Nuovo raid per la Statua di Ruggero Settimo Trafugati due puntali della cancellata artistica

Quasi tre anni per ripristinarla, 12 mila euro spesi, e dopo appena tre mesi si ricomincia con i danneggiamenti. La vittima è sempre lei, la cancellata in ghisa che circonda la statua di Ruggero Settimo a piazza Politeama. L’ultimo sfregio è il furto, avvenuto presumibilmente tra giovedì e sabato notte, di due dei 20 puntali che completano la ringhiera a tema marinaro attorno al monumento del politico e ammiraglio dell’800.

Questo episodio vandalico è un vero e proprio schiaffo, visto che il furto è avvenuto nel salotto della città, e che sono passati poco meno di 90 giorni da quando a metà dicembre scorso una ditta di Terni ha ripristinato varie parti mancanti (rubate anch’esse a gennaio 2014) al termine del solito lungo iter burocratico che aveva coinvolto pure la Sovrintendenza, data la storicità del manufatto e la necessità di rispettare vari parametri in tema di materiali, tecniche di ripristino, e perfino colori da usare.

«Faremo immediatamente – afferma l’architetto Salvatore Giardina, Rup dei lavori di ripristino della cancellata – una denuncia alle autorità competenti. Inoltre mi recherò a fare un sopralluogo e invierò una comunicazione alla Sovrintendenza relativa alla sostituzione dei puntali mancanti. Infatti, fortunatamente, avevamo commissionato alla impresa aggiudicataria dei lavori alcuni pezzi extra, esattamente identici per forma e materiale».

Resta naturalmente lo sconforto per un lavoro che viene vanificato in pochissimo tempo, una fatica di Sisifo (la statua attende pazientemente il suo turno di pulizia da parte della squadra Reset guidata dalla restauratrice Serena Bavastrelli) che mortifica ancora il patrimonio culturale cittadino. La speranza è che, almeno, si riesca ad identificare i colpevoli: «Le telecamere – spiega Giardina – ci sono. Faremo dei controlli nelle registrazioni dei giorni scorsi».

«Da tempo sono convinto – commenta l’assessore comunale alle Manutenzioni, Emilio Arcuri – che gli atti di danneggiamento volontario dei beni pubblici vadano sanzionati con durezza esemplare, ma purtroppo ad oggi non è così. C’è molta attenzione per i beni privati, poca per la cosa pubblica: l’unica soluzione è che i cittadini devono sentire la città come una cosa propria, ma questo è un processo che richiede molto tempo. Nel frattempo la Pubblica amministrazione deve dare l’esempio ripristinando ciò che viene rubato o rotto, ma ciò ha dei costi economici spaventosi, che pagano tutti i contribuenti».

Massimo Gucciardo

Recent Posts

La droga sull’asse Catania-Calabria e l’ingrosso di ferramenta. Gli involucri di cocaina chiamati «picciriddi»

Un cancello in ferro, al civico 499 di via Palermo, aperto solo quando veniva riconosciuto…

2 ore ago

Nasce il nuovo movimento di Lombardo-Lagalla-Miccichè, che non ha ancora un nome e un simbolo: «Ma resteremo fedeli al centrodestra»

«Alla fine, una novità neanche troppo nuova». Parole di Roberto Lagalla, sindaco di Palermo, uno…

12 ore ago

Palermo, folgorata da una scarica elettrica. Morta dopo due mesi in Terapia intensiva

Era rimasta folgorata mentre stava lavorando in una trattoria in corso dei Mille a Palermo. Dopo…

14 ore ago

Catania, incendio in una casa di via Guarnera: nell’appartamento anche una bombola di Gpl

Stamattina a Catania si è sviluppato un incendio in un'abitazione al piano terra di uno…

16 ore ago

Furto con spaccata in negozio Swarovski a Palermo. Indaga la polizia

Furto con spaccata all'alba di stamane a Palermo, in via Ruggero Settimo. I ladri hanno preso di mira…

17 ore ago

Migranti, bimba di 11 anni unica superstite di un naufragio salvata da una ong. «L’abbiamo sentita gridare»

Una bambina di 11 anni è stata salvata al largo di Lampedusa: sarebbe l'unica sopravvissuta…

18 ore ago