Il gip Santino Mirabella ha proceduto all’archiviazione della denuncia presentata l’anno scorso dal Comitato a difesa dell’ospedale Santissimo Salvatore di Paternò per vederci chiaro sui numeri degli accessi al pronto soccorso. I dati ufficialmente trasferiti al Ministero della Salute sarebbero stati «al ribasso rispetto a quelli reali prodotti dall’ospedale». Nell’esposto si ventilava anche «l’esistenza oggettiva di reati nella specie di falso», falsificazione utile a legittimare «la chiusura di una struttura ospedaliera a vantaggio di una altra, con un danno enorme a vantaggio di pochi».
Per il Comitato i numeri di accesso alla prestazioni sanitarie non sarebbero stati corrispondenti alla realtà: «Aspetto centrale del riordino sanitario sono i numeri i dati delle prestazioni sanitarie – si leggeva nella denuncia – e in assoluto per importanza quelli dei ricoveri del pronto soccorso. Sono questi dati che danno le dimensioni politiche ed amministrative di un ospedale, ma quelli con cui si è pervenuta a quella che semplicisticamente possiamo definire la “chiusura” dell’ospedale di Paternò sono falsi, sono stati ritoccati».
Il gip ha esaminato il caso dopo che i denuncianti, attraverso il legale Goffredo D’Antona, avevano fatto ricorso contro la decisione del pm, cui era stato affidato il fascicolo, di procedere all’archiviazione. Mirabella, nella sue motivazioni, ha evidenziato come l’evolversi della vicenda dell’ospedale sia stato frutto «di una scelta politica originata da più fattori. Qui non si sindaca – si legge nel dispositivo – se si tratti di scelta giusta, opinabile, sbagliata. Qui si tratta di capire se vi è un reato vero e proprio. L’esposto sembra più che altro un modo per mettere in moto la macchina giudiziaria con una semplice scintilla di sospetto o perplessità, ma non viene in effetti evidenziato nulla che possa produrre una notizia di reato ipotizzabile concretamente e non astrattamente».
Le prime reazioni giungono dall’opposizione consiliare di Paternò. Il consigliere Anthony Distefano, a nome dei gruppi Forza Italia, Rialzati Paternò e Paternò 2.0, si rivolge al Comitato invitandolo ad andare avanti «così come ha fatto in questi anni, il nosocomio paternese non deve avere santi in paradiso». Il Comitato, intanto, ribadisce che «non abbasserà la guardia perché è sotto gli occhi di tutti l’atteggiamento della politica che, agendo in silenzio, sta depotenziando pezzo dopo pezzo l’ospedale. Sull’archiviazione ci consulteremo con il nostro legale, la battaglia non è finita». Distefano, poi, interviene sull’altra problematica della parziale operatività del laboratorio di analisi: «Si sta assistendo al suo svuotamento, fatto gravissimo per quella che era una colonna portante del nosocomio, e le voci di corridoio non lasciano presagire nulla di buono sul versante di altri reparti». L’esponente dell’opposizione chiederà un incontro con i vertici dell’Asp catanese: «Il rilancio dell’ospedale resta una battaglia urgente, il silenzio di questi mesi diventa l’arma migliore a favore di chi ne vuole lo smantellamento, la città va informata».
Poche parole, infine, dal sindaco Nino Naso, che rimanda ad una conferenza stampa da indire nei prossimi giorni per avere più dettagli: «Questo silenzio non mi piace e noi di sicuro non staremo fermi e impassibili, illustreremo la nostra azione a tutela dell’ospedale».
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