«Quello che è successo è la dimostrazione della tensione che ormai si respira all’interno dell’ospedale, dove ormai la situazione è degenerata». Queste le parole di Salvatore Vaccaro, rappresentante sindacale di Nursid Catania che in questi giorni ha denunciato un’aggressione in cui sarebbe rimasta coinvolta un’infermiera dell’ospedale Santa Marta e Santa Venera di Acireale. Il fatto, secondo quanto riportato dalla sigla sindacale con un comunicato, è avvenuto nel pronto soccorso del nosocomio acese.
Secondo quanto raccontato, il mese scorso l’infermiera addetta alla sala triage aveva rilevato un malessere in uno dei pazienti. L’operatrice, allarmata per le condizioni evidentemente preoccupanti del paziente, decide di farsi sostituire e accorre al pronto soccorso per chiedere aiuto al medico referente. Quest’ultimo, però, pare non aver preso bene il sollecito. E quindi, irritato, avrebbe agito violentemente nei confronti della lavoratrice afferrandola per un braccio e spingendola violentemente verso la porta dell’ambulatorio. Tuttavia, a dire dell’addetto sindacale, non sarebbe la prima volta che i due dipendenti del nosocomio sono protagonisti di episodi del genere: lo stesso medico, secondo quanto affermato, avrebbe aggredito altre volte l’infermiera.
La donna sarebbe tornata a lavorare, ma sembra decisa a non voler continuare il servizio a fianco del suo aggressore. Scossa, avrebbe sporto denuncia, ma starebbe riflettendo anche sulla possibilità di fare partire una procedura nei confronti dell’azienda ospedaliera. Intanto la sigla sindacale che tutela gli infermieri ha fatto appello all’assessorato regionale alla Salute e ha già presentato una lettera alla direzione sanitaria generale dell’Asp, che dovrebbe procedere con dei provvedimenti disciplinari nei confronti del medico: «La nostra lettera testimonia come ancora una volta all’interno dell’ospedale di Acireale la tensione sia alta», dichiara Vaccaro. «Aspettiamo che l’azienda ospedaliera prenda provvedimenti, perché la procedura penale ai termini di legge è obbligatoria, ma ancora non ci è stata data risposta – continua -. Ci aspettiamo dei risvolti, altrimenti siamo decisi ad andare avanti fino a quando non verranno prese delle decisioni esemplari da parte dell’Asp».
Una storia che si aggiunge ai precedenti racconti a proposito del reparto di emergenza del Santa Marta e Santa Venera, che da tempo non gode certo di una buona nomea. Sono giornalieri ormai i disagi lamentati dagli utenti proprio nel pronto soccorso, dove i degenti stazionano in un clima di confusione e con mezzi di fortuna. In più, risale a poche settimane fa il guasto al macchinario della risonanza magnetica, raccontato da MeridioNews, che aveva portato nuovamente sulle pagine di cronaca l’ospedale.
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