Il 19 marzo, dopo oltre 40 anni di attesa, potrebbe essere inaugurato, ma il condizionale è d’obbligo, il nuovo padiglione dell’ospedale Maria Santissima Addolorata di Biancavilla. Ad annunciarlo l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza. Una struttura, quella nel territorio del Comune pedemontano, nata non sotto una buona stella: sono state infatti innumerevoli le vicissitudini giudiziarie e i continui ritardi per la costruzione. Dalla fine degli anni ’70 si attendeva la messa in funzione del nuovo edificio mentre undici anni fa venne presentato un progetto per il completamento in tre anni. Un obiettivo rimasto tale solo sulla carta, in quanto dal quel momento si sono verificati diversi imprevisti di natura giuridica e burocratica.
L’impresa incaricata dei lavori, l’Ati Group di Bagheria, fu confiscata per mafia a Michele Aiello. Condannato nel processo Talpe insieme all’ex governatore siciliano Salvatore Cuffaro. Nel contempo ignoti attuarono sabotaggi e minacce ai dirigenti del cantiere biancavillese. Nel 2014 il passaggio dell’appalto dall’Ati Group ad un’altra azienda, la Lotos. La notte antecedente la firma del verbale ladri specializzati portarono via dal cantiere apparati elettrici e informatici per un danno di circa 400mila euro. Nonostante la presenza della nuova ditta il crono-programma dei lavori è stato portato avanti sempre a rilento per intoppi legati, a quanto sembra, alla non conformità dell’opera realizzata fino a quel momento con quanto previsto dal progetto.
Negli ultimi quattro anni sono stati parecchi gli annunci di apertura, restati tutti inevasi e che hanno fatto sbottare nel mese di dicembre scorso anche i componenti della locale associazione culturale Symmachia e il sindaco Pippo Glorioso. Tutto per una struttura che inizialmente prevedeva un costo di diversi milioni di euro ma che per essere completata, alla fine, ne ha usati 20. «In queste settimane – spiegava l’assessore Ruggero Razza alla stampa – ho potuto vedere tanta sanità che funziona e che va raccontata, ma c’è ancora da lavorare per dare alla Sicilia un sistema finalmente efficiente in ogni territorio; nelle città metropolitane il sistema funziona meglio rispetto alla provincia, il nostro compito è quello di uniformare il livello di eccellenza su tutto il territorio della Sicilia».
Nel nuovo padiglione saranno ricollocati tutti i reparti già presenti nel vecchio ospedale. Inoltre sarà presente anche la Rianimazione di cui la struttura non era in precedenza attrezzata. La parte vecchia del nosocomio biancavillese, una volta svuotata dei reparti, sarà riqualificata e ristrutturata. Al suo interno saranno collocati un reparto di lungodegenza per non acuti, un reparto di Psichiatria e tutti gli ambulatori per esterni, farmacia e laboratorio per le analisi, nonché il reparto mortuario. Per rendere collegabile il vecchio padiglione con quello nuovo è stato realizzato, di recente, un tunnel aereo, di circa 30 metri di altezza e lungo 97 metri, in modo tale da garantire una continuità tra i due immobili.
Tuttavia, nonostante il Maria Santissima Addolorata sia stato ammodernato non mancano i casi spiacevoli. Nei giorni scorsi un ragazzo di 13 anni, caduto a scuola durante l’ora di educazione fisica, è stata condotto al pronto soccorso per una presunta frattura della spalla. Quando è stato accertato, attraverso le radiografie, che il giovane aveva subito un trauma a una clavicola è stato ricoverato dopo diverse ore. I medici sono intervenuti per immobilizzare la spalla dolorante solo dopo che il padre ha acquistato il tutore necessario in un negozio specializzato. Il motivo? L’ospedale ne era sprovvisto.
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