Nuova intimidazione al Centro ‘Padre Nostro’ di Brancaccio, a Palermo

LA SOLIDARIETA’ DELL’ASSESSORE REGIONALE AL LAVORO, GIUSEPPE BRUNO. CHE FAREBBE BENE AD OCCUPARSI ANCHE DEGLI ENTI CATTOLICI CHE OPERANO NELL’OBBLIGO FORMATIVO E CHE OGGI SCENDONO IN PIAZZA A PALERMO

Nuovo atto d’intimidazione al Centro Padre Nostro di Brancaccio, a Palermo. E’ il Centro – com’è noto – creato da Padre Pino Puglisi, il sacerdote ucciso dai mafiosi il 15 settembre del 1993 perché ostacolava il ‘reclutamento’ dei giovani della città da parte dei boss di Cosa nostra.

Sulla vicenda interviene l’assessore regionale al lavoro e alle Politiche sociali, Giuseppe Bruno, che esprime la sua vicinanza e solidarietà al presidente e agli operatori e volontari tutti del Centro.

“I continui atti di vandalismo e di intimidazione che il Centro subisce, da troppo tempo ormai – dice l’assessore Bruno – sono l’evidente testimonianza che il grande lavoro di educazione alla legalità portato avanti in quel territorio dal Centro Padre Nostro dà fastidio a chi vorrebbe, in spregio al martirio di Don Pino, controllare e governare quei territori con le regole dell’anti stato quale è la organizzazione criminale mafiosa”.

“Per quanto è nelle competenze dell’assessore alla Famiglia e Politiche sociali – aggiunge Bruno – si porranno in essere tutti quegli interventi necessari al mantenimento e rafforzamento a Brancaccio, e in tutta la città, delle attività del Centro Padre Nostro e del presidio importante che esso costituisce per la nostra comunità”.

Anche i consiglieri comunali di Palermo di Idv, Paolo Caracausi e Filippo Occhipinti, esprimono solidarietà e vicinanza al Presidente e ai volontari del Centro Padre Nostro “per l’ennesimo, vile atto di vandalismo subito”.

Nota a margine

L’atto di intimidazione al Centro Padre Nostro coincide con la situazione di grande sofferenza economica degli enti formativi cattolici che, proprio come il centro Padre Nostro, si occupano di minori a rischio, ovvero dei ragazzi di minore età che abbandonano la scuola dell’obbligo.

A questi ragazzi i Centri formativi d’ispirazione cattolica – che stamattina, come si può leggere in altra parte del nostro giornale, scenderanno in piazza a Palermo, per manifestare contro un Regione che ritarda il pagamento dei fondi necessari per lo svolgimento di tali attività sociali –  assicurano il completamento della scuola dell’obbligo e la formazione professionale per l’inserimento nel mondo del lavoro (il riferimento è alle attività del cosiddetto Obbligo formativo).

Giusto che l’assessore regionale Bruno si occupi e si preoccupi del Centro Padre Nostro. Ma la stessa cosa dovrebbe fare per gli enti cattolici che svolgono un ruolo simile, se non uguale, a quello del Centro creato da Don Pino Puglisi.

 

Redazione

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