Omicidio allo Zen, riserva sulla convalida dei fermi Intanto si cerca un terzo uomo

Il gip di Palermo Luigi Petrucci si è riservato sulla convalida dei fermi di Fabio Chianchiano e Stefano Biondo, i due pregiudicati arrestati per l’omicidio di Franco Mazzè, 46 anni, pregiudicato, ucciso domenica mattina in via Gino Zappa nel quartiere Zen con quattro colpi di pistola; uno lo ha raggiunto alla testa.  Chianchiano, ha risposto alle domande poste dal giudice Petrucci, e pare che abbia ammesso il suo coinvolgimento nei due episodi. Avrebbe dato agli investigatori delle indicazioni utili per ricostruire l’assassinio di Franco Mazzè e l’agguato davanti casa dell’amico della vittima, Michele Moceo. «Mazzè era armato, mi ha puntato una pistola – ha dichiarato Chianchiano – . Mi sono spaventato e mi sono difeso sparando». Parole che non avrebbero convinto gli inquirenti. Biondo ha deciso invece  di avvalersi della facoltà di non rispondere. I due sono difesi dall’avvocato Raffaele Bonsignore.

Gli inquirenti definiscono l’interrogatorio “fruttuoso”e il Gip ha deciso di secretare l’atto. I pm Gery Ferrara e Sergio Bavera, che coordinano l’inchiesta condotta dalla Squadra mobile e dal commissariato San Lorenzo, aveva chiesto ieri la convalida dei due provvedimenti di fermo la custodia cautelare in carcere.  La riserva del giudice dovrebbe essere sciolta tra questa sera e domani.

Stefano Biondo, 53 anni, con precedenti per droga e detenzione di armi, è stato fermato ieri. Chianchiano, anche lui già noto alle forze dell’ordine, è considerato uomo di spicco della famiglia Lo Piccolo, per gli inquirenti era l’armiere del boss Sandro Lo Piccolo oltre che considerato il referente della famiglia mafiosa all’interno dello Zen, gestiva infatti il pizzo e il traffico di cocaina e marijuana. Era stato arrestato nell’ambito dell’operazione Addio Pizzo 4, che aveva portato in carcere altre dieci persone e poi liberato perchè le prove a suo carico non erano sufficienti a una condanna.

Intanto una terza persona è ricercata nell’ambito delle indagini sull’omicidio. Gli agenti della polizia di Stato, anche grazie ad alcune riprese video, sono riusciti a ricostruire le fasi precedenti all’omicidio ed a fare luce sull’episodio.