Oggi le isole ecologiche al Comune Ma l’apertura resta incerta

Si chiamano isole ecologiche e sono tre centri dove i cittadini possono conferire i rifiuti ingombranti o pericolosi. Dopo anni di inerzia e vandalismi, ora dovrebbero iniziare a funzionare. Ma non si sa bene quando verranno messe in sesto e verrà approvato il regolamento necessario per aprirle al pubblico.

«Lunedì 28 firmeremo il verbale di passaggio delle isole ecologiche dall’Ato Ambiente Catania al Comune e il 30 o l’uno dicembre cercheremo di consegnarle alla Ipi-Oikos. Se non tutte e tre insieme, sicuramente quella di viale Tirreno che è la più fruibile e le altre due immediatamente dopo». È la promessa dell’assessore all’Ambiente del Comune di Catania Claudio Torrisi. Dopo essere stati costruiti quasi quattro anni fa dall’Ato con fondi dell’Unione europea e lasciati in balìa dei vandali, i centri di raccolta di via Gianni a Picanello, viale Tirreno e viale Generale Ameglio, a Nesima, potrebbero quindi entrare in funzione nei prossimi giorni.

Oltre al ricordo dei numerosi annunci dei mesi scorsi, sempre disattesi, a far sorgere il dubbio che anche questa volta i tempi non saranno così brevi sono le condizioni in cui versano le tre strutture. Cavi divelti, raccoglitori sommersi dalle erbacce, per non parlare dei danni strutturali agli immobili. Per rimetterle in sesto ci vorranno circa 100mila euro.

«La Ipi-Oikos le prenderà in carico così come si trovano. Provvederà a fare i lavori nei tempi più brevi possibili, rendiconterà al Comune e il Comune addebiterà l’importo all’Ato». Ci aveva detto poche settimane fa l’assessore. Oggi le cose sembrano essere cambiate e non è stato ancora stabilito chi eseguirà i lavori. «È probabile che per accelerare i tempi li farà direttamente il Comune – dice Torrisi – Stiamo valutando se è più rapido che li prenda in carico la nostra società partecipata, la Multiservizi».

Le spese per la riparazione invece restano di pertinenza dell’Ato, al momento in liquidazione. «L’ente ha esaurito la sua attività, ma non è fallito – rassicura Torrisi – Ha dei crediti anche nei confronti del Comune di Catania, quindi si vedrà di fare i conti considerando partite debitorie e creditorie». Ma è facile capire che se un Ato, di cui il Comune stesso fa parte, ha dei debiti, questi ultimi ricadranno inevitabilmente sui cittadini.

Quello della sistemazione dei centri di raccolta è comunque per l’assessore «solo un aspetto banale da definire», perché le isole ecologiche, nonostante i danni, possono già funzionare. «Le parti esterne – spiega – dove vanno conferiti i rifiuti ingombranti e l’altra differenziata, possono essere utilizzate anche se le palazzine sono danneggiate. Anche perché i locali interessano più gli operatori che gli utenti», aggiunge.

Per Torrisi l’isola ecologica di viale Tirreno «è perfetta». Quella di via D’Ameglio «è la più vandalizzata», mentre quella di Via Gianni a Picanello «è più piccolina, ma i danni sono più appariscenti che reali, perché in effetti riguardano la struttura e la parte elettrica». «A ripulire tutto poi non ci vorrà più di un giorno e mezzo», assicura l’assessore. Eppure le foto non sembrano dargli ragione.

Nonostante le promesse e le rassicurazioni però, anche se saranno consegnate alla Ipi-Oikos , le isole ecologiche non potranno essere aperte al pubblico se non ne verrà approvato il regolamento dal Consiglio comunale. «È pronto da quattro mesi – racconta Torrisi – ma il Consiglio è stato occupato con le questioni relative al bilancio». E conclude: «Se il documento verrà approvato prima dell’assegnazione, allora le strutture potranno essere operative già il giorno dopo la consegna. Altrimenti la ditta potrà utilizzarle per lo smistamento dei mezzi e per organizzare al meglio la raccolta nella zona di pertinenza, ma il cittadino non potrà usufruirne».

Agata Pasqualino

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