LEGGENDO L’ATTO ISPETTIVO SI CAPISCE UNA COSA: IL GOVERNATORE CROCETTA E L’ASSESSORE SGARLATA SI SONO ISPIRATI AL METODO DELL’APPARTENENZA CLIENTELARE
Qualche giorno fa, di fatto, con un disegno di legge che punta ad applicare il decreto legislativo n. 39 di quest’anno, l’Udc ha messo in morsa il Governo regionale di Rosario Crocetta, ricordandogli che le leggi si applicano anche in Sicilia. Oggi arriva un nuovo ‘siluro’: un’interrogazione con carattere di urgenza, nella quale l’Udc chiede all’esecutivo ‘notizie’ sulle nomine dei Sovrintendenti.
La ‘botta’ è dura, perché dal tono dell’interrogazione, rivolta ovviamente al presidente della Regione e all’assessore ai beni culturali, Maria Rita Sgarlata (nella foto sopra), si lascia intendere a chiare lettere che Crocetta e i suoi alleati avrebbero lottizzato le Sovrintendenze, alla faccia dei titoli e delle professionalità.
L’interrogazione è firmata da tutti i parlamentari dell’Udc di Sala d’Ercole (Calogero Firetto, Margherita La Rocca Ruvolo, Nicola D’Agostino, Alice Anselmo, Gianluca Micchiché, Giuseppe Sorbello, Orazio Ragusa, Girolamo Turano, Nino Dina). In più c’è la forma di un parlamentare del Pdl spesso in rotta di collisione con il suo Partito, Vincenzo Vinciullo (significa qualcosa o c’è solo un problema legato ad Aretusa? Boh).
(Sopra, i capogruppo dell’Udc all’Ars, Calogero ‘Lillo’ Firetto)
Secondo quanto dichiarato dall’assessore Sgarlata agli organi di informazione, le nomine sarebbero state effettuate “compatibilmente con le qualifiche di dirigenti di seconda e terza fascia” ed avendo guardato “finalmente ai curricula” ed “al merito”.
I parlamentati sottolineano di non comprendere “le dichiarazioni dell’assessore, riportate dalla stampa, relative alla scelta dei migliori e la resistenza al pressing della politica”. Un modo elegante per sollevare il dubbio che, al contrario di quello che cerca di far credere, l’assessore Sgarlata avrebbe invece ceduto al pressing della politica e non avrebbe affatto selezionato i ‘migliori’. Anzi.
“Proprio dai titoli e dalle professionalità individuate dall’assessore Sgarlata” nella selezione dei Sovrintendenti “si rileva che la scelta si è orientata su archeologi, architetti ed antropologi, senza uno specifico principio di unitarietà delle professionalità che avrebbe dovuto ispirare l’individuazione e la nomina”.
Insomma, detto alla ‘femminina’, l’assessore Sgarlata, per accontentate tutte le richieste clientelari, avrebbe composto una ‘macedonia’, nominando sovrintendenti con titoli diversi, dimostrando che l’unico ‘titolo’ che veramente conta per il Megafono (Movimento del presidente Crocetta del quale l’assessore Sgarlata fa parte) è quello dell’appartenenza.
Nell’interrogazione si cita, poi, il caso del contratto relativo all’incarico della Sovrintendenza di Siracusa, che sarebbe dovuto scadere nel 2014 ed è stato invece “rescisso anticipatamente per consentire la nomina del nuovo Sovrintendente”, ovvero per ‘sfamare’ una clientele in salsa aretusea.
Ciò significa che la Regione continuerà a pagare il sovrintendente sbattuto fuori anticipatamente e, contemporaneamente, il nuovo Sovrintendente? Così di certo non sarà, perché ciò lascerebbe configurare l’ipotesi di danno erariale.
A questo punto l’affondo: “Atteso che ben altre ragioni, rispetto a quelle evidenziate dall’assessore Sgarlata, sembrerebbero avere ispirato l’attività di nomina dei responsabili delle Sovrintendenze, e per le quali l’assessore ha espresso il suo ringraziamento per il presidente Crocetta, i deputati dell’Udc, più Vinciullo, pongono un paio di domande.
Ed esattamente: quali siano stati, indipendentemente dalle dichiarazioni dell’assessore Sgarlata, i criteri che hanno ispirato le nomine dei Sovrintendenti? Quali pressioni l’assessore ha ricevuto e da chi? E perché ha nominato un nuovo Sovrintendente a Siracusa rescindendo anticipatamente il precedente contratto?
Gli interroganti chiedono risposta scritta con urgenza
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