I dieci erano stati arrestati nell’aprile del 2014 nell’operazione di polizia denomiata Letium 3. Il gup Angela Gerardi ha condannato gli imputati accusati, a vario titolo, di associazione a delinquere e spaccio di stupefacenti. A Francesco Pilo (difeso dall’avvocato Miria Rizzo) sono stati inflitti 4 anni, a Giovanni Alessi 8 anni, a Pietro Rosone 12 anni e 8 mesi, a Francesco Tarantino 12 anni e 8 mesi, a Maurizio Lettieri 12 anni e 4 mesi, a Giuseppe Di Maio 6 anni, a Giorgio Enrico Cima 6 anni, ad Antonino Sala 4 anni, a Ciro Di Miceli (difeso dall’avvocato Riccardo Bellotta) 5 anni e 4 mesi, in continuazione con una precedente condanna e a Francesco Scimone 10 anni, il finanziatore delle operazioni e già inserito nell’organiramma di cosa nostra, pluripregiudicato era finito già in manette nel corso dell’ operazione Alexander che condusse all’arresto del boss Alessandro D’Ambrogio.
Le indagini svolte tra il marzo e il luglio 2010 hanno fatto emergere l’asse forte creato tra Palermo e Napoli e hanno evidenziato ancora una volta come traffico di stupefacenti e l’associazione mafiosa camminano di pari passo. Oltre due i quintali di droga sequestrati e distribuiti tra panetti di eroina e hashish. La rete che operava soprattutto nel quartiere Brancaccio, era ben organizzata e strutturata, che aveva al suo interno uomini senza precedenti penali, usati come corrieri che provenivano da Napoli e utilizzavano autovetture sempre differenti.
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