Nuovissimo ordinamento: chiariamoci le idee

L’anno accademico che si appresta ad iniziare, porta con sé delle importanti novità, che noi studenti già da qualche tempo stiamo leggendo su alcuni opuscoletti, distribuiti in giro per la nostra Facoltà.

Per chi non l’avesse ancora capito, sto parlando dell’avvio del cosiddetto “Nuovissimo Ordinamento”, che sta per  prendere il posto dell’ormai noto Nuovo Ordinamento.

Un po’ tutti abbiamo capito che si tratta di una modifica al Nuovo Ordinamento, per quanto riguarda crediti, materie e piani di studio, ma credo che ancora in molti ci chiediamo: “Ma in che cosa consiste questo ‘Nuovissimo Ordinamento’?”.

Ibla-Lab questa settimana si è occupata di trovare le risposte ad alcune domande per tutti gli studenti che avessero dei dubbi o semplicemente la curiosità di saperne di più riguardo questi cambiamenti.

Si è pensato di intervistare a questo proposito la Professoressa Stefania Arcara, docente di Letteratura Inglese presso la nostra Facoltà e responsabile della Commissione Piani di Studio, coordinata dalla Professoressa Simona Laudani. Le abbiamo rivolto perciò una serie di domande, quelle domande che forse un po’ tutti in questo periodo ci poniamo.

 

Professoressa Arcara, per cominciare potrebbe brevemente introdurci quali sono gli obiettivi formativi che il “Nuovissimo Ordinamento” si prefissa di raggiungere? Se sono uguali a quelli che il Nuovo Ordinamento si era prefissato o se sono cambiati?

 

È necessario innanzitutto chiarire una questione terminologica: la riforma che parte con l’anno accademico 2006-2007 riguarda esclusivamente i piani di studio, non il profilo dei corsi di Laurea, che rimangono gli stessi del Nuovo Ordinamento. Non si tratta dunque di un cambiamento radicale come quello che c’è stato anni fa, a livello nazionale, con il passaggio dal Vecchio al Nuovo Ordinamento, imposto agli Atenei da direttive ministeriali. Si tratta invece di una revisione interna alla nostra Facoltà e che, per comodità, ma con termine improprio, possiamo anche chiamare “Nuovissimo Ordinamento”.

In quanto responsabile, insieme alla Prof.ssa Laudani, della Commissione Piani di Studio di Ragusa, mi occupo prevalentemente di questioni “tecniche”. La revisione dei piani di studio, un’operazione di ampio respiro, è nata invece in sede di Commissione Didattica, perciò, per rispondere alla domanda sugli obiettivi formativi, riporto quanto illustra la collega Prof.ssa Carminella Sipala, membro della Commissione Didattica, la quale in prima persona ha lavorato, insieme ad altri, alla revisione dei piani: “Non parlerei di nuovi obiettivi formativi. Quello che si è voluto fare in questa occasione è verificare se c’era qualcosa da aggiornare, da migliorare nella formulazione che dei piani era stata data nel 2001. Il mondo reale cambia e la Facoltà di Lingue non vuole essere un monolite indifferente al tempo e alle esigenze di chi vive al suo interno, innanzitutto gli studenti. E proprio dagli studenti erano stati manifestati segnali di critica, di insoddisfazione e insieme esigenze alle quali si è voluto dare una pronta risposta. Dunque un’operazione di feedback, di aggiornamento dei piani di studio sulla base di una verifica del sistema che aveva evidenziato margini di miglioramento”.

 

È vero che il “Nuovissimo Ordinamento” partirà solo per il I anno? E in che cosa si differenzia dal Nuovo?

