Orlando azzera la giunta e i vertici delle aziende «Indietro non si torna, inizia il secondo tempo»

Sono Iolanda Riolo (Partecipate e Servizi), Antonino Gentile (Bilancio e tributi), Giuseppe Mattina (Casa e Beni comuni) e Gaspare Nicotri (Personale e organizzazione comunale) i primi quattro assessori in pectore dell’eventuale, nuova giunta Orlando. Il Professore ha presentato all’hotel Wagner solo tre di loro: Nicotri non era a Palermo quando ha accettato la nomina e non ha fatto in tempo a rientrare. 

Il sindaco uscente tira una linea netta rispetto ai partiti che lo appoggiano e pure rispetto all’attuale esecutivo. Non ci saranno conferme: anche i prossimi quattro assessori (con la nuova legge regionale gli assessori scendono da 10 a 8) saranno presumibilmente facce nuove. «Al massimo ci saranno un paio di eccezioni», dicono i collaboratori. E il Pd (assente oggi) e gli altri partiti dovranno rassegnarsi: anche le prossime nomine saranno tecniche. Nella designazione degli assessori «ho avuto assoluta libertà – dice -. Ringrazio anche per questo le forze politiche che hanno compreso il senso di questa scelta e che occorre mettere da parte eventuali parzialità o richieste particolari a servizio di uno progetto comune».

«Palermo è cambiata e vuole continuare a cambiare – avverte – e adesso inizia un secondo tempo anche se il film è sempre lo stesso. Ringrazio gli assessori uscenti per lo straordinario lavoro fatto» ma ora c’è bisogno di aria nuova: «Indietro non si torna». Cambieranno anche i presidenti delle partecipate (inclusa la Gesap guidata dal braccio destro Fabio Giambrone) che rimetteranno il loro mandato a partire dall’11 giugno insieme agli assessori in carica. «Un gesto che mi ha commosso», esordisce il Professore. In realtà non c’era un vero e proprio obbligo alle dimissioni ma non bisogna dimenticare che il rapporto tra sindaco e presidenti delle partecipate è di tipo fiduciario.

Il blocco orlandiano si stringe intorno al suo candidato: politici, tecnici, dirigenti e consiglieri uscenti occupano in massa la sala Verdi. Ci sono Giuseppe Gini, Sergio Marino, Agnese Ciulla, Giovanna Marano, Gianfranco Rizzo, Emilio Arcuri, Andrea Cusumano, Barbara Evola e Giusto Catania (gli ultimi due in lista con Sinistra Comune) ma anche gli ex Cesare Lapiana e Agata Bazzi e diversi candidati per Sala delle Lapidi. A testimoniare che adesso si fa sul serio e che la macchina di Orlando, partita forse un po’ in ritardo, si è messa in moto per recuperare terreno soprattutto in quelle periferie già da tempo battute dai rivali Fabrizio Ferrandelli e Ugo Forello. Non a caso in questi giorni Orlando batterà le borgate palmo a palmo.

Dopo aver strizzato l’occhio ai dipendenti di Almaviva e al personale ex Gesip e Amia alla presentazione della lista Alleanza per Palermo, stavolta il primo cittadino si rivolge al personale comunale e ai vigili urbani introducendo l’assessore assente, Gaspare Nicotri, ex segretario generale di Palazzo delle Aquile: «In questi anni non abbiamo fatto tutto quello che avremmo potuto fare in riferimento al personale, alla polizia municipale e all’organizzazione della macchina comunale. Il personale comunale e i vigili sono stati i più coinvolti, quelli che hanno fatto i maggiori sacrifici senza chiedere nulla in cambio pur di contribuire a salvare una barca che stava affondando. Ora è arrivato il momento di affrontare le lacune del passato: daremo loro un riferimento forte». Un aggancio diretto in giunta, appunto. 

L’imprenditrice Iolanda Riolo si occuperà di partecipate e servizi: «Dopo aver provveduto a mettere in sicurezza le casse comunali e le aziende – dice Orlando – ora serve un unico governo politico e tecnico-professionale delle partecipate per crescere a livello di efficienza. Servono criteri privati applicati ad aziende che sono e resteranno pubbliche».

Antonino Gentile, ex dirigente dell’Agenzia delle Entrate si occuperà di bilancio e tributi. «Costruirò una rete di collaborazioni con la guardia di finanza, i revisori dei conti, gli uffici e l’assessorato regionale agli enti locali per continuare a fare ordine nei conti», il suo esordio. «Abbiamo evitato il fallimento e ottenuto enormi risorse che Dio non voglia finiscano nelle mani di chi vuole spendere male», attacca Orlando.

Infine ecco «il tema strategico dei beni comuni e l’uso sociale del patrimonio comunale», che finiscono nelle mani dell’ex vicedirettore della Caritas Diocesana Palermo Giuseppe Mattina. «Faremo un grande piano per la casa – annuncia Orlando -. La sua non sarà la delega all’emergenza abitativa ma alla qualità e dignità dell’abitare, al diritto dell’abitare». Chiosa finale sull’adesione al progetto di Ferrandelli di una parte di Confindustria: «Tutto quello che contribuisce a fare chiarezza mi fa felice».

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