E’ LA PRIMA VOLTA CHE IL NUMERO UNO DELL’ASSEMBLEA REGIONALE SICILIANA RENDE NOTO A TUTTI I CITTADINI SICILIANI COME SONO STATI SPESI I SOLDI CHE HA A DISPOSIZIONE. IN RETE ANCHE I CONTRIBUTI. ANCHE LA PRESIDENZA DELLA REGIONE SICILIANA FARA’ LA STESSA COSA?
Un comunicato diramato dalla presidenza dell’Assemblea regionale siciliana informa che sul sito dell’Ars, nella sezione “amministrazione trasparente”, sono a disposizione di tutti i cittadini siciliani i fondi riservati e i contributi che il presidente dell’Ars, Giovanni Ardizzone, ha erogato nel 2013.
In effetti – questo dobbiamo riconoscerlo – si tratta di una testimonianza di ‘trasparenza amministrativa alla quale la politica siciliana non è abituata. E’ la prima volta, a nostra memoria, che un presidente dell’Ars rende noto come ha utilizzato i fondi riservati e i contributi. Onore al merito dell’attuale presidente dell’Ars.
Ricordiamo che i fondi riservati sono disponibili sia per la presidenza dell’Ars, sia per la presidenza della Regione. E che non è abitudine dei due presidenti rendere noto come vengono utilizzate queste cifre.
Nel 2012, l’allora presidente della Regione, Raffaele Lombardo, rese noto come aveva utilizzato i fondi riservati, dopo che era esplosa una polemica.
Nel passato non sono mancate altre polemiche. Nel 1999, ad esempio, Angelo Capodicasa, appena eletto presidente della Regione in una coalizione di centrosinistra, trovò ‘svuotato’ il capitolo dei fondi riservati. Il suo predecessore – Giuseppe Drago – che era rimasto in carica circa un anno (allora i presidenti della Regione venivano eletti dall’Ars e durante la legislatura cambiavano spesso), aveva ‘svuotato’ tutto il capitolo.
La vicenda finì sui tavoli della magistratura. Drago è stato condannato e, per questa storia, anni dopo, è stato costretto a lasciare lo scranno di deputato nazionale.
Andiamo, per grandi linee, alle cifre. Tra i fondi riservati erogati dal presidente dell’Ars, Ardizzone, nel 2013 non ci sono grandi cifre. Spiccano, ad esempio:
23 mila euro per una vettura blindata alla Questura di Palermo;
5 mila euro ai Padri Rogazionisti di Messina;
altri 5 mila euro alla Caritas di Lampedusa;
15 mila euro per la manifestazione relativa alla beatificazione di Don Pino Puglisi;
5 mila euro per le cure ad un poliziotto ferito;
7 mila e 500 euro per una scuola di infermieri nel Congo;
10 mila euro alla Casa Mater di Noto;
20 mila euro alla Missione Speranza e Carità di Biagio Conte a Palermo;
5 mila euro alla Croce Rossa di Messina;
10 mila euro per le biblioteche di Lampedusa e Linosa;
16 mila euro all’Associazione Libera contro la mafia.
Seguono altri contributi di 2-3 mila euro cadauno. Nel complesso, nel 2013, i fondi riservati erogati dalla presidenza dell’Ars non hanno superato i 168 mila euro.
La spesa dei contributi, invece, dovrebbe aggirarsi intorno a 600 mila euro (la cifra è approssimativa: il totale non c’è ed è un conto che abbiamo fatto noi.
Qui gli importi, in media, sono molto più bassi: si va da 750 euro fino a 5 mila euro. Con una netta prevalenza di contributi di mille e 2 mila euro. I soggetti ai quali sono andati questi contributi sono tanti: Comuni, università, associazioni, fondazioni ed ente culturali, associazioni sportive, parrocchie, organismi che operano nel sociale e via continuando. Non c’è una prevalenza di una provincia siciliana sulle altre: i contributi si distribuiscono in tutta la Sicilia.
Ci sono solo alcuni interventi da 10 mila euro che riguardano:
la Fondazione Federico II (braccio operativo dell’Ars in ambito culturale) con due interventi da 10 mila euro cadauno;
il centro Bios di Catania;
il Comune di Lipari;
l’Associazione Myskos Sacam di Piazza Armerina;
il Comune di Pedara.
Tutte le altre notizie sono disponibili sul sito: www.ars.it sezione “amministrazione trasparente”.
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