A quasi riesumazione del cadavere di Francesco Di Pietro, sono emersi ulteriori elementi che portano a ritenere il 39enne di Lentini, Adriano Rossitto, l’assassinio del bancario in pensione. Per questo motivo, i carabinieri hanno notificato una nuova ordinanza di custodia cautelare in carcere per l’uomo che si trova già dietro le sbarre con l’accusa di avere ucciso, la scorsa estate, Francesca Oliva e Maria Marino. Le due donne erano madre e figlia.
Sul cadavere di Di Pietro è stata rinvenuta una frattura all’altezza della laringe. La scoperta ha portato a ritenere che la morte del bancario sia avvenuta per cause violente. L’ipotesi richiedeva ancora notifiche per vie delle cattive condizioni in cui era stato ritrovato il corpo dell’uomo, chiuso in una bodybag utilizzata dalle agenzie di pompe funebre e in avanzato stato di decomposizione. Il cadavere era stato abbandonato in una campagna. Identificata la vittima, i carabinieri avevano ricostruito la vita di Di Pietro. L’ex bancario aveva uno stile di vita molto abitudinario e nell’ultimo periodo aveva iniziato a frequenta l’agenzia di pompe funebri di Rossitto.
Dagli accertamenti del Ris dei carabinieri è stata rinvenuta un’impronta digitale sull’auto di Di Pietro, il mezzo era stato rinvenuto nelle vicinanze dell’ospedale di Lentini. Ciò è ritenuto un grave indizio del fatto che l’auto dell’uomo sia stata spostata dal 39enne; un fatto ancora più eloquente se si considera che Di Pietro non era solito cedere l’auto a terzi. Rossitto, per allontanare da sé i sospetti, aveva riferito di frequentazioni del pensionato con cittadini di nazionalità straniera, alludendo a ulteriori piste investigative che però non hanno portato a nula. Infine, gli inquirenti sono convinti che un messaggio inviato dal cellulare di Di Pietro alla donna che si occupava delle pulizie in casa non sia stato inviato dalla vittima, ma creato con intenti depistatori.
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