Si tratta di una complessa operazione di contrasto e controllo di illeciti amministrativi, disposta su scala nazionale, dal Comando generale del Corpo delle Capitanerie di porto e coordinata a livello regionale dalla Direzione marittima di Palermo. Sono quasi 400 illeciti amministrativi contestati, 63 per un valore complessivo pari a 106.000 euro; 11 sequestri per un totale di 5000 chili di prodotti ittici, 6 denunciati per vendita di prodotto ittico in cattivo stato di conservazione e frode in commercio. Scoperte anche partite di merce scadute da un anno. I nuclei ispettivi pesca della Guardia costiera di Palermo, Trapani, Mazara del Vallo, Porto Empedocle e Gela e gli uffici marittimi dipendenti hanno effettuato controlli a 360 gradi sulla cosiddetta filiera della pesca. Controllando ristoranti, locali tipici, osterie, trattorie, punti di ristoro turistici, locali etnici e sushi, hotel con ristorazione, supermercati, discount, grande distribuzione, pescherie, mercati rionali, punti vendita surgelati, grossisti e piattaforme logistiche nonchè sul fenomeno degli ambulanti di pesce su strada, anche al fine di tutelare gli operatori commerciali della pesca che lavorano nell’alveo della legalità.
Il dispositivo ha comportato l’utilizzo di 113 pattuglie automontate, di 11 unita’ navali e di un totale di 376 militari della Guardia costiera.
Nell’ambito di controlli nei confronti dei grossisti di prodotti ittici è stata rinvenuta merce congelata scaduta da oltre un anno (dicembre 2013) all’interno dei magazzini di un grossista palermitano, pronta per essere distribuita ai commercianti al dettaglio oltre a 15 cernie congelate non tracciabili e prive di etichettatura; il rinvenimento, all’interno di una cella frigorifera di un grossista di frutta operante nel territorio di Villabate di una notevole partita di prodotto ittico non tracciabili (circa 800 chili di filetti di brosme, arringhe, sarde, filetti di ling). Trovate in magazzini di un grossista di Misilmeri, di numerose confezioni di prodotti ittici congelati preconfezionati (circa 50 chili di polipi, pesce spada, astici e gamberi) senza alcuna etichetta riportante la provenienza, il tipo di prodotto, la data di congelamento e la data di scadenza.
La Direzione marittima di Palermo sequestro di oltre 1600 chili di filetto di nasello della patagonia rinvenuto all’interno di un grossista di Carini. Lo stesso era stato rietichettato quale nasello dell’oceano atlantico, specie molto più pregiata rispetto al povero nasello patagonico; sono in corso le indagini per il reato di frode nell’esercizio del commercio; rinvenuti presso un centro di stoccaggio sempre a Carini diversi esemplari interi di pesce spada non tracciabili oltre a circa 30 vasetti di polpa di ricci congelata di senza le indicazioni di provenienza e di scadenza.
A Terrasini un punto vendita è stato sanzionato ben due volte per violazione degli obblighi di rintracciabilità dei prodotti ittici nonché per vendita al consumatore di prodotti congelati in sacchetti anonimi preconfezionati privi di alcuna informazione (filetti di platessa, pesce pagello, pesce spada, merluzzo e seppie). Analoga violazione e’ stata accertata presso due negozi di surgelati di Palermo. Sono stati controllati, specie in prossimità dei grandi cenoni natalizi e di capodanno, numerosi ristoranti, locali etnici ed hotel con ristorazione. Numerosi i ristoranti non i possesso dei documenti necessari a ricostruire la tracciabilità dei prodotti, in particolare nei quartieri Zisa ed Acquasanta del Comune di Palermo.
Nello stesso periodo è stata posta particolare attenzione ai market e minimarket. Anche qui numerose le violazioni accertate anche nei confronti di note catene di supermercati di rilevanza nazionale. In particolare sanzionato un noto supermercato di corso Calatafimi per vendita di prodotto ittico sfuso al banco gastronomia senza alcuna etichetta o informazione al consumatore. Un altro noto supermercato, in centro Citta’, vendeva del salmone sfuso senza indicazioni sulla data di scadenza. Da evidenziare inoltre un supermercato in zona Corso dei Mille che vendeva al banco confezioni di julienne di salmone fresco scadute da oltre 20 giorni. Un appunto particolare infine per quanto riguarda un blitz svolto di concerto alla Questura di Palermo ed al Commissariato Zisa, nell’ambito dei Controlli Integrati del Territorio, nei confronti di ben 5 minimarket etnici, a predominanza del Bangladesh. All’interno dei tali punti vendita sono stati rinvenuti e sequestrati oltre 100 chili di merce scaduta (scadenza tra ottobre e novembre 2013) di diversi prodotti ittici tutti provenienti dalle zone asiatiche: pesce carpa, pesce stella, pesce rampicante, pesce lucertola). Da segnalare, in pescheria della zona nord di Palermo, la vendita al dettaglio di prodotti ittici congelati scaduti da tre mesi (settembre 2014) consistenti in calamari del pacifico. In prossimità della vigilia di natale e’ stato inoltre effettuato anche il primo sequestro di novellame di sarda della stagione nei confronti di un ambulante in zona Bonagia il quale vendeva il prodotto ittico illegale su un banco nel ciglio stradale. Un controllo specifico e’ stato lungo le arterie stradali poste in prossimita’ del mercato ittico di Porticello. Tale attività, svolta di concerto con il Comando Compagnia dei finanzieri di Bagheria, ha consentito il controllo in orari notturni di numerosi veicoli impiegati nel trasporto di prodotti ittici in totale assenza dei documenti obbligatori di tracciabilità, elevando complessivamente 9 sanzioni amministrative.
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