Omicidio 80enne, il fermato è un ex agente penitenziario Nel 2006 aveva già ammazzato a coltellate una prostituta

L’uomo di mezza età fermato ieri per l’omicidio dell’80enne Nunzio Nicotra è il 50enne pregiudicato Agatino Gemma. Stando a quanto appreso da MeridioNews, sarebbe stato lui a uccidere con otto coltellate alla giugulare e all’addome l’anziano trovato morto nella sua abitazione di via delle Formiche sabato scorso dagli agenti delle squadra mobile, allertati da alcuni vicini di casa che, non avendolo visto per diversi giorni, si erano preoccupati. Gemma, che è un ex agente penitenziario che ha prestato servizio nel carcere di Bicocca, già nell’aprile del 2006 era stato autore di un femminicidio che aveva poi confessato al termine di un lungo interrogatorio. 

Quindici anni fa, quando lui di anni ne aveva 35, ha ucciso sempre a coltellate la prostituta di origine nigeriana Izogie Omoregbe. La donna, riconosciuta dal fidanzato, viveva nel quartiere San Cristoforo di Catania ed era in possesso di un regolare permesso di soggiorno. Il suo cadavere venne ritrovato lungo la strada statale 417 che collega Catania a Gela. Secondo la ricostruzione del delitto fatta all’epoca, Gemma – indicato dalle colleghe della vittima come un «cliente abituale» – avrebbe ammazzato la 29enne dopo un rapporto sessuale. Quattro coltellate da dietro – al collo, al torace e alle schiena – avevano provocato alla vittima ferite mortali. Interrogato nel carcere di piazza Lanza, l’uomo era sembrato in uno stato confusionale e non aveva saputo fornire al magistrato nessun movente per il delitto. Già all’epoca l’uomo era stato sospeso dal servizio nell’istituto penitenziario per aggressione ed era stato affidato ai Servizi sociali. 

Anche questa volta per ammazzare l’uomo il 50enne, che avrebbe anche problemi mentali, avrebbe usato un coltello – che è stato ritrovato, ancora sporco di sangue, vicino al corpo senza vita dell’anziano – e, anche in questo caso, manca ancora il movente che avrebbe spinto Gemma a uccidere Nicotra. Stando a quanto emerso finora, i due che erano conoscenti avrebbero avuto un acceso litigio. In casa dell’80enne – che viveva da solo e saltuariamente riceveva le visite di una figlia che abita fuori città – non sono stati riscontrati segni di effrazione

Marta Silvestre

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