Occupazione ex hotel Elena, avvistata la proprietaria  «Rischio sgombero, Comune si occupi delle famiglie»

«Sì, alcune delle famiglie hanno visto il servizio in tv de Le Iene dell’altro giorno e hanno deciso perciò di occupare l’ex hotel Elena». La genesi dell’occupazione viene raccontata da Tony Pellicane, portavoce del Comitato di lotta per la casa 12 luglio, che spiega così la molla che ha spinto ieri notte sette famiglie di senzatetto a occupare lo stabile di piazza Giulio Cesare, accanto la stazione centrale, messo sotto sequestro due settimane fa dalla polizia municipale. Oltre all’esigenza abitativa, insomma, c’è anche l’indignazione.

«Le famiglie hanno appreso la notizia e hanno fatto il passaparola – spiega ancora l’attivista – scegliendo di occupare l’ala coi mini appartamenti. Personalmente ho avuto da poco un primo incontro preliminare con l’assessore alla Cittadinanza Solidale Giuseppe Mattina. Sappiamo che al momento la situazione è in divenire, nel senso che non sappiamo se il sequestro si concluderà con una confisca. Di sicuro sappiamo che intanto il Comune deve prendere in carico queste famiglie, e che venerdì saranno direttamente le famiglie a incontrare l’assessore».

A denunciare la presunta attività abusiva dell’ex hotel Elena (l’immobile non avrebbe i necessari permessi) era stato il programma Mediaset nella puntata di lunedì, quando ha segnalato che la struttura è di proprietà dell’ex magistrato Giusto Sciacchitano – che è anche stato alla Procura nazionale antimafia come aggiunto – e che la moglie dell’ex magistrato, Maria Galasso, continuava ad affittare le camere. 

Essendo il bene di proprietà privata, gli occupanti temono uno sgombero immediato. Timore rafforzato dalla presenza, questa mattina, della signora Galasso, avvistata dagli occupanti insieme agli agenti della polizia municipale. Per questo motivo Pellicane insiste che «il Comune deve presentare loro un’alternativa», anche se lo stesso Mattina ha già rassicurato che «gli uffici sono già al lavoro per capire che famiglie sono, che problemi hanno e che soluzioni si possono trovare». Tra le sette famiglie occupanti ci sono «un ragazzo di 16 anni invalido, diversi bambini, una ragazza all’ottavo mese, mentre una manciata di persone dormiva in macchina fino a ieri». 

Secondo Pellicane lo stabile si presta a mettere in atto una proposta che da tempo gli attivisti per la casa portano avanti. Vale a dire «un albergo comunale per i poveri – spiega ancora -, c’è tutta un’ala di stanze singole che potrebbero ospitare tanti senzatetto. Le famiglie ci tengono a dire che hanno trovato le stanze arredate, che sono pienamente responsabili di ciò che c’è dentro, hanno fatto una sorta di censimento ufficioso di quello che c’è dentro e saranno custodi di tutto». Mentre agli stessi occupanti arriva la vicinanza di Potere al Popolo, il movimento di sinistra – vicino ai comitati territoriali – che si candida alle elezioni nazionali del prossimo 4 marzo. «Non posso che esprimere solidarietà a queste famiglie – dice il candidato al collegio uninominale di Palermo Sud Pietro Milazzo – perché questa nuova occupazione è figlia del crescente disagio sociale, determinato dalla povertà, l’inoccupazione o disoccupazione, che colpisce strati sempre crescenti della popolazione palermitana».

Andrea Turco

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