Resta in carcere Salvatore Russo, il trentenne di Paternò accusato del duplice omicidio di Antonino e Fabrizio Contiguglia e del tentato omicidio di Salvatore Contiguglia avvenuti la sera di Ferragosto a Ucria.
Il gip del Tribunale di Patti, Ugo Domenico Molina, non ha convalidato il fermo, ma ha contestualmente applicato la misura della custodia in carcere per l’ex macellaio. Come spiegato dall’avvocato di Russo, il legale Luigi Bellissima, il suo assistito ha raccontato al gip cosa è successo il 15 agosto davanti alla porta di casa sua.
Russo ha ricordato il diverbio avvenuto per il parcheggio e raccontato i momenti successivi a quando i Contiguglia (il pregiudicato per mafia Antonino e i due nipoti Fabrizio e Salvatore) hanno bussato alla porta. Ha quindi fatto presente come dentro casa ci fossero sua moglie con i due figli, il cognato, Daniele Balsamo, 39 anni, residente a Forlì, che risulta tra gli indagati, la moglie di quest’ultimo e i tre nipoti.
«Il mio assistito ha ribadito che si è soltanto difeso perché temeva per la sua vita e per quella delle altre persone presenti in casa – spiega l’avvocato – e ha ricordato inoltre come tutto si sia svolto nelle immediate vicinanze dell’uscio di casa e subito fuori dalla porta. Russo ha ribadito di essersi visto puntare una pistola contro e di aver reagito frapponendo la sua mano tra il calcio e il cane della pistola bloccando il colpo che stavano per sparargli».
Il 29enne di Paternò ha anche fatto vedere al magistrato l’escoriazione provocatasi nell’incavo tra il pollice e le altre dita della mano. Russo ha ammesso di aver esploso due colpi nei confronti di Antonino e Fabrizio Contiguglia, ma non ricorda di averne esplosi altri. All’ospedale Papardo di Messina si trova però ricoverato Salvatore Contiguglia che è stato ferito.
Sempre nel corso dell’interrogatorio Russo ha avuto anche modo di chiarire la sua esperienza al poligono di tiro. «Ha ammesso di averlo frequentato un paio di volte cinque anni fa – dice Bellissima – ma al di fuori di questi episodi non ha familiarità con le armi né tantomeno una passione per pistole o fucili, tanto è vero che si tratta di un’esperienza sporadica e ormai lontana nel tempo».
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