 

I piani di studio riveduti o, se così vogliamo chiamarlo, il “Nuovissimo Ordinamento” saranno attivi solo per il I anno, a partire da quest’anno accademico, 2006-07. L’anno prossimo partirà il II anno, e così via, fino ad arrivare all’attivazione della “Nuovissima” specialistica tra tre anni. Una delle differenze di base è che quest’anno le materie sono tutte di 3, 6, o 9 cfu, cioè di un numero di crediti multiplo di tre. Può sembrare un dettaglio, ma invece si tratta di una utilissima razionalizzazione che permetterà a studenti e studentesse di scegliere, cambiare, spostare materie nel corso del triennio con facilità. E, cosa ancora più vantaggiosa per gli studenti, si è cercato di compattare i crediti in blocchi soprattutto di 6 cfu, in modo da ridurre il numero di esami da sostenere. Tra le altre novità ci sono il diverso numero di crediti e la diversa articolazione degli insegnamenti di Lingua e di Letteratura, e l’attivazione di nuove materie, sia a scelta che obbligatorie. Per esempio si propone, sia agli studenti di Mediazione che a quelli di Studi Comparatistici, sicuramente per gli arabisti ma anche per chi sceglie lingue diverse dall’arabo, una disciplina nuova come Legislazione Europea dell’Immigrazione. Infatti, è altissima oggi la richiesta di Mediatori culturali che abbiano conoscenze giuridiche specifiche e possano spenderle nelle scuole, negli ospedali, negli uffici pubblici, nelle aziende private e ovunque ci sia un problema di accoglienza. È altissima anche la richiesta di docenti di Lingua Italiana, non solo per gli immigrati, ma per tutti quegli stranieri che sempre più numerosi si avvicinano alla cultura e alla lingua italiana. Ecco perché si propone, sia a Mediazione che a Studi Comparatistici, la Didattica dell’Italiano come Lingua Straniera. Queste due nuove discipline, come anche la nuova Economia Aziendale, nascono fin dall’inizio con una nuova organizzazione didattica: alle lezioni in aula destinate a fornire i contenuti generali della disciplina si raccordano, per gli studenti che desiderano applicare subito i principi teorici appresi, le ore dei laboratori di simulazione e infine gli stages in aziende, in centri di accoglienza e in aule di insegnamento dell’italiano agli immigrati, per passare gradualmente ma rapidamente dalla teoria alla pratica. Riassumendo: nuove discipline e un nuovo modo di studiare, per uno studio più concreto ed efficace, che faciliti ai laureati l’ingresso nel mondo del lavoro. Un’altra importante novità nei nuovi piani di studio è la possibilità, finalmente anche per Mediazione Linguistica, di scegliere una terza lingua, che può essere inserita nel piano di studi, se si vuole, addirittura a partire dal I anno (oppure solo al II e al III). Colgo l’occasione per risolvere subito i dubbi espressi nel forum a proposito dell’eventuale esame scritto. Se la terza lingua preveda uno scritto o meno, è a discrezione della singola cattedra (la maggior parte delle cattedre, che io sappia, non lo richiede, ma ci sono alcune eccezioni, quindi consiglio di informarsi prima con i docenti).

 

Abbiamo letto che sono state inserite nuove materie come per esempio Economia Aziendale, per il I anno di Scienze della Mediazione Linguistica; come mai questo inserimento di discipline tanto specifiche sin dal primo anno?

 

Mi fa piacere che sia stata notata l’attivazione di questa disciplina, che ritengo una delle più interessanti novità nel piano di studi di Mediazione Linguistica, corso di laurea che si configura, così, come sempre più legato al mondo del lavoro. Anche in questo caso, passo la parola alla Prof.ssa Sipala, promotrice dell’attivazione di questa materia: “Non definirei Economia Aziendale una disciplina specifica, piuttosto una disciplina fondamentale e un segnale chiaro dell’impostazione che hanno gli studi di Mediazione Linguistica. Introducendo fin dal primo anno di Mediazione Linguistica l’Economia Aziendale si vuole indicare in quale spazio si muova l’intero corso di studi: lo spazio è quello del mondo reale, il mondo del lavoro, il mondo in cui si ideano, costruiscono e scambiano beni materiali e simbolici, il mondo delle imprese, che siano private o pubbliche, turistiche o commerciali, familiari o senza fini di lucro. Nasce così la scelta di una disciplina che toccando vari punti nevralgici della vita di un’azienda, dalla contabilità alle tecniche commerciali, dal concetto di impresa ai processi di gestione, risulta propedeutica a tutte le altre discipline economiche che lo studente troverà nel piano di studi o vorrà inserirvi negli anni successivi per sua scelta, che sia Economia Culturale o Marketing o le nuove discipline economiche che la Facoltà si propone di attivare dal prossimo anno accademico: ma soprattutto una disciplina che permetterà allo studente di entrare con facilità in un’impresa, ed essere operativo fin dal primo giorno. Soprattutto poi se lo studente coglierà l’occasione che gli viene offerta di continuare il lavoro svolto in aula con il docente nel Laboratorio Aziendale di simulazione di situazioni e azioni e negli Stages nelle Aziende appositamente selezionate dall’Associazione Industriali della Provincia di Ragusa, nostro partner in questo progetto. Conoscere i meccanismi, la logica aziendale, i segreti del quotidiano della vita di un’azienda offre una chance in più a chi entra nel mondo del lavoro con il prezioso bagaglio del possesso di alcune lingue straniere”.

