Omicidio del clochard a Vulcania, un arresto «La violenza è segno dell’esasperazione»

Una lite per futili motivi – l’ennesima – culminata in tragedia. Ottiene nuove conferme l’ipotesi che dietro l’omicidio del un senzatetto polacco, Waldemar Czeslaw Wielguszewski, 54 anni, avvenuto ieri in piazza Moro all’interno dell’ex centro commerciale Vulcania, ci sia un litigio finito male con un cittadino di origine marocchine, Abderrahim Kasimi (34 anni). Già da un primo esame il medico legale aveva ipotizzato l’omicidio per soffocamento, riscontrando un orecchio nero e della schiuma in gola. «Inoltre – come riporta un comunicato emesso dalla polizia – accanto al cadavere sono stati rinvenuti dei bastoni di legno, uno dei quali presentava tracce di presunta sostanza ematica».

Dal racconto dei clochard che vivono nei dintorni della piazza del quartiere Borgo-Sanzio – tutti trovati in precarie condizioni dovute a denutrizione – è emerso il rapporto conflittuale tra Wielguszewski e Kasimi. Uno dei testimoni, in particolare, avrebbe descritto agli inquirenti «il carattere aggressivo del marocchino Kasimi che inveiva spesso contro il cittadino polacco deceduto pretendendo da lui vino e sigarette». Nella mattina di ieri sarebbe scattato l’ultimo litigio, scatenato dalla contesa di una bottiglia di vino. Il cittadino marocchino, che ha due provvedimenti di espulsione da eseguire e un precedente per lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale, si trova in stato di fermo con l’accusa di omicidio.

Dopo la rimozione del cadavere e i rilievi della polizia, sono intervenuti i servizi sociali comunali che – attraverso le unità di strada – hanno proposto il ricovero per i clochard della zona. «Non avranno accettato e non lo faranno mai, ovviamente», spiega Gabriella Virgillito, responsabile della redazione di strada di Scarp de’ Tenis e TeleStrada. «Molto spesso si tratta di persone in condizioni di disagio mentale o di alcolismo, tutto avvenuto dopo la caduta in strada. Occorre un approccio diverso». Per Virgillito la situazione rischia di diventare ancora più grave, complici i continui sbarchi sulle coste siciliane. «Cominciano gli episodi di violenza – afferma – è segno che sta montando l’esasperazione».

[Foto di lorenzo_@pix]

Redazione

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