Oasi del Simeto, liberata tartaruga Caretta caretta «Salvata da uno sportivo, aiutata da tutti i cittadini»

Lina, Musica, Serena. Sono state loro le protagoniste dell’estate 2016 del Wwf Sicilia nord-orientale. Tre tartarughe Caretta caretta che sono state recuperate e curate – dunque salvate – dai volontari del gruppo presieduto da Maria Grazia Attanasi, che oggi ha riportato nel suo habitat naturale Serena, tra gli applausi e la commozione di un centinaio di persone che sono accorse all’Oasi del Simeto per assistere al momento.

«Serena è stata trovata a baia Serena, nei pressi di Agnone, e proprio gli abitanti del posto le hanno dato questo nome», racconta la volontaria Oleana Olga Prato, che non nasconde la commozione nel momento in cui la tartaruga è finalmente libera di tornare a casa. L’animale è stato segnalato al gruppo da un kite-surfer che l’ha fatta portare a riva con una canoa, prima di essere trasportata al centro di Lampedusa per ricevere le cure della biologa Daniela Fregi e del suo team di medici veterinari volontari. «Formano una squadra bellissima – commenta Giovanni Garofalo, anche lui volontario del Progetto tartarughe di Wwf Italia, che insieme alla collega si è occupato del recupero dell’esemplare – e li raggiungerò al più presto per dare il mio contributo».

Già a metà luglio i volontari avevano trovato la prima tartaruga della stagione, Lina, che aveva ingoiato amo e lenza nel mare di Ognina. Stesso destino toccato a Musica. Entrambe, però, sono state curate e liberate a Lampedusa. I ragazzi hanno seguito scrupolosamente anche la schiusa dei nidi – tre in totale – individuati quest’estate grazie al lavoro di monitoraggio. «Quest’anno è stato particolarmente faticoso perché uscivamo la mattina presto per cercare la mamma tartaruga e capire dove avesse il nido – spiega Anna Chiara Longo, a cui è toccato il compito di accompagnare Serena in acqua – ma è servito per trovare il nido da cui sono nate 89 uova fortunate». Perché non sempre arrivano a schiudersi, colpa anche della massiccia presenza umana dei mesi estivi. «Un lavoro fondamentale in questo senso lo fa la guardia forestale – dice Anna Chiara – soprattutto contro la pesca illegale che purtroppo è all’ordine del giorno».

«È ormai provata la nidificazione della tartaruga lungo questa spiaggia nonostante la presenza umana – aggiunge il direttore dell’Oasi Gaetano Torrisi – e spero che eventi del genere vengano ripetuti spesso, perché la riserva è di tutti». E ora che la stagione calda è giunta al termine i volontari si dedicheranno a progetti internazionali, tra cui l’Earth hour che si tiene a fine marzo, corsi su piante e animali aperti a tutti e al recupero della fauna selvatica, specialmente di rapaci, pipistrelli, civette, gabbiani, che dopo il primo soccorso vengono trasportati al centro di recupero di Messina. Tutto questo è possibile grazie alla buona volontà del gruppo e alle segnalazioni che arrivano da tutta la Sicilia orientale. «Serena si è salvata grazie al ragazzo che l’ha portata a riva e alle premure delle persone della baia – conclude Oleana – dimostrazione del fatto che l’aiuto può arrivare da ogni parte, perché in fondo siamo tutti volontari».

Giorgia Lodato

Recent Posts

Misilmeri, badante si impossessa di eredità milionaria di un imprenditore italo-americano

Avrebbe circuito un ricco imprenditore italo-americano e si sarebbe impossessata dei suoi beni milionari. A…

28 minuti ago

Regali di Natale di gusto per tutte le tasche: 5 proposte di qualità da Virhome

Non solo un negozio, ma un luogo di ispirazione per la propria casa. Da quasi…

2 ore ago

Escursionista di 85 anni scivola e rimane ferito. Intervento con l’elicottero a Monreale

Intervento del soccorso alpino e speleologico siciliano e del IV reparto volo della polizia di…

17 ore ago

Campionato di Eccellenza, violenti scontri tra le tifoserie di Vittoria e Milazzo

Violenti tafferugli si sono registrati all'esterno dello stadio di Vittoria, in provincia di Ragusa, in…

18 ore ago

Morto Filippo Panseca, autore del garofano simbolo del Psi: aveva 84 anni e risiedeva a Pantelleria

È morto a Pantelleria, dove risiedeva, Filippo Panseca, l'artista che disegnò il simbolo del garofano…

18 ore ago