sottoscrivono dei contratti annuali con gli sponsor – spiega l’amministratore – ma la priorità è non ingabbiare la palazzina, oscurando gli appartamenti dei condomini». Diversa è stata invece la valutazione degli abitanti di palazzo del Toscano, dove si trova – ad angolo – un grande manifesto pubblicitario. I lavori di ristrutturazione, ripresi da poco, si trascinano da sette anni dietro le impalcature che avvolgono l’intero edificio.
Il Comune ha concesso per il palazzo 1.810 milioni di euro – dei 2.331.264,34 previsti come spesa – per interventi di prevenzione sismica, e fissato la scadenza dei lavori per l’1 luglio 2016. «C’è tutto l’interesse a completare i lavori prima possibile e togliere l’impalcatura», spiega Davide Roccella, l’amministratore. I residenti, oltre a essere «ingabbiati, sono anche amareggiati», aggiunge. Da quando è stato dato l’ordine di restaurare la facciata, «pagano decine di migliaia di euro all’anno e hanno versato pure altri contributi per spese legali». Ma sul rispetto delle scadenze «dovete chiedere al Comune», conclude. «L’amministrazione è vittima di queste lungaggini, che danneggiamo l’immagine di una delle più importanti e frequentate piazze della città», commenta l’assessore ai Lavori pubblici Luigi Bosco. Per l’esponente della giunta le responsabilità sono «dell‘incapacità dei privati che si occupano del restauro e che, nonostante il finanziamento, non sono ancora riusciti a completare i lavori».
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