 

Molti studenti, appartenenti al Nuovo Ordinamento, si sono chiesti se potrebbe essere conveniente o meno effettuare un passaggio dal Nuovo al “Nuovissimo Ordinamento” e se ciò fosse possibile, quali sarebbero i vantaggi e gli svantaggi per gli studenti provenienti da ordinamenti precedenti.

 

Rispondo subito che il passaggio è possibile ma non è detto che sia conveniente. Come dicevo prima, il “Nuovissimo Ordinamento” per ora esiste solo al I anno, quindi l’unica maniera per rientrare nel “Nuovissimo” e usufruire dei nuovi piani di studio, è iscriversi al I anno. Chi ha già concluso il I anno e ha raggiunto i cfu sufficienti per iscriversi al II dovrebbe quindi iscriversi nuovamente al I, perdendo di fatto un anno. Naturalmente ci possono essere rari casi specifici in cui potrebbe verificarsi una convenienza per lo studente o la studentessa, e per questo invito tutte e tutti ad approfittare dei ricevimenti per i Piani di Studio che la Commissione tiene settimanalmente da metà settembre fino al 31 ottobre.

Per esempio, nel caso di chi sta per iscriversi al I anno ripetente, bisogna valutare i pro e i contro dei singoli casi. Bisogna tenere presente che, visto il maggior numero di cfu delle nuove materie, lo studente dovrebbe sostenere tutta una serie di esami per integrare i cfu delle materie già date (concordando prima con i vari docenti le modalità dell’esame e le parti del programma da integrare). Dovrà inoltre frequentare le lezioni e sostenere gli esami delle nuove discipline che l’anno scorso non erano previste al I anno, e che ora sono obbligatorie, come Economia Aziendale per ML oppure Semiotica per SC.

Ribadisco che i ricevimenti della Commissione Piani di Studio sono la sede giusta per valutare la propria situazione, capire vantaggi e svantaggi, risolvere dubbi e avere le corrette informazioni. Invito dunque studenti e studentesse a rivolgere a noi della Commissione qualunque quesito sui piani di studio (materie a scelta, terza lingua, cambiamento di materie, ecc.), evitando di appesantire il lavoro del personale di Segreteria, la cui funzione, relativamente ai piani di studio, è di distribuzione e raccolta dei moduli.

 

Potrebbe anticiparci se è possibile, per chi si iscrive al II o al III anno, inserire nel piano di studi le nuove materie del “Nuovissimo Ordinamento”?

 

Certamente. Agli iscritti al II e III anno non è affatto preclusa la possibilità di usufruire delle nuove materie attivate quest’anno… Infatti, se chi si iscrive oggi al II o III anno fosse interessata/o alle nuove materie attivate, può comunque inserirle nel proprio piano di studi tra i cfu a scelta (salvo il raro caso in cui non li abbia già “riempiti” tutti con materie già date). In genere, chi si iscrive al II anno, per esempio, avrà dato con molta probabilità la materia a scelta del I anno dell’anno scorso, che era di 4 cfu ( la Facoltà consigliava, se ricordate, Lingua Italiana). Ebbene, a questi studenti che si iscrivono al II anno, rimangono quindi nel piano di studi altri 6 cfu a scelta, nei quali poter inserire una delle nuove materie attivate, e non importa se esse siano obbligatorie per il Nuovissimo, come Economia Aziendale, o previste come materie a scelta, come Legislazione Europea dell’Immigrazione, Didattica dell’Italiano come Lingua Straniera, e così via. Queste materie sono tutte di 6 cfu e andrebbero così a “incastrarsi” perfettamente nel piano di studi di II anno o III anno. Ma anche nel caso in cui lo studente abbia a disposizione, per esempio, solo 4 cfu, potrà concordare con il docente delle nuove materie a scelta di 6 cfu un programma ridotto da portare all’esame. Per quanto possibile, dunque, cerchiamo di garantire la massima elasticità nei piani di studio.

