ARTICOLO ILLUMINANTE DI “UN’EUROPA DIVERSA”. DOVE SI DIMOSTRA CHE NEL NOSTRO PAESE STANNO VINCENDO I PEGGIORISTI
Stanno vincendo i peggioristi. Gli ultimi dati sul fatturato e sugli ordinativi pubblicati dallIstat mostrano uneconomia che, nonostante lepidemia di cui è rimasta vittima negli ultimi sette anni, non smette di perdere peso. Segno che le cure sono sbagliate.
LIstat segnala che a luglio il fatturato è sceso dell1% sommandosi al calo degli anni precedenti. Complessivamente dal 2010 il fatturato dellindustria italiana è sceso del 6%. Quello sul mercato interno addirittura del 15%. Una conferma del progressivo inabissamento. Un baratro che la deflazione rende ancora più scivoloso nonostante loperazione cosmetica fatta sul Pil.
Mettendo dentro anche prostituzione, malavita, traffico di droga, il Pil del 2013 è cresciuto appena di 59 miliardi. Un ritocco che ha dato qualche spruzzata di belletto al rapporto con il debito (sceso al 127% dal 132%) e un po di sollievo al rapporto con il deficit: dal 3% al 2,8%.
Niente di significativo. E’ chiaro che non saranno questi valori a segnare la svolta in direzione della crescita. Eppure è di questo che lItalia ha bisogno: deve crescere. Unaffermazione che, in questi termini sembra quasi la scoperta dellacqua calda. Diventa unaspirazione rivoluzionaria vedendo lavanzata dei peggioristi.
Anche la riforma dellarticolo 18, pure necessaria, da sola non avrà molta forza. Ammesso che si faccia (e che si faccia bene) deve assolutamente essere accompagnata da misure che stimolino la crescita. Altrimenti non sarà servita a nulla. Anzi peggiorerà le cose. Sarà come la cavalleria nelle battaglie napoleoniche: senza lappoggio della fanteria deve arretrare o essere distrutta. Se accadesse sarebbe la vittoria postuma della Camusso.
Per battere i peggioristi ci sono solo due sistemi: uscire dalleuro o dare un taglio alle tasse di almeno trenta miliardi. Esattamente la stessa cifra di cui ora parlano Alberto Alesina e Francesco Giavazzi essendosi accorti che la loro teoria dellausterità espansiva era solo una collezione di pericolose illusioni.
Purtroppo i peggioristi stanno vincendo: impediscono sia luscita dalleuro, sia il taglio delle tasse. Così lItalia continua a dimagrire fino a quando, come scrive un lucido studio di Morgan Stanley, stramazzerà sotto il peso del debito.
Fonte: Un’Europa diversa
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