Il clima è familiare, nonostante la cerimonia sia ufficiale: nella sede di palazzo Jung, a Palermo, questa mattina il sindaco Leoluca Orlando è stato proclamato ufficialmente eletto con oltre 125mila preferenze e il 46,23 per cento dei voti dal presidente dell’Ufficio centrale elettorale, Gioacchino Scaduto. Quando gli sono state lette alcune formalità, Orlando con una battuta ha scherzato: «So come funziona,è il vantaggio dell’esperienza». Poi il sindaco ha fatto un selfie con alcuni dipendenti comunali che gli hanno riservato un lungo applauso, abbracci e strette di mano.
Con il giuramento, decade tecnicamente la giunta in carica, e il Professore, per la quinta volta sindaco, annuncia il varo la prossima settimana della giunta e smentisce alcune voci circolate su una formazione rimandata all’esito delle prossime elezioni regionali. Durante la campagna elettorale Orlando aveva annunciato quattro assessori designati: Antonino Gentile al Bilancio, Gaspare Nicotri al Personale, Jolanda Riolo alle Partecipate e Giuseppe Mattina al Diritto alla casa e ai Beni comuni. A chi chiede conferma se ci saranno o meno politici nella nuova giunta risponde «lo vedremo la prossima settimana, quando sarà varata».
E sulla nuova composizione trapelano le prime indiscrezioni. Tra gli assessori comunali uscenti che viaggiano verso una riconferma c’è Andrea Cusumano alla cultura, anche in vista di un appuntamento centrale come Manifesta. Per l’ex l’assessore alla mobilità, Giusto Catania, sembra profilarsi invece, secondo alcune indiscrezioni, la presidenza del consiglio comunale, una scelta che desta qualche mal di pancia in Sinistra comune, che vorrebbe far pesare maggiormente il risultato elettorale conseguito.
Tra le priorità del rieletto Orlando ci sono «I senza casa, il recupero della costa sud e delle periferie. Vorrei partire proprio dal rapporto con il mare. E poi – conclude – credo che Palermo debba avere un centro congressi. Su questo faccio un appello molto forte ai privati». Ma sui tempi di formazione della nuova giunta incidono anche lungaggini e polemiche seguite allo spoglio elettorale. Sul versante circoscrizioni, ad esempio, manca ancora l’ufficialità dei dati e su questo prova a fare chiarezza Vincenzo Mineo, direttore amministrativo del tribunale: «La scelta di votare in un solo giorno e col meccanismo della doppia preferenza di genere e ha causato non pochi problemi nell’applicazione e interpretazione delle preferenze espresse», spiega.
In ritardo soprattutto i dati relativi alle circoscrizioni: «Prevediamo di ufficializzarli per la fine della prossima settimana, dobbiamo ultimare alcuni controlli», continua Mineo. «Non è stato facile controllare e sommare i dati di 600 sezioni, 18 liste e 800 candidati, materialmente non c’ è stato il tempo. Per il consiglio comunale prevediamo un mese di tempo dal risultato elettorale alla proclamazione, ma noi non incidiamo sulla data di insediamento». In realtà perché questa si possa formalizzare è necessario prima procedere alla proclamazione. Mineo aggiunge poi che «La predisposizione, da parte del Comune di Palermo di elenchi di candidati prestampati ha evitato ulteriori errori di trascrizione».
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