 

Un cambiamento che ha colpito molto gli studenti di Ragusa è stato l’ampliamento delle discipline delle lingue straniere; ad esempio per Studi Comparatistici è prevista la traduzione per ogni lingua straniera, mentre prima questa disciplina interessava solo gli studenti di Mediazione Linguistica, per i quali adesso lo studio delle lingue straniere viene incrementato con Linguaggi settoriali, letteratura delle due lingue di studio comprendente analisi del testo e cultura dei paesi interessati. Come siete arrivati a questa nuova riorganizzazione dei programmi?

 

Questa riorganizzazione è frutto del lavoro della Commissione Didattica, e per questo giro la domanda alla Prof.ssa Sipala che è stata coinvolta personalmente: “Il lavoro della Commissione Didattica ha preso il via dalla riflessione sull’esperienza di questi anni in cui è stato in vigore il Nuovo Ordinamento: si è cercato di valorizzare quello che era andato bene e di non ripetere quanto sembrava meno utile se non addirittura dannoso per gli studenti e il loro studio. Un esempio: lo studio della Letteratura a Mediazione era stato originariamente ridotto al minimo, nella convinzione che non fosse coerente con gli  interessi di un mediatore linguistico. Si è invece riflettuto che, fra i tanti linguaggi ‘settoriali’ che sono riconoscibili all’interno di una lingua e che il mediatore deve tutti possedere nella loro varietà e saper selezionare nella specifica situazione comunicativa, il linguaggio letterario del XIX e del XX secolo ha una grandissima importanza, in quanto luogo di sperimentazione della lingua, della sua creatività e capacità di innovazione, luogo in cui la lingua è consapevole di se stessa e guarda se stessa mentre crea e si crea. E dunque lo studio del Linguaggio Letterario (è questa la Letteratura che al secondo e terzo anno studierà lo studente di Mediazione, non una convenzionale Storia della Letteratura) è indispensabile e per conoscere bene una lingua ed i suoi meccanismi e insieme per accostarsi alle aree di massima creatività linguistica nel mondo contemporaneo, come il linguaggio giovanile e il linguaggio pubblicitario. Allo stesso modo si è operato per individuare gli altri interventi correttivi nell’ambito dello studio linguistico”.

 

Vorrei porle adesso una domanda a proposito delle Lauree Specialistiche. Che cosa intendono fornire i nuovi piani di studio pensati per le Lauree Specialistiche? Garantiscono ai nostri studenti di Lingue Extraeuropee la possibilità di continuare il percorso universitario a Ragusa, sia per Scienze della Mediazione Linguistica che per Studi Comparatistici?

 

Non c’è ancora una Laurea Specialistica per gli studenti che escono dal triennio di Mediazione Linguistica anche se non mancano i progetti in merito. Finché le difficoltà che impediscono la nascita di questa Laurea Specialistica non saranno superate, quello che i nuovi piani di studio possono fare per i laureati di Mediazione è facilitare, come è stato fatto, il loro accesso alla laurea specialistica di Lingue e Culture Europee. Faccio l’esempio della Letteratura: due corsi di Letteratura per ciascuna delle due lingue straniere e non più uno solo come in precedenza, facilitano il superamento del debito formativo in letteratura che appesantiva l’ingresso degli studenti nella Specialistica di Lingue e Culture Europee.

 

Speriamo di aver offerto un buon servizio di informazione a tutti gli studenti, nuovi iscritti compresi, riguardo alle modifiche apportate ai piani di studio.

Inoltre vorrei ringraziare a nome di tutta la redazione di Ibla-Lab, la Professoressa Arcara per averci dato la sua disponibilità per questa intervista.

Cinzia Billeci

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