Nuovo ospedale di Siracusa come il ponte Morandi Prestigiacomo: «Sarà realizzato entro due anni»

«Il nuovo ospedale di Siracusa sarà realizzato entro due anni». L’annuncio, questa volta, arriva dalla parlamentare Stefania Prestigiacomo che ha presentato un emendamento al decreto Liquidità, approvato ieri in commissione alla Camera. Dopo un’attesa di circa 30 anni, fatta di annunci ai quali non sono seguiti atti amministrativi, adesso la deputata nazionale di Forza Italia ha avanzato la proposta di agire «con lo stesso metodo adottato per la ricostruzione del ponte Morandi di Genova». 

Stando alla proposta, Ll realizzazione del nuovo nosocomio aretuseo dovrebbe avvenire attraverso l’intervento di un commissario straordinario nominato dal governo nazionale «che seguirà procedure snelle e veloci», assicura Prestigiacomo che sottolinea anche che l’incarico del commissario, nominato dal presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte d’intesa con il presidente della Regione Nello Musumeci, «sarà a titolo gratuito e resterà in carica un anno prorogabile solo per un altro anno». Tempistiche che, alla luce delle passate attese, sanno del miracoloso. 

«La situazione venutasi a creare a Siracusa con l’epidemia Covid – sottolinea la parlamentare – ha messo ulteriormente e drammaticamente in luce le note e antiche carenze dell’ospedale Umberto I». Costruito nel 1934. Adesso, al commissario dovrebbe spettare il ruolo di «condurre in porto la progettazione e la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero da completarsi al massimo entro due anni». Una accelerazione alla quale è difficile riuscire a credere fino in fondo, visti i trascorsi. 

Dopo una querelle lunga almeno un trentennio, la situazione si è impantanata sulla scelta dell’area in cui costruire la nuova struttura. Il Movimento 5 stelle aveva proposto l’area destinata al demanio militare di Punta Santa Panagia, che ospita la stazione radiotelegrafica della Marina militare. Giudicata inaccettabile dall’ex deputato dell’Ars Vincenzo Vinciullo per vincoli archeologici, di inedificabilità e per problemi logistici dovuti al traffico. Un passo avanti era stato fatto quando Musumeci si era affidato a un urbanista e a un esperto di edilizia sanitaria. In seguito alla relazione presentata alla Regione era stata scelta l’area di Tremmilia, vicino allo svincolo autostradale. 

Marta Silvestre

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