LO DENUNCIA IN UNA LETTERA APERTA ALLA PROCURA DELLA REPUBBLICA IL VICE SEGRETARIO REGIONALE DELLA FIALS, AMEDEO FULIANO. IL PERSONALE E’ CARENTE E LE DONNE GRAVIDE RISCHIANO LA VITA
Prima le due Tac sfasciate. Adesso la “gravissima carenza di personale ostetrico” con “altissimo rischio clinico”, come scrive in una lettera aperta al procuratore della Repubblica di Agrigento, i vice segretario regionale della Fials, Amedeo Fuliano.
Fials sta per Federazione, italiana autonomie locali e sanità. E Fuliano è un sindacalista ne, nella sanità della Città dei Templi, dà battaglia.
“Con diversi e precedenti interventi (ultimi in ordine cronologico nota prot. n. 67 del 28.06.2013 e nota prot. n. 75 del 05.08.2013) – scrive Fuliano – la scrivente organizzazione sindacale ha più volte evidenziato, ai vertici aziendali dellAsp di Agrigento, la grave carenza del personale ostetrico dellU.O. di Ostetricia del P.O. di Agrigento e con essa il gravissimo rischio clinico che incombe sulle pazienti che a detta struttura si rivolgono”.
Il sindacalista denuncia lo sfascio del Punto nascita di Agrigento. Con riferimento alla mancanza di personale, quasi dimezzato. Con “gravissimi rischi” pr le donne che devono partorire.
“Ed infatti, comè noto ai succitati vertici, il vigente decreto assessoriale che disciplina i Punti nascita” prevede per lunità operativa in argomento, che, supera i 1500 parti lanno, almeno n. 15 ostetriche. Nella realtà, da circa due anni, il numero di unità di personale ostetrico (non medico) assegnate all’Unità Operativa di che trattasi non ha mai superato le 10 unità, mentre da circa due mesi dette unità si sono ulteriormente ridotte a 8 unità, di cui 5 di ruolo e 3 a tempo determinato”.
“Tale gravissima situazione – prosegue il sindacalista – riduce pericolosamente la presenza numerica del profilo di ostetrica in ciascun turno (addirittura dal primo luglio dello scorso anno nel turno notturno è prevista una sola unità in servizio attivo) e costringe lo stesso personale a massacranti carichi di lavoro e, altresì, a non potere fruire nemmeno degli indispensabili riposi obbligatoriamente previsti dopo lo svolgimento del turno notturno. Nonostante la gravità delle questioni poste, i vertici aziendali dellAsp cui si fa riferimento non hanno mai assunto validi provvedimenti atti a risolvere, anche attraverso il conferimento di incarichi a tempo determinato, la gravissima situazione di rischio che costantemente incombe sulle partorienti che si rivolgono allospedale S.G. di Dio di Agrigento”.
“Sin qui lAmministrazione dellAsp di Agrigento – sottolinea il vice segretario regionale della Fials – si è limitata al conferimento di un numero assolutamente insufficiente di incarichi a tempo determinato, adducendo come giustificazione al mancato reclutamento del personale numericamente occorrente la circostanza che la dotazione organica vigente non lo consente poiché satura”.
“Ora, se è pur vero che la dotazione organica del profilo in argomento risulta sottodimensionata perché la precedente amministrazione era maggiormente interessata ad istituire inutili posti di dirigenza medica – recita sempre la lettera di Fuliano alla Procura della Repubblica di Agrigento – è altrettanto vero che una valutazione più complessiva ed attenta delle necessità inderogabili avrebbe consentito di apportare qualche aggiustamento (modifica stralcio della dotazione organica fatta più volte e non sempre per primarie esigenze assistenziali) mai preso in considerazione dalla suddetta Amministrazione, ancorché in carica da quasi 28 mesi”.
Insomma, per il sindacalista della Fials, l’Asp di Agrigento, pur a conoscenza di questa gravissima disfunzione, non avrebbe fatto nulla per porvi rimedio.
“Peraltro – prosegue la nota indirizzata alla magistratura – se si fosse voluto risolvere il problema, nulla avrebbe ostato o potrebbe ostare allutilizzo, temporaneo e nelle more di una indispensabile implementazione organica della figura di ostetrico/a, della massa finanziaria derivante da molti altri di diversiu profili professionali che risultano vacanti in dotazione organica. Ma evidentemente di risolvere la gravissima e pericolosa situazione chi dovrebbe occuparsene non ne vuol proprio sapere”.
“Come anzidetto – scrive sempre Fuliano – dal luglio del 2013, è presente in servizio nel turno notturno una sola ostetrica e, allo scopo di tamponare tale pericolosissima determinazione, è stata istituita una pronta disponibilità notturna per il profilo in interesse. Ora è del tutto evidente che tale ‘rimedio’ è assolutamente inadeguato, poiché in presenza di parti contemporanei o di urgenze di sala operatoria, alquanto frequenti, lunica ostetrica in servizio nel turno notturno non saprebbe a che santo votarsi. Ma forse questo non interessa a nessuno! In fondo, tutti conosciamo bene quali logiche si applicano nellamministrazione della sanità pubblica siciliana, così come dimostra il frequente ricorso a contratti stipulati ai sensi di cui allart. 15 septies del D.lgs. 229/99 per figure professionali inutili e ridondanti, anziché assumere lindispensabile personale di assistenza”.
“Nel frattempo, il personale ostetrico residuo è sottoposto a stressanti condizioni di lavoro – prosegua la nota della Fials – che compromettono il diritto del lavoratore ad un congruo periodo di riposo per il recupero psico fisico senza il quale, ovviamente, si creano condizioni che possono far insorgere spiacevoli incidenti. Signor Procuratore, la presente per non denunciare alcunché. Con questo intervento vogliamo solo scongiurare che possano accadere altri gravi e tristi episodi e dunque auspichiamo che un autorevole preventivo intervento del Suo Ufficio possa immediatamente far cessare lincombente e costante pericolo per le utenti di detta U.O. Non vorremmo, insomma, che i provvedimenti venissero assunti solo dopo il malaugurato accadimento di fatti irreparabili.
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